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5 suocere delle Serie Tv che fortunatamente non esistono nella vita reale

3) SUOCERA ALLA JULIE COOPER NICHOL

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Va beh, qui iniziamo a entrare in zona emancipazione minorile consigliata. Avendo per suocera una donna di questa categoria lo Stato dovrebbe riconoscere una qualche sorta di esenzione sull’acquisto di psicofarmaci di un certo valore ai poveri generi. Premesso che Marissa Cooper era più confusa di Winona Ryder sul palco dei Sag Awards del 2017 e più incazzosa di un gatto a cui si cerca di tagliare le unghie con delle forbici a punta rotonda, Julie Cooper tendeva a fare la cosa meno materna che venisse in mente allo spettatore.

Questo tipo di suocere hanno infatti l’istinto materno di un sottobicchiere. Sono vanitose, accentratrici, cambiano compagni come cappotti e seguono l’odore del vil denaro con più successo di un cane antidroga durante un’occupazione studentesca. Se per qualche triste motivo soldi e successo dovessero sparire dalla dotazione del compagno di turno, non si pongono minimamente il problema di scaricare il poveretto senza neanche un misero abbraccio di conforto, anzi, se già che te ne vai mi butti la monnezza me fai na gentilezza, guarda.

Ma se pensate che avarizia e promiscuità siano il peggio che queste suocere possono offrire vi sbagliate di grosso, se non vi considerano all’altezza dei propri figli (per quanto borderline essi siano) non si faranno problemi a mettervi alla gogna, se necessario incolperanno voi per i disastri causati dalla loro progenie forsennata e, se lo riterranno opportuno, tenteranno pure di sedurvi. Perché sì, a questo tipo di donne Brooke Logan ha insegnato moltissimo.

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C’è bisogno anche di spiegarlo? Io non credo. Sappiamo tutti che fine fanno i poveretti che cadono nelle grinfie di queste creature crudeli.

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