La critica e il pubblico sono spesso in disaccordo. Un caso emblematico, ad esempio, è quello dell’amatissima After Life, in cui quella che la critica ha individuato come la sua debolezza, a nostro avviso, è la sua più grande forza. I motivi del disaccordo possono essere più o meno comprensibili e giustificabili. Tuttavia può capitare anche che il pubblico italiano sia refrattario nei confronti degli show incensati dalla critica non tanto per un fattore qualitativo, piuttosto per l’impossibilità di reperirli. Pensiamo a The Office (30 disagi che solo un vero fan di The Office può capire) oppure a una serie tv italianissima, Boris, che, una volta distribuite dalle piattaforme di streaming più note, sono esplose, diventando così delle ossessioni seriali di massa. Dunque se pensate di aver visto ogni tipo di sit-com mainstream e siete alla ricerca di qualcosa di inedito, quelle di questa lista potrebbero fare al caso vostro. Abbiamo raccolto 7 situation comedy diversissime, ma divertentissime. Alcune rappresentano nel loro paese di origine delle pietre miliari della comicità – come Frasier con Kelsey Grammer – altre, invece, sono ancora dei prodotti di nicchia sia in patria, sia qui in Italia.
Ecco 7 sit-com divertentissime che, come Frasier, volano ancora sotto i radar del pubblico italiano.
Frasier
Iniziamo con le 11 stagioni della sit-com creata per NBC da David Angell, Peter Casey e David Lee. La serie racconta le avventure cittadine dello psichiatra radiofonico Frasier Crane (Kelsey Grammer), una persona esigente, colta ma spesso egoista e arrogante. Nata dalla costola di Cheers, sebbene brillante e irriverente, Frasier (1993 – 2004) non è riuscita ancora a conquistare il pubblico dello Stivale. Il problema, purtroppo, potrebbe risiedere nella distribuzione. In Italia, infatti, le prime due stagioni sono state trasmesse sul canale satellitare Tele+ nel 1995, dopodiché la messa in onda è stata interrotta. E le piattaforme di streaming non hanno ancora provveduto a rimediare al grave torto.
La critica (così come il pubblico statunitense) la ama per l’arguzia, la sua miscela variegata di umorismo e raffinatezza stilistica e la ritiene una delle serie spin-off di maggior successo nella storia della televisione. Frasier ha conquistato ben trentasette Primetime Emmy Awards (all’epoca, un record per una serie sceneggiata). Ha anche vinto un Primetime Emmy Award come Miglior Serie Comica per cinque anni consecutivi. Al momento, purtroppo, è difficile reperirla. Ma le cose potrebbero cambiare. Infatti, pare sia stato confermato un revival che dovrebbe arrivare a breve su Paramount+.
Curb Your Enthusiasm
Interpretando una versione esagerata di sé stesso, nel 2000, il co-creatore di Seinfeld ha portato il suo genio comico davanti alla telecamera. Perché Curb Your Enthusiasm è geniale, unica, caustica e meticolosamente improvvisata. Purtroppo, in Italia non è riuscita ancora a farsi amare come merita, penalizzata dalla distribuzione, come Frasier. Al momento, infatti, è possibile trovare su Sky e NOW solo 5 stagioni su 11 della sit-com pungente di Larry David.
Nata quasi per sbaglio come un prodotto indirizzato a pochi cultori, il pubblico internazionale di Curb Your Enthusiasm è cresciuto a dismisura, attirato dalla sua particolarissima cifra stilistica, il ritratto delle minuzie della vita sociale quotidiana, le guest star, la scrittura tagliente e la comicità realistica e improvvisata degli attori. Infatti, stagione dopo stagione, la sorellastra minore di Seinfeld ha guadagnato sempre più consensi dalla critica, mantenendo salda su Rotten Tomatoes la media del 9/9,5. È stata nominata complessivamente per 47 Primetime Emmy Awards – incluse le nomination come Outstanding Comedy Series per nove delle sue undici stagioni – e 5 nomination ai Golden Globe Award, vincendo quello del 2002 come Best Series – Musical or Comedy.
