Dall’inglese “recast” – cioè rifare il cast, rifonderlo come si usava fare con le statue di bronzo – il recasting può rivelarsi una mossa kamikaze o una scelta fortunatissima. Si tratta di assegnare un ruolo in un film o in una serie tv a un attore o un’attrice diversi. Ovvero, sostituire in corso d’opera l’interprete originariamente scelto per vestire i panni di un certo personaggio quando il pubblico lo ha già conosciuto con un’altra voce e un altro corpo. Un’operazione rischiosissima, ma non impossibile. Le ragioni dietro una sostituzione possono essere varie ed eventuali. Si va dai motivi legati agli impegni dell’attore, alle scomparse improvvise, fino a delle esigenze narrative. Sebbene rischiosa, però, si tratta di una pratica molto frequente. Dagli albori del cinema e della serialità sono stati sostituiti numerosissimi personaggi, dai più marginali fino a protagonisti stessi. Uno degli esempi più folli ed eclatanti di recasting (e più drammatici) è stato probabilmente quello di uno dei volti più iconici della soap opera più longeva della televisione: Ridge Forrester in Beautiful (qui trovate un riassuntino in 1200 parole se non avete voglia di recuperare oltre 8000 episodi). Sostituire un volto a giochi iniziati può far nascere il malcontento e, dunque, può portare al fallimento stesso della serie tv. Anche al cinema non sono mancate sostituzioni importanti. Alcune fortunatissime, come quella dell’interprete di Rachel Dawes nel Batman di Nolan (un ruolo che da Katie Holmes è passato a Maggie Gyllanhaal), alcune molto controverse, come il ruolo di Clarice Starling che da Jodie Foster passò a Julianne Moore. Anche nelle serie tv abbiamo assistito a diversi recasting poco apprezzati, come la zia Viv nella prima stagione di The Fresh Prince of Bel-Air. Oggi, però, vogliamo passare in rassegna 7 recasting delle serie tv che hanno funzionato sorprendentemente benissimo, da Carol di Friends a Daario Naharis in Game of Thrones.
Carol Willick – Friends
Carol Willick è l’ex prima moglie di Ross. Originaria del Vermont, si è trasferita a New York per frequentare il college, quello dove ha incontrato Ross e Chandler. Dai racconti di Phoebe sappiamo che Carol è stata una presenza fissa nel gruppo di amici prima del coming out. Facciamo la sua conoscenza in The One With The Sonogram At The End, il secondo episodio della prima stagione di Friends, cioè quando ha annunciato di essere incinta del figlio di Ross che ha lasciato per Susan. A indossare i suoi panni troviamo Anita Barone, un’attrice nota per i ruoli da co-protagonista ne The Jeff Foxworthy Show, Daddio, Shake It Up, The War at Home e – ovviamente – per il suo brevissimo, ma intenso, ruolo secondario in Friends.
È stata l’attrice stessa a scegliere di lasciare la sitcom dopo una sola apparizione poiché non voleva perdere tempo con una parte – a suo avviso – così irrilevante. Qualche episodio dopo ritroveremo Carol in The One Where Underdog Gets Away, incinta e con un altro volto, cioè quello di Jane Sibbett. I timori della prima attrice – purtroppo per lei – si rivelarono infondati. Sebbene salti fuori ogni tanto, Carol è a tutti gli effetti un personaggio chiave di Friends, al centro di molte sottotrame importanti. Anita Barone riuscì poi a ottenere dei ruoli da protagonista, malgrado non tutti i progetti in cui è stata coinvolta siano stati fortunati. Sicuramente non così fortunati quanto Friends, in cui Jane Sibbett è ormai il volto di Carol.
Mandy Milkovich – Shameless US
Dopo il suo debutto televisivo in Shameless US di Showtime, Jane Levy ha lasciato il ruolo di Amanda “Mandy” Milkovich per quello di Tessa Altman, la protagonista di Suburgatory. Sebbene la sitcom non abbia riscosso lo stesso successo di Shameless, è stata comunque un importante trampolino di lancio per la carriera televisiva e cinematografica di Levy. Al suo posto è subentrata Emma Greenwell, un’altra interprete al suo debutto televisivo. La seconda attrice ha mantenuto il ruolo per 32 episodi rivelandosi ben più che un cambiamento dell’ultimo momento. Mandy si è imposta sin da subito come un personaggio significativo perciò una sostituzione dopo cinque episodi cruciali avrebbe potuto danneggiare il progetto stesso.
