Non tutti i morti muoiono davvero, alcuni hanno delle questioni in sospeso e restano tra noi. Tra spiriti ed ectoplasma, il mondo delle serie tv ne ha visti di discorsi a riguardo. C’è stato chi li aiutava a passare oltre come Ghost Whisperer (con Jennifer Love Hewitt) e chi invece combatteva per cacciarli come i Ghostbusters e il trio di eredi della serie Lockwood & Co.
Tutto ha avuto inizio nel lontano 1984 con i primi Ghostbusters
Da quella buffa auto bianca e rossa nota come Ecto 1 e gli zainetti protonici del 1984 i Ghostbusters ne hanno fatta di strada. Il team originale che ha dato inizio alla storia dei Ghostbusters era composto da Peter (Bill Murray), Raymond (Dan Aykroyd) ed Egon (Harold Ramis). La storia dei tre iconici Ghostbusters ha inizio come un sodalizio tra tre appassionati studiosi del paranormale, che sono stati cacciati dall’università per le loro assurdi teorie. Un lavoro che all’inizio non viene preso sul serio da nessuno si trasforma in un’eroica vocazione che riuscirà a salvare New York dal maligno Gozer il Gozeriano (che ritorna nel reboot).
Il film cult infatti aveva già visto una rivisitazione nel 2021 con il film Ghostbusers: Legacy, diretto da Jason Reitman. Il reboot targato Warner Bros con Finn Wolfhard (Mike in Stranger Things) e Mckenna Grace (la giovane Sabrina Spellman in Le terrificanti avventure di Sabrina) segue la storia di Trevor e Phoebe. I due fratelli si sono trasferiti insieme alla madre nella casa del nonno, in seguito alla sua morte.
Summerville è una piccola città di provincia, in cui tutti conoscono tutti e sembra non succedere mai nulla di emozionante. Tuttavia, come ci ha insegnato la serie Netflix 1899 le cose non sono mai come sembrano. Un giorno infatti, Phoebe trova nel salotto di casa uno strano meccanismo. Secondo il suo insegnante, Mr. Grooberson (Paul Rudd di Antman), il marchingegno è la copia esatta di una trappola per fantasmi. Davanti alle espressioni titubanti dei suoi studenti, Mr. Grooberson rievoca l’invasione di spiriti che aveva colpito New York negli anni Ottanta, e l’intervento salvifico del team di Ghostbusters.
Oggi nel 2023 c’è una nuova generazione di Ghostbusters che conquista la scena di Netflix.
La squadra di Lockwood & Co.
La squadra di Lockwood & Co. presa direttamente dai libri di Jonathan Stroud, è composta da tre adolescenti: Lucy Carlyle (Ruby Stokes), George Karim (Ali Hadji-Heshmati) e Anthony Lockwood (Cameron Champion).
I nostri giovani Ghostbusters –creati da Joe Cornish– vivono in una Londra alternativa e infestata di fantasmi. Una condizione apparentemente inspiegabile – definita “il problema” – che affligge l’umanità da ben 50 anni. Il problema principale è che in questa realtà il contatto con l’ectoplasma è mortale per i viventi. Fortunatamente, una nuova generazione di adolescenti è nata con dei sensi sovrasviluppati che li rendere i perfetti Ghostbusters.
Lucy Carlyle è un’adolescente dotata di una particolare sensibilità percettiva – un uditivo soprannaturale, potremmo dire – che viene praticamente venduta dalla madre ad un’agenzia per l’individuazione dei fantasmi. Dopo anni di addestramento Lucy diventa piuttosto brava, la migliore del suo corso infatti. Tutto prosegue bene, fino a quando una missione causa la morte di tutti i suoi compagni e fa precipitare la sua migliore amica Norrie (Lily Newmark già vista in Sex Education e in Cursed) in una sorta di coma chiamato Morsa Fantasmatica. Lucy allora fugge per inseguire il sogno che condivideva con la migliore amica e trovare fortuna a Londra. Qui, infatti, hanno sede due prestigiose agenzie di acchiappafantasmi, la Fittes e la Rotwell, nelle quali la ragazza sogna di arruolarsi. Senza referenze e l’autorizzazione dei genitori, però, Lucy finisce per trovarsi in mezzo alla strada, fino a quando l’annuncio su un volantino la conduce alla Lockwood & Co.
Il trio lavora in un’unica e speciale agenzia di cacciatori di spiriti gestita senza la supervisione degli adulti (che non sono in grado di percepire gli spettri). I ragazzi devono quindi vedersela contro un arsenale di spiriti poco amichevoli e una valanga di più “normali” difficoltà che comporta la vita adulta. Tra una seduta spiritica e una salata bolletta da pagare, Lockwood & Co unisce la formula base del teen drama ad una storyline horror, arricchendola con colpi di scena e misteri che ci riportano nostalgicamente a Sherlock. Del resto, non si può guardare Londra e senza avere voglia di bussare al 221b di Baker Street. Tornando alle storie di fantasmi, nonostante i quasi 40 anni di distanza, i Ghostbuster di Lockwood & Co. non si sono molto evoluti a livello di armamentario. Anzi la squadra di Lockwood fa uso di un mix di catene, esplosivi fatti-in-casa e abilità spadaccine per fare a fette il nemico. D’altra parte però Lockwood & Co. può vantare un impressionante worldbuilding dal suo suggestivo clima spettrale. Ci troviamo ai giorni nostri ma, l’invasione degli spettri iniziata cinque decenni prima, ha bloccato la società in una realtà di tipo analogico che somiglia molto agli anni Ottanta della realtà di Ghostbusters. Non c’è quasi nessun tipo di tecnologia digitale, come gli smartphone, i personal computer o i social media. A completare la scenografia, dalle tinte horror contribuisce la CGI semplice, ma efficace che è un piacevole passo avanti dai tempi di Ghostbusters. Tra trama, scenografia e la performance eccellente di una giovane cast possiamo tranquillamente dire che gli allievi hanno superato i maestri.