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Great News – Una piacevole comedy tutta da recuperare su Netflix

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Ci sono serie comedy che hanno saputo intrattenerci per anni, talora conquistandoci sin da subito, talora iniziando a ingranare solo dopo un po’. Molte di queste ci hanno fatto compagnia per anni arrivando a toccare vette elevate come otto, nove o addirittura dieci stagioni, come nel caso di Brooklyn Nine-Nine, How I Met Your Mother e Friends. Tuttavia, parliamo di eccezioni alla regola: delle tantissime comedy prodotte ogni anno, sono infatti ben poche quelle che riescono a superare il periodo di lancio, attestandosi in molti casi a raggiungere se proprio va di lusso le due o le tre stagioni. A ottenere cancellazioni fin troppo spesso premature non sono però solo serie che oggettivamente avevano poco da offrire, ma anche alcuni prodotti di buona qualità che avrebbero necessitato ancora di qualche episodio per spiccare definitivamente il volo ed entrare nell’Olimpo delle comedy di successo. È in quest’ultima categoria che ci sentiamo di inserire Great News, conosciuta nel nostro paese anche con il titolo di Grandi Notizie, disponibile su Netflix.

Great News

Andata in onda dal 2017 e il 2018 sulla rete statunitense NBC e nota per aver ospitato alcuni tra i più grandi mostri sacri del genere come The Office e Parks & Recreation, Great News, pur non essendo mai riuscita a ottenere una grande popolarità, ha presentato nel panorama dell’intrattenimento parecchi spunti freschi e originali riuscendo al contempo a dimostrare di essere a suo modo parecchio divertente.

Certo, non parliamo di un prodotto eccezionale e del tutto incredibile, ma di una buona serie capace se non di far ridere a crepapelle almeno di regalare sorrisi e una buona dose di serenità.

Ambientata negli studi e nei dietro le quinte di un notiziario locale, la serie segue le vicende di Katie Wendelson, ambiziosa ma imbranata produttrice di notizie che si ritrova a diventare collega della propria madre Carol, una donna di buon cuore ma estremamente invadente, che, superati i cinquanta sceglie di seguire il suo sogno di lavorare in televisione e diventa una stagista. A completare il quadro troviamo Greg, brillante e sarcastico produttore esecutivo che nasconde le proprie fragilità, e Chuck Pierce e Portia Scott-Griffith, i conduttori del notiziario The Breakdown, il primo capriccioso, legato ad un passato glorioso e intollerante a qualsiasi forma di cambiamento, la seconda ossessionata più dalla popolarità e dall’immagine che dal proprio ruolo di giornalista.

Great News

Premesse semplici, certo, ma nemmeno così scontate: l’idea di inserire all’interno di una workplace comedy (una serie tv a stampo comica ambientata sul posto di lavoro come Superstore) elementi più tipici di una commedia familiare riesce infatti a creare spunti nuovi e divertenti. A essere al centro dell’attenzione troviamo infatti sia argomenti legati al mondo del giornalismo e della televisione, sia l’importanza del ruolo della famiglia e le inevitabili conseguenze a cui porta lo scontro di questi due mondi.

Perché sì, al centro di tutto ci sono loro, Katie e Carol, madre e figlia: due donne appartenenti a generazioni diverse, con differenti visioni della vita e prospettive accomunate da due cose: la passione per il proprio lavoro e il grande amore che le unisce.

Due personaggi che probabilmente non cattureranno sin dalla loro prima apparizione il benvolere del pubblico, ma che nel giro di poco tempo finiranno per essere adorate in tutti i loro teneri difetti: in particolare il personaggio di Carol, che inizialmente pare troppo chiassoso e logorroico, dopo pochi episodi finisce per diventare uno dei nuclei portanti della narrazione. La donna infatti finirà per far sentire notevolmente la sua mancanza, quando la trama decide di lasciarla stare ai margini della storia. Ma non solo la chiacchierona Carol e Katie, bella e brillante, ma ricca di difetti e peculiarità che la distinguono da tante altre protagoniste stereotipate delle serie tv: a essere strepitoso è anche il personaggio di Chuck, sessantenne infantile ed egoriferito la cui crescita interiore è uno degli aspetti più belli di Great News.

