4) I festeggiamenti a Uppsala (Vikings)
Chi segue Vikings sa che le carneficine e gli spargimenti di sangue sono all’ordine del giorno. Sin dalla prima stagione, ci è stato subito chiaro quanto il mondo dei vichinghi fosse brutale e spesso intransigente, e l’episodio Sacrifice ne è un perfetto esempio. Addolorato dall’aborto spontaneo di Lagertha, Ragnar si chiede perché gli dei diano con una mano e con l’altra tolgano. Il lutto subito, la sua nuova posizione come Jarl e il desiderio di conoscere il suo destino lo spingeranno a recarsi insieme alla sua gente al Tempio di Uppsala, un luogo sacro in cui rendere grazie agli dei e offrire loro sacrifici per tutto ciò che fanno.
Nel corso dell’episodio, assistiamo a diversi aspetti della cultura e religione vichinga, in particolare alle preghiere tributarie, seguite da festeggiamenti contraddistinti da fiumi d’alcol, sesso di gruppo e funghi allucinogeni. Ma dopo una notte fatta di eccessi e frivolezze, giunge il momento più drammatico dell’episodio: l’offerta di sacrifici sia animali che umani agli dei. La sequenza finale si tinge così di sangue, il prezzo da pagare per ottenere il favore delle divinità. Di fronte a questo massacro, gli spettatori non possono che condividere l’orrore di Athelstan. Ma per quanto la scena sia difficile da guardare, è chiaro quanto quel greve momento sia importante per la cultura vichinga. Il sacrificio dei propri compagni è sì doloroso, ma anche un atto onorevole volto al bene della comunità.