Il 2019 sta volgendo al termine e all’apprestarsi del nuovo anno il più importante e utilizzato motore di ricerca al mondo, Google, ha reso disponibili i dati globali delle ricerche svolte negli ultimi 12 mesi. Tra questi, immancabili, i dati relativi alle serie tv.
Prima di procedere nell’analizzare cosa ha evidenziato Google è bene chiarire alcune questioni su come sono ricavati e aggregati questi dati. È importante fugare subito una falsa credenza: non si tratta di una lista completa delle parole più ricercate in assoluto. Questo perché ve ne sono alcune che sono costantemente in cima alla lista. E se venissero considerate sarebbero eternamente ai primi posti ogni anno. Parole come “meteo”, “risultati sportivi” o la stessa “serie tv”, per fare qualche esempio. Per questo, Google produce queste liste inserendo i valori di ricerca che in corso d’anno hanno avuto la crescita maggiore rispetto al precedente.
Una seconda considerazione doverosa per chiarezza nei confronti di voi lettori è che la classifica che ci apprestiamo a mostrarvi è quella relativa alle ricerche in lingua inglese. Facciamo ciò perché Google nei dati aggregati per l’Italia non ha esposto il topic trend relativo alle “Serie Tv”. Quindi il dato non sarebbe accurato. Anche se “spulciando” Google Trends emerge che le serie più ricercate nel nostro Paese quest’anno sono state: Il Nome della Rosa, Chernobyl e You. Questo il link alla pagina ufficiale di Google Trends con i dati per l’Italia.
Come dicevamo, questa lista riporta le ricerche in lingua inglese. Abbiamo deciso di evitare di riportare il dato “globale”, cioè l’aggregato per tutte le nazioni per cui è disponibile il motore di ricerca Google, perché presenta due serie tv indiane non trasmesse in altri paesi.
Ma dato che ci piace essere trasparenti e soprattutto ci piace tutto questo magico mondo della serialità televisiva vi riportiamo comunque qualche info su questi due prodotti indiani.
Al settimo posto della classifica globale figura Baal Veer: serie fantasy per bambini trasmessa su SAB TV e arrivata a ben 1190 episodi. Al nono posto invece c’è Motu Patlu: una sitcom animata attualmente in onda su Nickelodeon e probabilmente il più popolare programma per bambini indiano. Questo il link alla pagina ufficiale di Google Trends con tutti i dati Globali.
Assolto questo tributo alle ricerche asiatiche analizziamo in rigoroso senso crescente i titoli che hanno dominato questo 2019 su Google e cerchiamo di capire assieme se il volume di ricerche è strettamente correlato alla sola popolarità o è invece possibile trovare altre chiavi di lettura.
Il decimo posto è conquistato dal gioiello di Eric Kripke distribuito questa estate su Amazon Prime: The Boys. Decisamente uno dei titoli più apprezzati dal pubblico tra le nuove uscite di quest’anno. Ha catturato e incuriosito tantissimi fan questo prodotto che, nell’estate che sanciva l’uscita dell’episodio finale del MCU Endgame, ha smontato in modo non convenzionale gli stereotipi e i cliché della narrativa attorno ai supereroi in televisione.
Salendo di un grandino troviamo la docuserie prodotta da Lifetime: Surviving R. Kelly. Nel gennaio di quest’anno Lifetime ha messo in onda le sei parti di questa serie documentario che descrivono in dettaglio gli abusi sessuali e le accuse contro il re del R&B R.Kelly. Il tema estremamente delicato, la popolarità del protagonista e le dure battaglie legali che ne sono scaturite hanno reso questo prodotto uno dei più ricercati in tutto il 2019. All’ottavo posto una sorpresa: Dead to Me. Prodotta da Netflix e rilasciata in Italia con il titolo di Amiche per la morte, è quella serie che ti stupisci di vedere così in alto.
Dopo un mese dall’uscita, avvenuta il 3 maggio, Netflix aveva annunciato che era stata visualizzata da oltre trenta milioni di spettatori.
Sicuramente non male, ma confrontando i dati di critica e pubblico sui grandi siti aggregatori come Metacritic e Rotten Tomatoes la serie non sfonda la media del 6.5. Evidentemente la curiosità e le grandi prove attorali delle due protagoniste Christina Applegate e Linda Cardellini sono state sufficienti a catturare molte ricerche su Google.