Se dovessimo osare paragonare questa brillante comedy ad un’altra, il nostro pensiero non potrebbe fare altro che correre all’iconica negli USA, ma assai poco conosciuta in Italia 30 Rock, che in ogni caso surclassa Great News a livello qualitativo e di divertimento. Non citiamo questa serie a caso: tra i produttori esecutivi di Great News troviamo infatti Tina Fey (che compare come Guest Star in alcuni episodi della seconda stagione), Robert Carlock e David Miner, menti dietro proprio a 30 Rock e altre commedie televisive. Ma non si tratta solo della ripetizione di un team di produttori: lo stile della serie, le musiche e le dinamiche richiamano strettamente alla serie tv con la Fey e Baldwin. Dopotutto, entrambi gli show, anche se ambientati in set diversi non fanno altro che parlare di ciò che succede nel dietro le quinte di un programma televisivo, che si tratti di un notiziario o di uno spettacolo comico.

Come già detto, il mondo del giornalismo è ben raccontato da Great News, che riesce a coglierne le potenzialità e definirne i grossi limiti e i difetti: dalle fake news, alla manipolazione mediatica fino all’approfondimento sui cambiamenti nell’industria dell’informazione a partire dall’epoca digitale. Essendo ambientata tra il 2017 e il 2018 la serie è sufficientemente moderna per parlare con autorevolezza di moltissime situazioni scottanti come quelle legate alle molestie sessuali riconducibili allo scandalo Weinstein, alle controversie politiche del governo Trump e al politicamente corretto.

Tuttavia, pur apprezzando molto l’attenzione dedicata a questi aspetti della società di qualche anno fa, ma tuttora attuali, non possiamo che provare rammarico pensando a cosa sarebbe potuto uscire da una serie tv simile ambientata nell’epoca della pandemia globale e di tutte le trasformazioni culturali degli ultimi anni.

Great News

Nonostante le tematiche affrontate in molte delle sue puntate, questo divertente show non è una commedia dalla satira graffiante che si pone l’obiettivo di smascherare le ipocrisie della nostra società, quanto invece una serie tv attenta a ironizzare su di essa, spingendoci sì a riflettere su questi temi, ma allo stesso tempo prendendo tutto con estrema serenità e ironia. L’umorismo di Great News è infatti leggero e punta soprattutto sulle dinamiche tra i personaggi, che si influenzano vicendevolmente e finiscono per imparare l’uno dall’altro: ogni episodio porta ad un piccolo sviluppo nell’economia della maturità personale di ogni individuo, dal più giovane al più stagionato. A creare divertimento sono poi, oltre alle assurde situazioni in cui personaggi si trovano, alcuni elementi del tutto fuori dalle righe e volutamente esagerati che, nonostante tutto, si amalgamano bene con la narrazione.

A suggellare il tutto non mancano poi favolose canzoni create ad hoc per l’occasione, divertenti comprimari e storie d’amore che portano avanti l’orizzontalità della trama.

Ma dunque cosa non ha funzionato in Great News? Da una parte il confronto con altre grandi serie del suo stesso genere, nonostante tutta la buona volontà e i pregi di questa comedy, arriva quasi impietoso, ma d’altra parte la colpa non è da imputare tutta a lei. A parità di numero di episodi prodotti (23 spalmati su due sole stagioni) Great News non può di certo arrivare alla pari di altre serie tv comiche che hanno avuto molto più tempo per far affezionare e divertire il pubblico grazie a stagioni di 22/23/24 episodi l’una.

Se fosse stata rinnovata per una terza stagione, o se fosse stata direttamente pubblicata su un servizio streaming la serie avrebbe avuto maggiori probabilità di funzionare? Le nostre sono solo speculazioni, ma il dubbio resta, così come il rimpianto, perché, al netto di tutto, Great News resta comunque un valido e piacevole passatempo, che forse non avrà rivoluzionato il mondo delle comedy, ma che è riuscito a fare il proprio dovere: far sorridere e intrattenere.

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