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10 scene al rallentatore delle Serie Tv che ci hanno fatto perdere 10 anni di vita

game of thrones
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Attenzione, l’articolo contiene spoiler delle seguenti serie: Game of Thrones, Legion, Stranger Things, Grey’s Anatomy, Sense8, Twin Peaks, Agents of Shield, Lost, Spartacus e The Boys.

Un proiettile che si muove lento e silenzioso nell’aria, una risata malvagia che finisce per storpiarsi, le grida di disperazione prolungate in un lontano “Nooooo!“. Dal suo uso in scene drammatiche e di tensione fino alla sua applicazione per contrasto in scene comiche, il rallentatore è una tecnica ampiamente utilizzata nel cinema.

Se da un lato quest’effetto cinematografico, qualora impiegato eccessivamente, porta a girare scene fin troppo pompose e ricercate, tuttavia, se ben dosato, può contribuire a far maggiormente immergere emotivamente lo spettatore nella narrazione. Ansia, angoscia e paura, ma anche fomento, meraviglia e divertimento: lo slow motion può fare questo e altro.

Conosciamo a menadito le più iconiche scene al rallentatore dei film, ma proviamo ora a parlarvi di alcune spettacolari in cui questa tecnica viene utilizzata facendoci trattenere il respiro.

10) La corsa di Derek e Cristina (Grey’s Anatomy, 9×24)

È il giorno della tanto temuta tempesta. L’ospedale è in completo blackout e in piena crisi e naturalmente Meredith Grey ha subito un cesareo d’urgenza per far nascere suo figlio. Il bambino è sano e Derek lo porta in reparto per occuparsi di lui, ma Meredith è vittima di un’emorragia e viene operata d’urgenza: Cristina e Derek temono per la sua vita e così si dirigono da lei. A questo punto segue una scena al rallentatore che li vede correre pieni di angoscia dalla loro “persona“, mentre dall’altra parte dell’ospedale April si dispera perché Jackson sembra tragicamente morto, sulle note della bellissima Without You di Ingrid Michaelson. Una scena che fa venire i brividi, poetica e di tensione al tempo stesso, che ci permette di vedere quanto i due tengano alla donna.

Fortunatamente però, dopo lunghi attimi di ansia, tutto si risolve per il meglio: ci vuole ben più di questo per distruggere Meredith Grey.

9) Robin viene investita da A-Train (The Boys, 1×01)

Si tratta stavolta di una scena in slow motion estremamente breve, ma allo stesso tempo sconvolgente e impressionante, che diviene il motore di tutta la narrazione della serie.

Chi non sapeva nulla di The Boys prima di visionare la scena in questione è infatti rimasto esterrefatto. Hughie e la sua ragazza, Robin, stanno passeggiando e conversando amabilmente. Lei lo saluta mentre scende dal marciapiede, poi la tragedia. In un millesimo di secondo la ragazza cessa di esistere: lo slow motion ci mostra un’esplosione di sangue e ossa, sotto gli occhi increduli e sconvolti del ragazzo e noi non possiamo fare altro che pensare “Cosa diavolo è successo?“.

Che scena.

8) I sensate rischiano di soffocare (Sense8, 2×03)

Nonostante le parecchie delusioni suscitate dal finale, Sense8 è stata capace di regalarci dei bellissimi momenti e delle scene davvero iconiche, soprattutto per quanto riguarda quelle che vedevano i vari protagonisti, a distanza di continenti, aiutarsi tra loro grazie allo speciale legame che condividono. Nella scena in questione Sun rischia di morire soffocata: dopo una sequenza di combattimento la ragazza viene infatti impiccata dalle guardie corrotte del suo carcere. Mentre cerca di divincolarsi, assistiamo a una scena al rallentatore in cui la ragazza (e assieme a lei tutti i suoi compagni dislocati nel mondo) rischia di soffocare lentamente e dolorosamente, sotto i nostri sguardi angosciati e impotenti.

Una lunga scena che fa letteralmente restare lo spettatore con il fiato sospeso, finché Sun viene liberata e, insieme ai suoi compagni, può ritornare a respirare.

