Ci sono serie che quando si concludono, soprattutto dopo parecchie stagioni, lasciano un senso di vuoto difficile da colmare. A me piace chiamarlo sindrome da abbandono da serie tv, un termine che non ha assolutamente niente di scientifico ma che credo renda molto bene l’idea. Ci sono però anche serie che, arrivato l’ultimo episodio dell’ultima stagione, ti lasciano lì davanti allo schermo a pensare “Ma perché? Cosa ho appena visto?”. Ecco, è proprio di queste serie che parliamo oggi in questo articolo ad altissimo tasso di spoiler (primo spoiler: Kristen Bell vince il titolo di attrice più presente in classifica con Gossip Girl e La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra).
Le serie tv, grazie o a causa della loro struttura e della loro lunghezza, riescono a catapultare gli spettatori dritti nel mondo che raccontano. Ci danno il tempo di conoscere bene i personaggi, di affezionarci a loro, di sentire il loro universo come nostro. Ma prima o poi arriva sempre il momento dell’addio, quello in cui a quell’universo si mette un punto. E allora i casi sono due: o si è soddisfatti oppure no. Quando tutto si conclude per il meglio, si tira per prima cosa un sospiro di sollievo, poi si entra nella fase della sindrome da abbandono da serie tv, ma con la consapevolezza che è stato bello finché è durato. Quando invece si conclude male è un bel problema, perché all’abbandono si affianca la sensazione di aver perso tempo, di essere stati illusi. Insomma, è davvero come quando ci si lascia male con qualcuno. E se questo non è il luogo adatto per parlare delle mie rotture sentimentali, sicuramente lo è per raccontare di quelle seriali. Dunque, ecco a voi la classifica delle 5 serie tv delle quali avrei fatto volentieri a meno di vedere il finale.
5) Dawson’s Creek
È importante chiarire fin da subito un concetto chiave: il finale di Dawson’s Creek non è un brutto finale. Ho visto la serie per la prima volta quando ero praticamente una bambina e detestavo Dawson Leery; l’ho rivista circa quindici anni più tardi pensando di potermi ricredere e l’ho detestato ancora di più. Dunque potete immaginare la mia soddisfazione quando l’eterna indecisa Joey Potter sceglie la sua relazione con Pacey al tira e molla infinito con l’amico di una vita. In questo gli episodi 6×23 e 6×24 mi hanno resa più che contenta. Eppure c’è un ma grande come una casa. Il finale di serie ci porta nel futuro, ben cinque anni dopo gli eventi della puntata 22, che per inciso sarebbe stata una conclusione altrettanto bella e sicuramente meno devastante. Partiamo dal presupposto che non sono una grande fan dei salti temporali (e ce ne sarà uno bello grosso anche più avanti), mi lasciano sempre una sensazione di vuoto, come se tutti gli anni che non vediamo non avessero avuto niente di importante da raccontare. Ma tralasciando questo lato della vicenda, ciò che davvero mi ha lasciata di stucco è stato l’epilogo di Jen. Al personaggio più complesso della serie, colei che più di tutti ha lavorato su se stessa e combattuto contro i suoi mostri per arrivare a essere una persona fiera di sé e delle sue scelte, viene diagnosticata una malattia terminale che la porta a morire prima ancora che noi spettatori riusciamo a metabolizzare la notizia. Poco importa se le persone intorno a lei riescono a trovare il proprio equilibrio e se il suo video per la figlia ci fa emozionare come poche altre scene in tutta la serie. Jen Lindley è la prova del fatto che gli showrunner hanno bisogno di una serie intera per costruire un personaggio, ma gli basta mezzo secondo per spazzarlo via. Jen questo non lo meritava. E neanche noi.