In pochi episodi Jane Levy era già riuscita a delineare la complessità di Mandy, perennemente in bilico tra il diabolico e l’angelico. Poi, nella seconda stagione, è arrivata all’improvviso Greenwell a vestire i panni della ragazza copertura di Ian Gallagher (Cameron Monaghan). L’attrice è riuscita sin da subito a imporre la propria presenza poiché ha saputo arricchire il personaggio con sfumature più cupe e profonde. Entrambe le attrici hanno svolto un ottimo lavoro perciò è impossibile decretare la vincitrice. Ciò che possiamo affermare con certezza, però, è che se l’interpretazione di Greenwell non fosse stata così convincente, l’intero show ne avrebbe risentito. E sappiamo com’è andata.
Robin Hood – Once Upon a Time
Si può sostituire Tom Ellis? Ebbene sì. In Once Upon A Time non poteva mancare un personaggio leggendario come Robin Hood, il quale originariamente era interpretato da Tom Ellis. La versione dell’arciere più famoso al mondo ha fatto la sua prima apparizione nella seconda stagione del fantasy di ABC nell’episodio intitolato Lacey, in cui si ritroverà a che fare con Rumplestiltskin. È bastata una sola apparizione e il Robin di Ellis ha colpito tutti al cuore con le sue frecce incantate. Poi si è dileguato tra i boschi. Per rivedere il ladro in calzamaglia abbiamo dovuto aspettare la terza stagione.
Ci troviamo nell’episodio The Heart of the Truest Believer, ma al posto dell’attore noto per Lucifer c’è Sean Maguire (The Magicians), il quale resterà nei paraggi di Storybrooke per 56 episodi. Molti non lo ritenevano possibile, eppure la sostituzione ha funzionato. Tom Ellis – purtroppo o per fortuna – non poteva impegnarsi in un ruolo ricorrente, come ha spiegato Adam Horowitz, poiché allora faceva già parte della sitcom britannica Miranda e aveva anche un ruolo nel film Agatha Christie’s Poirot. Non importa quanto il primo avesse già stregato il pubblico con la sua performance, Sean Maguire è riuscito a conquistarci con un’interpretazione altrettanto convincente. Una vittoria per tutti, considerando che probabilmente Ellis non avrebbe mai potuto indossare i panni di Lucifer Morningstar se fosse rimasto nella serie tv di Edward Kitsis e Adam Horowitz.
Ann Veal – Arrested Development
Arriviamo al recasting per eccellenza. Una manovra dettata non dalle necessità di produzione, ma da una curiosa scelta narrativa. Ann Veal è la fidanzata di George Michael Bluth, il quale non perde mai occasione per bistrattarla e denigrarla. Il personaggio, infatti, è l’oggetto di numerose battute ricorrenti (“Lei?”) che sottolineano quanto sia facilmente dimenticabile. Ann era destinata a essere interpretata da attrici differenti in ogni episodio al fine di suscitare ilarità. Invece Mitchell Hurwitz si è fermato a due attrici. Prima fu il turno di Alessandra Torresani, poi di Mae Whitman, la quale ha ricoperto il ruolo per 16 episodi.
Invece di continuare con i cambi, Whitman è rimasta. La seconda attrice funzionava così bene che gli sceneggiatori di Arrested Development non se la sono sentiti di procedere con quella geniale quanto bizzarra manovra di sostituzione. Un elemento umoristico nonsense che avrebbe mantenuto lo spettatore sempre all’erta. Tuttavia hanno cambiato idea: una decisione che Mae Whitman non sa ancora bene come prendere. Infatti in un’intervista ha dichiarato che per la produzione era così brava a restare anonima che è stata tenuta per le sue doti “non memorabili”. Un “complinsulto” in piena regola!? I creatori dello show erano entusiasti proprio della sua “insipidezza” che a quanto pare funziona tremendamente bene:
The best part of it is they were originally going to keep replacing the actress that played Ann, just so you were always on your toes. And then they stuck with me, which I feel like is a real insult. They were like, ‘No, no, you’re making the whole not-memorable thing work, we’ll just go with that.
Mae Whitman
Frank Costanza – Seinfeld
Dopo la sostituzione di Anita Barone in Friends passiamo a un’altra sitcom storica made in USA: Seinfeld. Non parliamo di uno dei personaggi principali – decisamente insostituibili – ma del padre di uno di essi, Frank Costanza. Il padre di George era originariamente interpretato dall’attore John Randolph, il quale venne sostituito dal comico Jerry Stiller (il padre di Ben Stiller) a partire dalla quinta stagione. Un attore comico consumato che ha reso Frank uno dei personaggi televisivi ricorrenti più iconici della serialità.