7) Fitz salva Jemma (Agents of Shield, 3×02)

Fitz, il geniale ingegnere di Agents of Shield, ha cercato Jemma per mesi e mesi e finalmente è riuscito a trovarla. Per recuperarla è disposto a qualsiasi cosa, anche a entrare senza nessuna informazione all’interno di un portale alieno. I due si ritrovano, mentre sul pianeta Maveth è in corso una tempesta di sabbia. Le loro mani si stringono e nel frattempo sulla Terra gli altri agenti dello Shield lottano con tutte le loro forze per tenere aperto il portale. In una lunga scena al rallentatore assistiamo alle fatiche della squadra: Fitz e Simmons lottano contro la tempesta, ma le folate di vento sono troppo forti e la loro stretta si allenta fino a perdersi. Lo slow motion ci mostra i personaggi in estrema difficoltà e ci porta a rimanere in costante tensione fino all’esito finale. I nostri eroi ce l’hanno fatta e Jemma è finalmente al sicuro.

6) La morte di Bob e Il sacrificio di Hopper (Stranger Things, 2×08 – 3×10)

Game of Thrones

Stranger Things è stata capace di creare tantissime scene iconiche, dalle più divertenti alle più tragiche. Tra queste ultime spiccano sicuramente due sequenze in cui l’uso del rallentatore è stato gestito splendidamente.

Ricordiamo per esempio la scena della morte di Bob, nuovo compagno di Joyce nella seconda stagione. Dopo essere riuscito ad azionare i comandi che aprono le strutture dei laboratori di Hawkins, Bob riesce a scappare dai Democani che infestano l’edificio. La missione è compiuta e Bob indugia un attimo a guardare Joyce con un sorriso. Grave errore. In una struggente scena in slow motion, un Democane lo assalta alla sprovvista e Bob viene massacrato dai mostruosi esseri sotto lo sguardo atterrito e le grida strazianti della donna con Hopper che, impotente, non può fare altro che trascinarla via.

Anche la sequenza al rallentatore che porta Hopper e Billy a sacrificarsi per il bene degli altri nel finale della terza stagione è altrettanto ricca di carica emotiva e porta lo spettatore a empatizzare fortemente con i personaggi e a capire le loro perdite.

5) David fugge dalla prigionia della sua mente sulle note del Bolero (Legion, 1×07)

Game of Thrones

Trattasi di una scena totalmente sui generis, come del resto ci ha abituato Legion nel corso delle sue tre stagioni.

I nostri protagonisti sono mentalmente imprigionati dallo Shadow King nelle vesti di Lenny all’interno della mente di David e cercano di scappare dalle sue grinfie. Sul mondo materiale invece i nostri “eroi” sono minacciati da Walter, alias The Eye, che sta sparando loro. Nella dimensione mentale il tempo è dilatato e i proiettili viaggiano in slow motion, ma quando i personaggi torneranno nei loro corpi, esso riprenderà il suo corretto fluire e minacciosi proiettili inevitabilmente li colpiranno. Per impedire ciò, Oliver accorre sul posto e usa i suoi poteri per cercare di creare uno scudo che li protegga, mentre suona l’intramontabile Bolero. Lo Shadow King però si accorge del tentativo dell’uomo e cerca di impedirlo mettendolo KO. David, tuttavia, riesce a riprendere il controllo sulla propria psiche e tutti tornano nel proprio corpo. I proiettili si avvicinano, l’ansia cresce, ma il protagonista riesce ad afferrarli al volo e a evitare così che lui e i compagni siano colpiti.

Un uso magistrale e impeccabile dello slow motion, contestualizzato a livello di trama, che lascia con la bocca spalancata e con un mix di ansia e adrenalina.

4) La morte di Crisso (Spartacus, 3×09)

Game of Thrones

In Spartacus gli slow motion sono all’ordine del giorno, ma se c’è una scena dove questa tecnica è usata sapientemente è quella che vede la morte di Crisso.

