Capita più volte di quanto crediamo: cominciamo una Serie Tv e poi, senza farci troppo caso, la interrompiamo. I motivi per cui prendiamo questa decisione possono essere svariati: quello che vediamo durante le prime puntate non ci piace e non ci sembra fatto per noi, oppure – effettivamente – le prime puntate non riescono a mettere subito al fuoco tutta la carne che in realtà nasconde la serie nella sua interezza. Non sempre le Serie Tv riescono infatti a svelarsi nell’immediato e, molto spesso, hanno bisogno di qualche puntata di rodaggio in più per entrare nel vivo della storia. In alcuni casi, invece, ciò che interrompe la nostra conoscenza con un determinato prodotto è il pregiudizio, la serpe delle serpi. Prevenuti e con la puzza sotto al naso, non diamo il tempo necessario alla serie per svelarsi nelle sue potenzialità, decidendo così di interrompere la storia direttamente sul nascere. In questo senso esistono purtroppo troppe Serie Tv che, per questa ragione, vengono messe all’angolo proprio mentre stanno cercando di dire la propria, ma questo non è ciò che dovrebbe accadere, non per alcune almeno. Game of Thrones, It’s Always Sunny in Philadelphia, BoJack Horseman: queste sono solo alcune delle Serie Tv che non andrebbero mai e poi mai interrotte, e se avete intenzione di farlo ora vi spieghiamo perché fermarvi da questo terribile errore.
Le Serie Tv sono come le persone a volte: hanno bisogno di tempo per farsi conoscere. Non possiamo pretendere che fin dalla nostra prima stretta di mano si rivelino nella loro essenza più profonda, soprattutto se il discorso riguarda Serie Tv come la mastodontica Game of Thrones
1) BoJack Horseman
Cominciare BoJack Horseman adesso, dopo così tanti anni e così tanto successo, potrebbe essere più complesso di quanto si possa immaginare. La sua fama lo precede, e le aspettative sono così alte da poter mettere in seria difficoltà chi, adesso, si approccia alla sua prima stagione per la prima volta. I primi episodi non restituiscono ciò che ci aspettiamo dal cavallo antropomorfo più famoso delle Serie Tv. La prima stagione è infatti una base di partenza, la presentazione di ciò che ci aspetta in futuro. Capiamo fin da subito che il soggetto protagonista conduca una vita fatta di legami disfunzionali e un enorme carico di tristezza, ma non riusciamo a rintracciare quella marca identificativa che ha poi permesso alla serie di diventare ciò che è diventata. Tutto poggia su delle prime anticipazioni, sui primi sintomi di un’influenza che – da lì a poco – esploderà del tutto portando la temperatura ad alzarsi vertiginosamente. Il punto però, in questi caso come in altri, è sapere aspettare. Avere la pazienza di attendere che la prima stagione presenti il contesto atipico, i personaggi, il protagonista, la tristezza che porta dentro. Non aspettate di ritrovare le ragioni del suo malessere già durante le prime puntate. Non andrà così. Le ragioni di quel vuoto interiore avranno bisogno di tempo perché per primo BoJack avrà bisogno di un percorso che lo possa portare a una risposta. Non mollatela, se avete intenzione di farlo. Abbiate pazienza, e aspettate che la storia entri nel vivo. Non ve ne pentirete.
2) The Haunting of Bly Manor
Quando The Haunting of Bly Manor arrivò su Netflix le aspettative erano altissime. La prima stagione (The Haunting of Hill House) raccontava una storia che subito inchiodò di fronte allo schermo milioni di utenti, ma la seconda stagione creò diversi malcontenti generali. La serie, di carattere antologico, cerca di raccontare il mondo dell’horror attraverso una scrittura che abbraccia più stili e che, di colpo, ci porta ad affrontare diversi argomenti. In questo senso Bly Manor non ha fatto eccezione alla regola, ma questo lo sa soltanto chi ha avuto la pazienza di non fermarsi durante le prime puntate. The Haunting of Bly Manor è una storia drammatica a tinte horror, e non una storia horror a tinte drammatiche. I personaggi che si muovono all’interno della villa, perfino quelli più crudeli, cercano di raggiungere i propri obiettivi a causa di un unico motore: l’amore. Il fantasma della donna senza volto cerca sua figlia, mentre Peter di poter vivere una vita normale con la sua istitutrice. Chi narra la storia, invece, apre la porta d’ingresso nella speranza che l’amore della sua vita si palesi in qualsiasi modo o forma. Aspetta da sempre, e continua a farlo ancora oggi mentre racconta gli eventi che sconvolsero le vite di tutti i protagonisti. The Haunting of Bly Manor inizialmente potrebbe sembrarvi la solita storia horror, ma vi basterà soltanto qualche puntata in più per capire quanto questa serie sia mastodontica e quanto, in realtà, non dovrete mai avere paura. The Haunting of Bly Manor, d’altronde, è una storia d’amore.