B Positive
Dopo quei colossi monumentali di Frasier e Curb Your Enthusiasm, passiamo a un prodotto che è riuscito a convincere a malapena il pubblico statunitense e che non è ancora sbarcato in Italia. B Positive è una sit-com strana, ma accattivante. Prodotta anche da Chuck Lorre e creata da Marco Pennette, la storia è ispirata alle vicende del suo creatore. Infatti Pennette soffriva di insufficienza renale e nel 2013 ha ricevuto un trapianto di rene. Così ha riversato la storia della sua sopravvivenza nelle due stagioni della sit-com della CBS (2020 – 2022). Inizialmente seguiamo Drew, un terapista e padre appena divorziato con sangue B positivo alla ricerca di un donatore di reni. Quando non riesce a trovarne uno nella sua famiglia, una vecchia conoscenza, Gina, gli offre uno dei suoi reni, tornado quindi nella sua vita.
Se siete alla ricerca di una sit-com insolita, ruvida e dotata di una comicità diversa, B Positive fa decisamente al caso vostro. Partendo da un presupposto davvero curioso per una sit-com – che supererà nella seconda stagione – la serie è esilarante e commovente, leggera e straziante. Le vicende familiari presentate e la comicità agrodolce, forse, hanno allontanato il pubblico statunitense. Invece, come succede spesso, hanno convinto la critica, che ha elogiato il suo stile accattivante e le performance straordinarie degli attori, tra cui Thomas Middleditch (Silicon Valley), Annaleigh Ashford (Unbelievable), Sara Rue e Darryl Stephens.
Black-ish
La critica la ama, ma c’è qualcosa che ancora trattiene il grande pubblico italiano. Forse perché potrebbe essere stata oscurata dai titoli più altisonanti presenti nello stesso catalogo? Non ce lo spieghiamo. Disponibile su Disney+, Black-ish è una serie spassosissima, intelligente e davvero attuale che, per qualche strana ragione, qui viene ancora snobbata. Creata da Kenya Barris, la sit-com racconta in chiave comica le disavventure di una famiglia afro-americana alle prese con i problemi presenti sia con la comunità afro-discendente stessa, sia con le istituzioni, come le forze dell’ordine, il governo, la scuola, ma anche con il vicinato.
La serie, con le sue otto stagioni andate in onda dal 2014 al 2022, ha guadagnato il plauso della critica grazie alla capacità di rivolgersi a tutti, di coinvolgere un cast diversificato e di affrontare delle questioni culturali controverse senza rinunciare a mantenere accesi i toni cinici e provocatori. Black-ish ha conquistato ben 64 nomination ai premi più prestigiosi, vincendone 28 tra cui un Golden Globe Awards a Tracee Ellis Ross come Best Actress – Television Series Musical or Comedy, una carovana di NAACP Image Awards e ancora un Primetime Emmy Awards come Outstanding Contemporary Hairstyling.
Peep Show
La sit-com britannica con David Mitchell e Robert Webb, scritta da Jesse Armstrong (il creatore di Succession) e Sam Bain, è uno di quei gioiellini della comicità amatissimi dalla critica, ma snobbatissimi dal grande pubblico italiano. Anche in questo caso, purtroppo, vale lo stesso discorso che abbiamo fatto per Black-ish e Frasier. Il suo carattere spigoloso e particolare potrebbe infatti creare una certa diffidenza iniziale. I protagonisti, Mark e Jez, condividono un appartamento, ma non hanno molto altro in comune. Tranne il fatto che la loro vita è un grottesco e paradossale susseguirsi di avventure tragicomiche.