Trasgressiva, provocatoria e sperimentale sono tutte definizioni perfette per la serie che si posiziona al settimo posto: Euphoria. Prodotto di HBO decisamente sopra le righe e sensazionalistico ma che riesce al contempo a essere uno straordinario esempio di realismo e un didascalico ma efficace manifesto della generazione Z. Serie respingente ma catartica che trova la sua ennesima conferma di qualità nel riconoscimento indiretto manifestato dal pubblico per essere la settima serie più “googlata” dell’anno.
Al primo posto della classifica di destra, per mutuare il gergo calcistico, troviamo: The Umbrella Academy. Altra serie su supereroi e altro prodotto Netflix di inizio anno. Visto da oltre 45 milioni di utenze nel primo mese la serie ha ottenuto un buon successo sia di critica che di pubblico. Probabilmente parte del suo successo nell’ottenere la sesta posizione di questa classifica è dovuto all’uscita molto presto nel corso dell’anno, anche se l’attesa per una serie può compensare in parte questo aspetto, come vedremo subito con il prossimo titolo.
In quinta posizione il fenomeno del momento: The Mandalorian. Dato davvero impressionante se si considera che la serie è uscita sulla nuova piattaforma Disney+ solo all’inizio di novembre. Vero è che il pubblico dell’universo di Star Wars è sconfinato e imperterrito ma soprattutto può avere beneficiato del contemporaneo approssimarsi della fine della saga cinematografica. Non va dimenticato poi l’introduzione del primo Baby Yoda che ha fatto decisamente impennare le ricerche in rete sin dalla sua prima apparizione sul piccolo schermo.
Medaglia di legno, a sorpresa, per la serie evento dell’anno: Chernobyl.
Capolavoro della narrativa d’inchiesta della HBO si piazza al quarto posto delle ricerche Google di quest’anno. Posizione comunque di prestigio e che riflette in modo perfetto il successo di pubblico e soprattutto di critica raggiunto da questa serie drammatica che ha riportato alla mente di tutti la tragica vicenda del reattore nucleare ucraino del 1986.
Entriamo ora nella parte nobile della classifica. A sorpresa sul podio una serie esordiente che tratta anch’essa un tema decisamente drammatico, ma molto attuale: When They See Us. Prodotta da Netflix questa miniserie racconta le vicende di un gruppo di giovani ragazzi afroamericani ingiustamente accusati dello stupro di una donna nel 1989 a New York. L’attualità di un tema così sentito e presente purtroppo ancora oggi nelle nostre cronache quotidiane è sicuramente la chiave di lettura per la terza posizione ottenute nelle ricerche del pubblico per quest’anno.
Secondo posto, e non poteva essere altrimenti, per la punta di diamante al momento in casa Netflix: Stranger Things. Entrata di prepotenza tra i fenomeni pop della nostra cultura è un inno nostalgico e romantico agli anni ’80. La terza stagione è stata un successo mondiale capace di ribaltare le critiche che si erano iniziate a muovere dopo la seconda stagione ricucendo e rinsaldando il legame con il pubblico. Non stupisce vederla così in alto anche per le splendide prove attoriali sia dei giovani protagonisti che degli adulti del cast tra cui spiccano sempre Winona Ryder e David Harbour. Terza stagione che ha poi saputo introdurre nuovi personaggi divenuti già assoluti beniamini dei fan e trai quali emerge in modo fragoroso la bravissima Maya Hawke.
Il primato è piuttosto prevedibile e non riserva sorprese. Le ricerche di Google per il 2019 consacrano Game of Thrones.
L’ultima stagione era attesissima. Il capolavoro fantasy di HBO ha conquistato e fidelizzato il pubblico a livello mondiale e le teorie e speranze dei fan si sono rincorsi in ogni media possibile e immaginabile. E se anche ha deluso molti affezionati ed è stata criticata per il suo finale il risultato di quest’epilogo divisivo è la dimostrazione della veridicità del grande mantra del marketing: “Che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli“. Game of Thrones è il primo titolo tra le serie tv più ricercate su Google nel 2019 con buona pace di detrattori e difensori a spada tratta.
La serie che ha saputo nel corso delle sue otto stagioni riscrivere il paradigma del genere fantasy in televisione ha anche lasciato un segno nel corso di questo anno tra le ricerche più voluminose e persistenti del panorama mondiale del web. Non è sicuramente per questo che HBO l’ha prodotta, ma siamo certi che l’indotto generato dal suo interesse sia una della leve più forti che alla fine, prima o poi, permetterà di dare in pasto al pubblico ancora tante ore nel meraviglioso universo di Westeros.