3) It’s Always Sunny in Philadelphia
It’s Always Sunny in Philadelphia è da sempre considerata come una delle figlie di Seinfeld. La Serie Tv con Danny De Vito ha infatti tratto importanti influenze dalla comedy anni ’80, prime fra tutte la totale assenza della morale, dell’evoluzione dei personaggi e del sentimentalismo. Ed è proprio questa ragione a far sì che molti decidano di interrompere It’s Always Sunny in Philadelphia dopo poche puntate. L’assenza di crescita, obiettivi e insegnamenti li porta a distaccarsi completamente da questa produzione di livello che non meriterebbe in alcun modo un trattamento simile. Viviamo in un’epoca in cui la maggior parte delle produzioni, perfino quelle d’azione, palesano un importante aspetto emotivo e ritrovarci di fronte a qualcosa che lo allontana del tutto provoca un disorientamento che ci porta a interrompere la serie, ma fidatevi: non è questo il caso. It’s Always Sunny in Philadelphia è una produzione di livello che riadatta molti aspetti iconici di Seinfeld, ma in un modo tutto proprio. I personaggi qui giocano una partita in cui non si cresce e non si impara dai propri errori, ma soprattutto non si moralizza. Provare a guardare una produzione del genere ambientata nella nostra era significa imparare a conoscere un nuovo modo di fare Serie Tv, un nuovo spazio in cui provare a camminare. Essendo totalmente diversa da quello a cui siamo abituati, It’s Always Sunny in Philadelphia potrebbe spaventarci, ma con un po’ di pazienza scoprirete che la bellezza riesce a nascondersi ovunque. Anche lì dove non esiste la teatralizzazione del sentimento.
4) A Series of Unfortunate Events
A Series of Unfortunate Events è una delle perle Netflix più facilmente dimenticate, una di quelle produzioni che oggi – dopo quattro anni dal suo arrivo – quasi non viene più ricordata. Una delle ragioni per cui tutto questo è avvenuto ha purtroppo a che fare con l’impressione errata che diversi utenti hanno avuto durante la prima parte della serie. Inizialmente A Series of Unfortunate Events potrebbe sembrare infatti una produzione infantile destinata soltanto a un pubblico più giovane, ma andando avanti si scoprirà quanto in realtà questa sia un’opinione errata. La serie, andando avanti nella sua storia, ricostruisce con estrema fedeltà i libri da cui è tratta attraverso una trasposizione di livello, la grandissima interpretazione di Neil Patrick Harris e una cura mastodontica dei costumi di scena. Certo, A Series of Unfortunate Events non è il capolavoro della piattaforma streaming Netflix, ma è una produzione che è stata troppo spesso sottovalutata senza ragione – dopo il suo boom iniziale – e solo a seguito di uno spinoso pregiudizio che la vedeva come una Serie Tv infantile. Per capirlo bisognerà andare oltre le prime puntate, ma una volta fatto questo passo capirete che anche in questo caso ci ritroviamo di fronte a una produzione drammatica che racconta come il risentimento e il rimpianto siano capaci di trasformare completamente un personaggio come quello del Conte Olaf.
5) Game of Thrones
Intendiamoci: i numeri di Game of Thrones parlano chiaro e ci confermano che, fin da suo inizio, molti sono riusciti ad andare oltre la prima parte della serie. La produzione HBO è infatti oramai considerato un vero e proprio cult del mondo seriale, ma chi gli si approccia soltanto adesso potrebbe avere diverse ragioni per interrompere la propria esperienza. Davanti a sé avrà infatti un vasto numero di episodi e un inizio decisamente lento che potrebbe portarlo a chiedersi con quale coraggio continuare ad andare avanti. Una domanda del genere è più che lecita, ma è qui che dovrete farvi forza e continuare. Più andrete avanti superando la prima parte, più capirete per quale motivo Game of Thrones sia diventato quel pezzo da 90 che è diventato. La lotta al potere che la serie rende protagonista della sua storia ha necessità di venir raccontata in modo graduale presentando intanto il contesto e i numerosi personaggi che ne fanno parte. La vera adrenalina, i giochi subdoli e la vera battaglia arriveranno come promesso, ma per prima cosa va presentato il contesto in cui ci troviamo. Una produzione così strutturata e vasta necessita di tempo e sostanza. Abbiate pazienza, e poi capirete.