Come sappiamo Frank Costanza ha fatto la sua prima apparizione nell’episodio della quarta stagione di Seinfeld intitolato The Handicap Spot con il volto di John Randolph, un attore noto soprattutto per la florida carriera a Broadway. La sua interpretazione offriva una versione di Frank riservata, più pacata e passiva, spesso asservita a sua moglie Estelle. Successivamente Seinfeld riporterà il personaggio nella quinta stagione non solo con un nuovo volto, ma con una personalità completamente stravolta. Stiller, infatti, ha portato sullo schermo un personaggio rivoluzionato, estroverso e corrosivo. Larry David non ricorda se il primo attore fosse o meno disponibile. Quello che ricorda bene, invece, è che volevano trasformare Frank in un personaggio molto più “Seinfeldiano”. Inutile dire che la manovra ha funzionato egregiamente e ci ha regalato un Frank memorabile.
Meg Griffin – Family Guy
Un volto può essere dimenticato, ma una voce – spesso – non riesce più a uscire dalla nostra testa. I Griffin, così come I Simpson e una grande quantità di serie tv animate e non, si sono trovati spesso a dover sostituire gli interpreti, anche quelli assegnati ai ruoli principali. Una mossa rischiosa che purtroppo può essere dovuta anche a circostanze drammatiche, come è accaduto per lo storico doppiatore di Dr. House. Lacey Chabert è stata la prima persona a doppiare Meg Griffin, la quale prese il posto di Cree Summer, la prima interprete scelta originariamente per la parte. Summer ha iniziato a registrare, ma per qualche ragione è stata sostituita in corso d’opera.
La prima stagione di Family Guy fu un successo inaspettato e ha portato lo show di Seth MacFarlane a diventare subito un cult. Perciò sostituire la voce di uno dei personaggi principali era decisamente una mossa azzardata. Invece a partire dal terzo episodio della seconda stagione arrivò Mila Kunis. Stando alle dichiarazioni ufficiali non c’era nessuna tensione misteriosa: Chabert andava ancora a scuola e tra lo studio e le riprese della serie Party Of Five decise di abbandonare I Griffin. Tuttavia, voci di corridoio parlano di una stranezza contrattuale che non andava a genio all’attrice. Ad ogni modo la sostituzione si è rivelata propizia. Non solo la voce di Mila Kunis è ormai inscindibile da Meg, ma il cambio ha offerto più di qualche spunto meta-narrativo in perfetto stile Family Guy. Come quando Brian e Stewie viaggiano indietro nel tempo fino al primo episodio della decima stagione “Back To The Pilot”, dove Meg ha ancora la voce di Lacey Chabert.
Daario Naharis – Game of Throne
Il recasting è una pratica pericolosa, ma uno show con draghi e non morti come Game of Thrones non si lascia certo spaventare da un cambio di volto (quello non previsto da copione). Tra i tanti primati del drama creato da Benioff e Weiss per HBO troviamo l’inclinazione alla sostituzione in corso d’opera di attori e attrici, dai meno evidenti come Gregor “The Mountain” Clegane, a Tommen e Myrcella Baratheon, Dickon Tarly fino appunto al mercenario che entrerà nell’entourage di Daenerys Targaryen.
Introdotto nella terza stagione, Daario è stato interpretato inizialmente da Ed Skrein. L’attore ha poi lasciato il ruolo a Michiel Huisman per interpretare il protagonista in The Transporter: Refueled nel 2015. Sebbene sia rimasto per soli tre episodi, Skrein era riuscito già a farsi largo nel marasma di personaggi dello show. Sebbene ci sia ancora chi considera il primo il “vero” Daario, con la sua performance e importante presenza scenica, Huisman è riuscito a imporsi per la maggioranza del pubblico come “il volto titolare”. È innegabile che la bravura di Huisman abbia contribuito a rendere il passaggio meno traumatico sebbene la sua caratterizzazione sia più selvaggia sia rispetto al primo attore che alle descrizioni fornite nel libro.
Da Friends a Game of Thrones, questi erano 7 personaggi che sono riusciti a imporsi nonostante lo svantaggio iniziale.
Per determinare chi sia secondo voi la versione migliore di Daario, di Carol di Friends o Frank Costanza di Seinfeld basta fare un esperimento velocissimo. Chiudete gli occhi e pensate al personaggio: il primo volto che vi verrà in mente sarà quello di colui o colei che è riuscito a lasciarvi il segno. Scommettiamo che in questi sette casi il primo volto che vi verrà in mente sarà quello del secondo arrivato. Fateci sapere come è andata!
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