4) Jack Larsen… ma diciamo pure Dylan McDermott in ogni sua interpretazione
Così come Kimball Cho per The Mentalist e Bran Stark per Game of Thrones, anche Jack Larsen è da mettere obbligatoriamente nella lista di personaggi mono espressivi. In questo caso però non è il personaggio interpretato a richiedere questo tipo di funzione, ma parliamo di Dylan McDermott. Per carità bravissimo nelle sue prove attoriali, però non sempre impeccabile nella coordinazione espressione facciale-emozione esperita. Non sempre corrispondono e questo si nota tantissimo nella serie Stalker di cui è protagonista. Ed effettivamente questo aspetto non fa altro che aumentare il vuoto che sembra percorrerlo da inizio a fine puntata.
5) Dorian Gray (Penny Dreadful)
Un personaggio secondario che in qualche modo riesce a prendersi sempre il suo spazio. Rappresenta proprio ciò che Dorian Gray è, narcisista, maledetto dalla sua stessa bellezza. Quello che non riusciamo mai a percepire è l’emozione di ciò che sta vivendo. Ogni volta sembra quasi che debba agire semplicemente perché vive. Mantiene la sua fama, ma in realtà non se ne fa molto. E anche la sofferenza che prova non è mai adeguata alle espressioni che ha o alle azioni che svolge. Si ritrova immerso in un mondo che lo brama ma che comunque non riesce a capirlo. Ne sente il peso e come difesa non dimostra nulla a nessuno.