4) How I Met Your Mother
Se pensate che i racconti delle serate dei vostri amici siano prolissi, allora forse non avete mai visto How I met your mother. Ted Mosby ci mette solo nove stagioni a raccontare ai figli come ha conosciuto la loro madre per poi rendersi conto, udite udite, di essere ancora innamorato di Robin. Sul finale di questa sitcom potrebbe aprirsi un dissing infinito tra chi crede che sia giusto che proprio Robin sia la donna della vita di Ted – senza nulla togliere alla cara Tracy – e chi invece vorrebbe vedere gli showrunner – che pare avessero in mente l’idea fin dal principio – al rogo per questa scelta. Personalmente non sono totalmente d’accordo con nessuna delle due parti. La mia storia d’amore con questa serie è iniziata come un flirt sporadico, con qualche puntata beccata ai bei tempi in cui era conosciuta in Italia come E alla fine arriva mamma, ma poi è continuata in modo molto più serio. Quando siamo arrivati alla fine, però, qualcosa si è rotto, una stagione intera ambientata nell’arco di poco più di cinquanta ore mi è sembrata davvero troppo. E poi il momento finale, quello del corno francese blu, del ritorno di Ted da Robin. Non dico che non fosse scritto nelle stelle: si è chiuso un cerchio e la parte nostalgica di me ha tremato nel vedere questo amore senza tempo prendere nuovamente vita. Ma in tutto ciò, Barney? Il personaggio più dinamico della serie, quello con uno sviluppo che tutti gli altri non sognano nemmeno, viene messo in un angolo per permettere a Ted di raggiungere quello che è il suo desiderio dalla puntata uno, stare con Robin. Abbiamo davvero passato una stagione intera sul suo matrimonio con Robin per poi concluderla così? E davvero Tracy, la tanto attesa mamma, non poteva avere un destino meno triste? In una serie che si chiama How I met your mother, mi aspettavo che le cose andassero diversamente.
3) Gossip Girl
Gossip Girl nasce come teen drama ma nel corso degli anni il rischio di trasformazione in una telenovela si fa sempre più concreto. Le stilose Blair e Serena non sono solo parte integrante dell’élite di Manhattan, ma le protagoniste di avventure che diventano sempre più assurde. Eppure fra coppie che scoppiano e altre che si formano (Blair e Dan insieme sono ancora qualcosa che non riesco a concepire), scandali, tradimenti e segreti che ci mettono addosso sempre più dubbi, la serie ci tiene ancorati lì perché tutti, anche chi non l’ha mai seguita con costanza, vogliamo sapere chi sia Gossip Girl. La voce narrante di tutta la serie si nasconde molto bene per sei stagioni ma sappiamo fin dal primo episodio che prima o poi arriverà il momento di svelare la sua identità. E quando finalmente nel finale di stagione il momento arriva, noi sgraniamo gli occhi e diciamo in coro “Dan, ma veramente?”. Non ci si crede. Non voglio dire che non potesse esserne capace, ma davvero pensava che diffondere le informazioni più personali di Serena gli avrebbe permesso di entrare nella sua vita dalla porta principale? A quanto pare sì, visto e considerato che nell’epilogo della serie la porta all’altare. Sì, Serena e Gossip Girl si sposano. Ma se Serena non ci mette molto a perdonare l’amore della sua vita per aver messo nei guai lei, i suoi amici e addirittura se stesso innumerevoli volte, noi spettatori continuiamo a pensare che ci sia qualcosa che non quadra nelle scelte di Ragazzo Solitario e dei creatori di Gossip Girl.