A metà tra la farsa e la black comedy, la situation e la cringe comedy, Peep Show è quello che vi serve se siete in astinenza da serie particolarissime come The IT Crowd o dalle comedy di Ricky Gervais. Se cercate una sit-com tagliente, sui generis e capace di ossessionarvi, correte subito a recuperarla! C’è un problemino: purtroppo è difficile da trovare in Italia. Sarà forse questo, ancora una volta, il motivo per cui le sue nove stagioni, trasmesse dal 2003 al 2015, non hanno ancora sfondato nello Stivale? Promossa a pieni voti dalla critica internazionale, Peep Show può apparire un prodotto di nicchia, invece è una sorpresa croccante tutta da scoprire. The Guardian l’ha descritta come “la migliore commedia del decennio” mentre il Times ha elogiato la sua “scrittura rovente”, definendola come il 15° miglior programma televisivo degli anni 2000.
Schitt’s Creek
Un ricco magnate del videonoleggio, Johnny Rose, e la sua famiglia si ritrovano improvvisamente senza un centesimo. Costretti ad abbandonare il loro stile di vita pomposo, si ritrovano a vivere in una piccola cittadina di nome Schitt’s Creek. Creata da Eugene Levy e Dan Levy, le sei stagioni della sit-com canadese, trasmesse dal 2015 al 2020, hanno fatto una scorpacciata di premi e nomination prestigiosissimi. La serie ha conquistato ben 178 nomination, tra Canadian Screen Awards, Golden Globe Awards o ai Critics’ Choice Television Awards, e ha ricevuto la bellezza di 65 statuette ambitissime. Eppure, in Italia, se ne parla ancora troppo poco.
Disponibile su Infinity+ e Infinity Selection su Prime Video, Schitt’s Creek ha una comicità raffinata, con cui è difficile andare subito d’accordo. Ma una volta entrati in sintonia, diventerà impossibile farne a meno. Il cast è formidabile. Eugene Levy, Catherine O’Hara, Daniel Levy e Annie Murphy sono irresistibili. I personaggi sono complessi e sfumati, molto più di quanto ci si aspetterebbe da una sit-com familiare. La scrittura, infine, ha il potere di infastidirci e sorprenderci, distruggerci a colpi di risate o lacrime di commozione. Dopo una partenza difficile, il ritmo migliora stagione dopo stagione. Le ultime, infatti, hanno ottenuto su Rotten Tomatoes il 100% di gradimento della critica.
30 Rock
Concludiamo questa lista di 7 sit-com amatissime dalla critica (e dal pubblico del loro Paese d’origine), ma snobbate dagli spettatori italiani con un’altra pietra miliare come Frasier. Creata da Tina Fey, sarebbe riduttivo definire 30 Rock una semplice sit-com. La storia segue le vicende travagliate di Liz Lemon e il suo show televisivo, di cui è sceneggiatrice, alle prese con un nuovo direttore e un’eccentrica star del programma. A metà tra la farsa e la satira di costume, le sette stagioni della commedia dell’NBC travolgono. L’impianto umoristico è coeso e riesce a legare ogni arco narrativo di ogni personaggio, perfino quelli minori, in modo avvincente e strabiliante.
Ogni personaggio sovverte stereotipi e ridicolizza luoghi comuni in modo brillante, profondo ma sempre esilarante. Sono tanti, troppi, i pregi di 30 Rock malgrado il pubblico italiano ne resti ancora alla larga. Il problema, anche questa volta, potrebbe consistere nella difficoltà di reperirla nel nostro Paese. Ma siamo certi che con la meritata distribuzione, 30 Rock possa riuscire ad ossessionare il pubblico italiano come è riuscita a fare The Office US; sebbene fosse già uscita da diversi anni. Elogiata dalla critica, la sit-com di Tina Fey ha conquistato ben 190 nomination e 47 premi, tra cui 9 Primetime Emmy Awards e 7 Creative Arts Emmy Awards.
Frasier, Curb Your Enthusiasm, Black-ish, 30 Rock, Peep Show e le altre sit-com di questa lista sono dei gioiellini della comicità che vi invitiamo a recuperare (in qualche modo). Sette prodotti brillanti, elogiati dalla critica (e anche del pubblico del loro Paese di origine), ma che purtroppo non hanno ancora conquistato il riconoscimento del grande pubblico italiano. Ed è dunque arrivato il momento di rimediare!