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7 Serie Tv introvabili in streaming e dove trovarle

frasier
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Vi è venuta una voglia irrefrenabile di rivedere Fringe? È da poco passato Halloween e volete immergervi nel bianco e nero de La famiglia Addams?
Spesso siamo convinti che su internet si trovi tutto quello che vogliamo, che sia sufficiente cercare su Google quello che ci interessa per poterlo avere.
Oggi poi che le piattaforme di on demand e streaming sono sempre di più e sempre più competitive nel cercare di accaparrarsi il pubblico pagante ci aspettiamo davvero che siano sufficienti un paio di click per poter vedere quello che ci piace.
Purtroppo non sempre è così. Cerchiamo quelli che consideriamo capolavori assoluti (anche recenti come Fringe) e non riusciamo a trovarli perché fuori catalogo. Possibile? Perché? Le domande che ci poniamo, delusi dalle nostre ricerche a vuoto, non avranno risposte perché non è dato sapere quali siano le logiche dietro i cataloghi di Netflix, Prime Video, Now, Sky eccetera.

Abbiamo selezionato per voi sette serie tv attualmente introvabili in streaming. Sette serie che, a parer nostro, andrebbero viste almeno una volta nella vita e che dovrebbero essere sempre presenti per forza nei cataloghi on line.
La scelta copre un po’ tutti i gusti: dalla fantascienza di Fringe alla delicatezza di Les Revenants; dalla crudezza di Nip/Tuck alla comicità irriverente di 30 Rock; dalla sottile ironia di Frasier al vintage di Visitors (l’originale) e La famiglia Addams.
Sette serie introvabili che, per la loro assenza, esigono un’interpellanza parlamentare o almeno una petizione su change.org. Per il momento noi vi suggeriamo come trovarle.

Fringe

Se vi piace la fantascienza e siete in astinenza da X-Files, Fringe è quello che fa per voi.
Fringe, ideata tra gli altri da J. J. Abrams (e questo è un altro motivo per guardarla), venne mandata in onda tra il 2008 e il 2013 per un totale di novantanove puntate (più un’extra) e non fu un successo di quelli planetari, alla Lost per intenderci. Ma il tempo, come sempre accade con le cose di qualità, è galantuomo e ha reso Fringe un cult imperdibile (e qui vi diamo delle spiegazioni).
Al di là della trama, che racconta la (fanta)scienza in maniera tale da sembrare reale e possibile, la serie è interpretata, tra gli altri, da Anna Torv, nei panni dell’agente dell’FBI molto realista e scettica (ma per nulla imparentata a Dana Scully) e lo scienziato pazzo, letteralmente, interpretato da John Noble (sovrintendente di Gondor ne Il Signore degli Anelli).

Fringe è un piccolo gioiello che, malgrado un inizio apparentemente in sordina, sa prendere lo spettatore per mano accompagnandolo tra i vari colpi di scena, magistralmente costruiti. Tra universi paralleli, mitologia imperante e personaggi misteriosi, le cinque stagioni di Fringe scorrono via senza mai deludere lo spettatore.

Disponibile su: Amazon, Feltrinelli e Ibs.

Nip/Tuck

nip/tuck

Seconda opera televisiva di Ryan Murphy (ideatore tra le altre cose di Glee, American Horror Story e The Politician) venne mandata in onda tra il 2003 e il 2010 per un totale di cento puntate. Quando venne trasmessa sul canale via cavo FX (all’epoca di proprietà della FOX, oggi della Disney) fu un successo immediato e strepitoso ma anche uno choc non da poco a causa degli argomenti controversi trattati che ancora oggi sarebbero considerati tabù.
La serie racconta la storia della miglior coppia di chirurghi plastici a Miami (qui vi raccontiamo qualcosa di loro) i quali si conoscono dai tempi dell’università e sono amici per la pelle. Uno, Sean McNamara (interpretato da Dylan Walsh), è un rispettoso padre di famiglia, medico coscienzioso e scienziato innovatore; l’altro, Christian Troy (interpretato da Julian McMahon), scapestrato dongiovanni, è interessato alla scena notturna e sempre alla ricerca di nuove pazienti da operare (e non solo).

Nip/Tuck non è uno spettacolo per tutti. Al di là della quantità di sangue e grasso che schizzano nelle crude scene operatorie le storie raccontate nel corso delle sei stagioni risultano alquanto bizzarre ma superata la patina di superficialità sotto si trova la perenne lotta che l’essere umano, e in particolar modo il personaggio di Christian, deve affrontare tra quello che è e quello che vorrebbe essere.

Disponibile su: Amazon e Ibs.

Les Revenants

È durata soltanto due stagioni, sedici episodi andati in onda tra il 2012 e il 2015, questa serie francese di grandissimo successo incentrata sul ritorno dalla morte di alcuni abitanti di una piccola cittadina delle Alpi francesi.
Niente zombie alla The Walking Dead o alla Z Nation (e qui ve ne parliamo in compagnia di altre), niente affamati divoratori di carne umana, Les Revenants è una serie incentrata più sull’essere che sul fare, sui sentimenti e la sofferenza legati alla morte dei propri cari, su quello che avremmo voluto dire (o fare) e non abbiamo potuto perché troppo tardi.

Les Revenants è una serie che si permette di indagare, in maniera molto delicata e senza perdersi per strada nei classici cliché, sul rapporto che ognuno di noi ha con la vita e la sua fine obbligando il telespettatore a porsi, inevitabilmente, domande scomode troppo spesso accantonate.

