5) Marco Polo
Marco Polo è una serie tv di produzione Netflix e si propone apertamente come risposta a Game of Thrones.
Un’impresa costosissima da novanta milioni di dollari, peccato che non sia tutto oro quel che luccica.
La serie si articola in dieci episodi che vedono al centro della trama uno dei più grandi esploratori della storia, Marco Polo, l’italiano che ha attraversato e raccontato di un occidente e un oriente che all’epoca parevano impossibili da conciliare. Le basi per costruire qualcosa di accattivante c’erano tutte, il problema è che, come spesso accade, Marco Polo cade nel cliché e riutilizza una miscela vista e rivista.
In alcune sequenze i più attenti hanno notato il palese tentativo di ricalcare le orme di Game of Thrones e questo oltre a insultare le aspettative di un pubblico che si aspetta qualcosa di nuovo, stravolge il senso dell’intero show che a livello di trama non ha veramente niente a che fare con il mondo immaginario di Martin. A destabilizzare l’attenzione concorrono anche gli immancabili personaggi stereotipati come quello quello del maestro di kung fu con i suoi sermoni tonanti che ne sottolineano fin troppo la saggezza e l’esperienza e che alla fine lo fa percepire decisamente troppo pomposo e ridondante.
A concludere la lista dei numerosi difetti vi è la sceneggiatura che dà maggiore risalto alla sfera personale del protagonista, mettendo un po’ in disparte il lato dell’esploratore e di conseguenza il viaggio e la scoperta. Una carta che invece, se fosse stata giocata bene, avrebbe potuto costituire un grande punto di forza per la serie tv e magari proporci qualcosa di diverso dal Trono di Spade ma altrettanto coinvolgente.
Sembra che per adesso non sia ancora venuta alla luce una degna erede delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. I tentativi di proporre qualcosa di alternativo che ci facesse spostare gli occhi dalla madre dei draghi e company ci sono stati, il problema è che si sono rivelati tutti o quasi, dei flop. A questo punto non ci resta che tornare a Westeros e farci un rewatch che consoli il nostro lato più nostalgico. Chissà, magari nel frattempo qualche sceneggiatore avrà il cosiddetto colpo di genio!