2) Charlie Sheen – Due uomini e mezzo
Una vita di eccessi tra arresti, denunce, abuso di alcol e droghe e comportamenti sempre sopra le righe. Charlie Sheen non è di certo il più facile degli attori con cui avere a che fare. Lo sanno bene i produttori di Due uomini e mezzo costretti a rinunciare alla sua partecipazione di fronte alle esose (a dir poco) richieste per il rinnovo. La sostituzione con un sorprendente Ashton Kutcher, comunque, mantenne lo show ancora vivo per altre quattro stagioni.
Per Sheen, invece, soltanto un susseguirsi di problemi legali. Da ultimo, dopo la positività all’HIV, una possibile diagnosi di bipolarismo (ne abbiamo parlato in questo articolo sugli attori che soffrono di malattie mentali). Ma andiamo con ordine e proviamo a ricostruire il susseguirsi di ingressi e uscite da cliniche di riabilitazione.
Il primo episodio risale già al 1990 quando, dopo il successo raggiunto quattro anni prima con Platoon, finisce al rehab center di Santa Monica. Un mese dopo è già fuori con la promessa di continuare i “dodici passi” della terapia. Quello stesso anno spara involontariamente (così venne ricostruito dagli inquirenti) alla sua ragazza colpendola al braccio.
Nel 1998, dopo nuovi casi di violenza domestica e una quasi fatale overdose, è spinto dal padre a entrare in riabilitazione a Malibu. Ancora, nel 2010, già impreziosito in suo curriculum con nuove aggressioni, torna in clinica come “misura preventiva”. La sentenza di violenza domestica lo obbliga poi ad ulteriori trenta giorni in rehab. Nel 2011 al contrario va volontariamente in terapia ma vi rinuncia poco dopo affermando che “Il manuale degli alcolisti anonimi è scritto per gente normale non per persone che hanno il sangue di tigre, il dna di un adone“.
Nel 2018, però, diventa ufficialmente un membro sobrio da un anno degli Alcolisti Anonimi e inizia un programma specifico fatto di allenamento e stile di vita morigerato. Che sia la volta buona? Dopo due anni pare di sì. Lo speriamo tutti.