Disponibile su: Amazon (in lingua originale)

Visitors

Negli anni ’80 fu una delle serie più inquietanti e di conseguenza innovative trasmesse in Italia.
L’ideatore, Kenneth Johnson, avrebbe tanto desiderato scrivere una serie sull’occupazione degli Stati Uniti da parte dei nazisti ma la NBC rifiutò il progetto. Così il talentuoso showrunner (già produttore di Hulk, La donna bionica, e L’uomo da sei milioni di dollari) ripiegò sull’invasione del suo paese da parte di alieni dall’aspetto umano ma in realtà rettili ghiotti di topi.
Inizialmente la serie prevedeva due puntate. L’incredibile successo ottenuto obbligò Johnson e la NBC a scriverne altre tre completate poi da una terza stagione di diciannove (che però risultarono di livello inferiore decretando la fine della serie).

A distanza di quasi quarant’anni (e con un remake fatto nel 2009) Visitors mantiene il suo fascino perfettamente inalterato. Certamente oggi la semplicità degli effetti speciali potrebbe far sorride lo spettatore abituato a ben altro ma la serie, che affronta argomenti anche molto importanti come l’occupazione, la resistenza e la deportazione e strizza l’occhio ai primi capitoli di Star Wars, è un prodotto decisamente vintage che, nostalgia a parte, val la pena di esser visto.

Disponibile su: Amazon (in lingua originale).

Frasier

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Certe serie, a differenza di altre, non hanno tempo e risultano attuali oggi come quasi trent’anni fa. È il caso di Frasier, sitcom andata in onda tra il 1993 e il 2004 per un totale di 264 episodi (ciascuno di venti minuti) che deteneva, fino al 2015 il record di Emmy vinti: ben 37 di cui ben 5 di fila nella categoria miglior commedia.

Il personaggio di Frasier, interpretato da Kelsey Grammer, nasce in realtà per la sitcom Cin Cin (serie ambientata all’interno di un bar di Boston) ottenendo però fin da subito un successo di critica e pubblico tale da obbligare gli sceneggiatori a creare un show tutto per lui.
Nella serie Kelsey Grammer interpreta uno psichiatra radiofonico che dispensa pillole di saggezza (e terapia) rispondendo alle telefonate degli utenti (le cui voci erano affidate a star del calibro di Mel Brooks, Cindy Crawford, Halle Berry, William H. Macy, Helen Mirren, Christopher Reeve e tantissimi altri).
La fortuna di Frasier, e il motivo per cui vale la pena vederla (qui vi spieghiamo bene perché guardarla), è certamente nei dialoghi ricchi di battute e gag per nulla scontate e prive di quegli stereotipi tipici degli anni ’90 ma non solo. Frasier ha saputo dare ai suoi telespettatori un senso di appartenenza tale che è rimasto quasi come un marchio di fabbrica. Chi guarda Frasier si sente a casa, una casa comune dentro la quale si può stare davvero comodi divertendosi parecchio.

Disponibile su: Amazon (sono in lingua originale)

30 Rock

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Il titolo della serie prende il nome dall’indirizzo reale dell’edificio principale della NBC dove è ambientata la sitcom. Perché 30 Rock è un po’ una lontana parente del nostro Boris essendo una serie televisiva che parla del dietro le quinte di uno spettacolo televisivo del tutto immaginario.

La creatrice, nonché attrice protagonista della sitcom andata in onda per sette stagione dal 2006 al 2013, è Tina Fey, già autrice per il Saturday Night Live. Accanto a lei c’è uno splendido Alec Baldwin (di recente incappato in una tragica quanto sfortunata vicenda) e una serie infinita di guest star che vanno da Isabella Rossellini a Steve Buscemi passando per Julianne Moore, Matt Damon, Martin Scorsese, Jerry Seinfeld e tanti altri.
Il linguaggio di 30 Rock è quello della sottile ironia condita da sana cattiveria, mai scontata, mai regalata. Il politicamente scorretto che impregna le gag, la continua presa in giro di questo o quel personaggio, i ritmi assurdi e la parossistica demenzialità sono la facciata immediata della serie che racconta, di fondo, la vita dei suoi due protagonisti, unici individui tra i milioni di abitanti della città americana per eccellenza: New York.

Disponibile su: Amazon e Ibs.

La famiglia Addams

Andata in onda per due stagioni soltanto, tra il 1964 e il 1966 per un totale di 64 episodi, La famiglia Addams è uno di quei capolavori immortali dei quali non si può fare a meno (e qui vi diamo dieci motivi per amarla).
Trasposizione televisiva di vignette settimanali create da Chares Addams e poi ripresa più volte con adattamenti cinematografici più o meno riusciti la serie televisiva racconta la vita al contrario di una famiglia perfettamente funzionale alle prese con un mondo disfunzionale.

Pur trattandosi di una commedia con tratti horror e gotici, La famiglia Addams affronta la vita e le vicissitudini tipiche delle famiglie americane dell’epoca con una leggerezza da fare invidia. I problemi che si presentano nel corso delle puntate non mettono mai in pericolo questo piccolo nucleo famigliare perfettamente coeso, capace di sorridere e apprezzare quello che realmente offre la vita tanto da obbligare lo spettatore a chiedersi chi siano veramente i mostri.

Disponibile su: Amazon, Feltrinelli e Ibs.

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