8) Colin Farrell – True Detective
Come abbiamo visto per Matthew Perry in Friends, lo stress e la pressione può essere un terribile nemico da combattere: lo sa bene anche Colin Farrell. L’attore ha vissuto momenti da incubo soprattutto alla metà degli anni dieci del 2000 quando i tanti impegni lavorativi e il bisogno di “staccare la spina” lo portano verso scelte sbagliate. “Ho mantenuto questo stile di vita sballato per anni, ero completamente fuori controllo“, ha rivelato Colin.
Una dipendenza che ne ha messo a serio rischio anche la carriera. Sul set di Minority Report dovette ripetere per ben cinquantasei volte la scena suscitando l’ira del collega Tom Cruise. Aveva ventiquattro anni ed era completamente annebbiato dai fumi dell’alcol dopo una notte di bagordi. Inutili i suoi tentativi di mostrarsi sobrio e cosa ancor peggiore fu la pessima figura che fece con la sorella che era venuta a vederlo recitare.
Farrell guarda con rimpianto a quelle scelte e a quelle prove attoriali sempre offuscate dalla sua dipendenza. Sono stati diciotto gli anni di dipendenza prima dell’ingresso in rehab, una scelta che gli cambia la vita. “Non riuscivo a contenermi. Smettere con l’alcol mi ha fatto guadagnare otto ore al giorno di vita che non sapevo neanche di avere“.
Nel 2018, però, dopo anni di sobrietà l’attore di True Detective ha scelto di tornare in clinica. Una decisione “preventiva”, come ha chiarito lui stesso. Lo stress per aver girato tre film in breve tempo aveva infatti rievocato in lui il desiderio di attaccarsi alla bottiglia. Colin però è riuscito a fermarsi in tempo e in quaranticinque giorni di terapie orientali ha riconquistato il suo equilibrio psicofisico. Meglio prevenire che curare.