2) La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra
A Kristen Bell non bastava essere in questa lista solo con Gossip Girl, quindi rieccola a prendersi lo spazio che merita. Ho cominciato La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra con tutti i buoni presupposti del caso e devo dire che dopo i primi due episodi mi sentivo davvero soddisfatta. Avevo davanti una serie che non riuscivo ancora a capire se sarebbe stata più thriller o più romantica, e proprio per questo mi incuriosiva ancora di più. Di lì in poi la caduta verso il baratro. Più andavo avanti con gli episodi, più si accumulavano cose che mi sembravano sconnesse e caotiche. Personaggi con l’utilità di una forchetta nel brodo (Rex, ma perché?) e colpi di scena insensati a cui fanno seguito altri colpi di scena ancora più insensati. Se siete alla ricerca di una narrazione con un minimo di logica, La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra non fa al caso vostro, e forse dovevo aspettarmelo già dal titolo. Anna, la protagonista che fa di un mix di alcool e medicinali il suo pane quotidiano, non si rende conto del fatto che qualcuno vive nella sua soffitta, ma gioca comunque a fare l’investigatrice per risolvere l’omicidio che ha visto guardando verso la finestra della casa di fronte. Paradossalmente riesce a farlo meglio della detective che fa questo di mestiere. Lo sappiamo, per mantenere alta la suspense è necessario che si sospetti di qualcuno che in realtà è innocente, ma in questo caso la trama diventa sempre più surreale. E quando sembra che ormai peggio di così non si possa andare, eccoci alla resa dei conti con un episodio finale che ci fa pensare che sì, il cielo può essere più nero che a mezzanotte. Dopo aver sospettato praticamente di chiunque, ecco che si scopre che l’assassina è l’amorevole bimbetta che in realtà è una pazza maniacale. Pazza almeno tanto quanto la protagonista.
1) Game of Thrones
E dopo Gossip Girl e La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, non può esserci una lista di serie tv dal finale deludente senza che si parli di Game of Thrones. È una delle serie più belle, più premiate e più viste di sempre, e il finale discutibile non la rende meno epica. Eppure dopo aver viaggiato per due continenti (sto parlando di Westeros ed Essos, perché nel nostro mondo ne ha toccati molti di più) e pianto un numero di personaggi che non ho intenzione di contare, personalmente mi sarei aspettata qualcosa in più. Per essere un po’ più specifica, l’unica cosa che sono riuscita a dire dopo aver visto l’episodio 8×06 è stata “No”. Fra i punti forti di Game of Thrones c’è sempre stato il livello di precisione degli eventi, coerenti in ogni singolo dettaglio (e non sono pochi). La narrazione è sempre stata ricca di particolari, ci sono voluti episodi, a volte intere stagioni per arrivare allo sviluppo dei momenti più importanti. Tutto ciò ha permesso di dare spessore alla storia e ai personaggi per sette stagioni. Ma con l’ultima è cambiato tutto. La sensazione costante è quella che ci siano troppe cose tralasciate. Come se non ci fosse più tempo ma le cose da raccontare fossero ancora tante. E quindi si corre, si vola, si passa da un evento all’altro senza neanche accorgercene. Gli Estranei, letteralmente la morte che cammina, vengono liquidati in mezza stagione. Capisco che spesso il vero problema siano proprio gli umani, ma anche a loro non viene resa giustizia. Quasi nessun personaggio infatti riesce a guadagnarsi il destino che merita. Daenerys Targaryen, colei che conta più titoli di quanti uomini ci siano nel suo esercito, dopo aver conquistato città, spezzato catene e cresciuto tre draghi, si scopre poi non tanto diversa dai più celebri membri della sua famiglia. Le buonanime di Cersei e Jaime Lannister, che hanno passato otto stagioni fra complotti e battaglie, muoiono sotto il crollo della Fortezza Rossa e dei loro piani di vita. Mi aspettavo una morte diversa? Assolutamente sì. Tyrion, l’unico fratello sopravvissuto, perde buona parte delle capacità che lo hanno contraddistinto nel resto della serie. Quanto a Jon, dopo aver combattuto in prima linea contro vivi e morti ed essere addirittura resuscitato, viene praticamente mandato in esilio. I lettori dei libri di George R.R. Martin sperano in un finale migliore per la saga letteraria. Quanto a me, che mi sono limitata alla serie tv, non ho potuto fare altro che perdere le speranze e inserirla al primo posto di una classifica che nel mio mondo ideale non avrei mai scritto.