La battaglia è ormai persa, ma l’uomo sa che se riuscisse a uccidere Crasso per i compagni ci sarebbe ancora una speranza: Crisso si prepara quindi a scagliargli contro un giavellotto. Però, prima di riuscire nel suo intento, egli viene fermato da Cesare e poi colpito alle spalle da Tiberio, che decide di giustiziarlo per mandare un messaggio a Spartaco. I lunghi momenti rallentati prima della sua esecuzione sono pregni di inquietudine, ma anche di accettazione: Crisso guarda l’amata Naevia quasi sorridendo. Prima che la spada cali sul suo capo, la camera si sposta sull’occhio della donna, su cui vediamo riflessa la testa decapitata di Crisso cadere al suolo. L’occhio si chiude. Sipario.

3) La marcia del Night King (Game of Thrones 8×03)

Game of Thrones

Quanti di voi hanno visto questa scena di Game of Thrones in diretta alle 3:00 di notte?

La battaglia di Grande Inverno imperversa, per i nostri eroi tutto sembra ormai perduto: il nemico sta trionfando. I non-morti sono ovunque e il Night King, insieme agli altri Estranei, si prepara a dare il colpo di grazia agli umani. Si apre quindi una lunghissima serie di sequenze al rallentatore: da un lato viene impiegato per mostrarci i nostri eroi in estrema difficoltà, da un altro lato per farci vedere la camminata trionfale del Re della Notte, mentre la bellissima colonna sonora di Game of Thrones assorbe ogni altro suono. La marcia rallentata prosegue inesorabile e scandisce il countdown alla fine, creando un clima di tensione e ansia.
Poi la scena clou: Arya atterra in slow motion sul Night King armata di daga di ossidiana, lui la afferra, ma lei lascia andare l’arma per riprenderla con l’altra mano e quindi pugnala il nemico. Il resto è storia.

Sebbene questa scelta non abbia soddisfatto tutti i fan di Game of Thrones, la scena rimane potente e iconica.

2) La Bomba Atomica (Twin Peaks, 3×08)

Game of Thrones

Lynch non smetterà mai di stupirci, questo è chiaro, e nel revival di Twin Peaks ci regala una serie infinita di scene indimenticabili e magistralmente girate. Tra queste troviamo sicuramente la scena della bomba atomica.

Viaggiamo fino al 16 luglio del 1945, in New Mexico, giusto in tempo per testare il progetto Manhattan, la prima detonazione della bomba atomica. Tramite un impeccabile slow motion, il regista ci pone di fronte a un fungo atomico fino a portarci al suo interno. Seguono lunghe scene fatte di turbinio, oscurità ed esplosioni di colore che ci catturano, facendoci tenere il fiato sospeso e provare un senso di sublime, in cui il terrore si mescola con la meraviglia.

1) Not Penny’s boat (Lost 3×22)

Lost

Parliamo del finale della terza stagione di Lost, una delle sequenze più struggenti di Lost e forse una delle scene più iconiche della storia delle serie tv, che vede come protagonista il nostro amato Charlie.

L’obiettivo del ragazzo è chiaro: rimuovere il segnale che impedisce le comunicazioni sull’Isola in maniera tale da consentire agli amici di chiedere aiuto alla nave di Penny, che pare non essere troppo distante dalla costa. Charlie, a causa delle visioni di Desmond, sa già che dovrà morire e così inizia una missione suicida che lo porterà a una sconvolgente scoperta: la nave in questione non è di Penny. Una bomba esplode, l’acqua penetra nella struttura, ma Charlie sa cosa fare e, prima di annegare, scrive sulla mano le fatidiche parole “Not Penny’s Boat”: le cose non sono quelle che sembrano.
La scena alterna il corretto scorrere del tempo a uno slow motion struggente. Vediamo da un lato la consapevolezza di Charlie e dall’altro la disperazione di Desmond, il tutto cullato dalla bellissima colonna sonora composta da Michael Giacchino. Una parte di noi rimane in attesa, sperando che l’inevitabile non si verifichi, ma il destino si compie lo stesso.

Nessun deus ex machina.

Una fine eroica e triste, divenuta a buon ragione una delle scene simbolo delle serie tv.