4) Black Mirror
Se la tecnologia fosse una droga – e sembra proprio che lo sia – quali sarebbero, esattamente, gli effetti collaterali? Quest’area – tra gioia e disagio – è dove si trova Black Mirror, la mia nuova serie drammatica. Lo “specchio nero” è quello che troverete su ogni parete, su ogni scrivania, sul palmo di ogni mano: il freddo e lucido schermo di una TV, di un monitor, di uno smartphone.
Queste sono le parole che Charlie Brooker ha usato nel 2011 per descrivere la sua nuova serie poco tempo prima della première. L’ideatore è stato molto chiaro riguardo alla prospettiva e all’obiettivo di Black Mirror. Il dramma distopico intende trasformare tutto ciò che riguarda la cultura pop attuale in un futuro in cui l’uomo si lascerà sopraffare dalla tecnologia.
Ci sono i social network, i dispositivi per il controllo degli elettrodomestici, i software per la sicurezza dei propri figli e tante altre idee spaventosamente verosimili. Tuttavia Charlie Brooker non ha attinto solamente alla cultura pop moderna, ma anche a quella passata (come nell’episodio USS Callister, in cui omaggia Star Trek). In particolare, per l’ideazione di Black Mirror è stata fondamentale l’analisi della serie Ai confini della realtà (The Twilight Zone).