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Le 13 Serie Tv che creano una maggiore dipendenza psicologica

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Notti insonni passate davanti allo schermo del computer, pensieri ricorrenti come “questa è l’ultima puntata“, e altre paranoiche abitudini che hanno accompagnato la visione di molte serie viste quali Grey’s Anatomy o Lost. La domanda che ci poniamo è: perché non riusciamo a fermarci davanti alla tentazione di un binge watching senza limiti?
E perché anche una volta finito non riusciamo a smettere di pensare a ciò che abbiamo visto?

Alcune serie creano una dipendenza psicologica tale che il nostro unico pensiero durante tutta la giornata è: “non vedo l’ora di tornare a casa e spararmi 4 episodi in stecca“. Di fatto ci affezioniamo ai personaggi, alle loro storie, alle loro relazioni e alle vicissitudini di vita quotidiana, e non ci fermiamo finché non sappiamo cosa accadrà e come si evolveranno le loro vite. La dipendenza psicologica da serie tv ci accomuna, questo perché prima o poi chiunque trova la “sua” serie. Ma innegabilmente alcune sono più rischiose di altre, spesso a prescindere dai gusti.

Da Grey’s Anatomy a The 100, vediamo le 13 serie che creano più dipendenza

1) Lost

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Tra le più famose serie tv di sempre, Lost occupa un posto dal quale è inamovibile per diritto tra i prodotti che provocano dipendenza psicologica. Basti pensare al trend dei forum legato alle serie tv, di cui è stata pioniere. La serie uscita nel lontano 2004 ha probabilmente inaugurato il concetto di serialità e binge watching, ancora poco conosciuto.

Tutto inizia il 23 settembre 2004, quando l’aereo di linea 815 della compagnia australiana Oceanic Airlines, in volo da Sydney a Los Angeles, precipita su un’isola apparentemente disabitata. I 48 sopravvissuti si accampano sulla spiaggia e si organizzano per resistere fino all’arrivo dei soccorsi, inconsapevoli di quello che da lì a poco sarebbe successo.

6 stagioni per 122 episodi hanno reso Lost una serie avvincente, mistery, psicologicamente coinvolgente. La genialità degli autori di Lost sta infatti nell’aver preso una trama semplice e già sentita come il naufragio (e relativo incidente aereo) e mischiarla con tutti i generi della narrazione cinematografica e non. Costruita su archi temporali lunghi e flashback relativi alle storie dei singoli protagonisti, ci ha costretti a una visione volta inevitabilmente all’empatia verso ogni backstory presentata.

2) The Bold Type

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Nata nel 2017, The Bold Type è passata inosservata per diverso tempo. Amazon Prime Video è stata la prima a inserirla in catalogo, ma è solo di recente, con l’uscita su Netflix, che ci siamo affezionati e siamo diventati psicologicamente ossessionati da lei.

La trama non è delle più originali, e tratta le vicende di tre giovani migliori amiche (Jane, Kat e Sutton) che lavorano per Scarlet, una rivista femminile americana di moda, spettacolo, attualità e amore.

Quel che ci lega così tanto a questa serie è la sua coinvolgente semplicità. Le vicende, per quanto esagerate in alcuni contesti, ci permettono di immedesimarci nelle loro storie d’amore o nelle loro complicazioni ed esperienze sul posto di lavoro. E, perché no, anche di sognare di lavorare un giorno in un luogo come Scarlet.
The Bold Type è una di quelle serie che quando non la stai guardando non puoi che pensare: “non vedo l’ora di tornare a casa per vedere una puntata“. Con 48 episodi e una nuova stagione in arrivo, il binge watching è assicurato (e la dipendenza psicologica, purtroppo, anche).

3) Sex Education

sex education

Tra le più recenti uscite, Sex Education è stata una di quelle più a lungo sulla bocca di tutti. Costruita su un concetto coinvolgente per natura, il sesso, una serie tanto irriverente, sfacciata e coraggiosa ma al contempo leggera come Sex Education non poteva non costringerci a una primordiale forma di dipendenza.

Il protagonista, Otis Milburn, è un comune adolescente figlio di Jean, una scrittrice e terapista sessuale di fama nazionale. La sua vita è stata sempre invasa dal lavoro della madre, tanto da renderlo un ragazzo particolarmente sensibile ai problemi altrui, specialmente se di natura sessuale. È proprio da questo incipit che si sviluppano le vicende del ragazzo, che tenta di aiutare i coetanei ad approcciarsi alle esperienze sessuali con più consapevolezza.

I protagonisti affrontano esperienze che almeno una volta nella vita tutti ci siamo trovati ad affrontare. Le conseguenze di tale immedesimazione sono ovvie.

4) The 100

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The 100 è una delle serie televisive maggiormente seguite e maratonate su Netflix. Il motivo? Una trama incalzante, ricca di colpi di scena e mistero.

In un futuro apocalittico la terra è stata distrutta da una guerra nucleare che ha sterminato gran parte della popolazione. Gli unici a sopravvivere sono stati gli abitanti della stazione spaziale Arca, composta da 12 cellule minori che continuano a rimanere in orbita e a sopravvivere, ma con il passare dei decenni le scorte stanno terminando ed è necessario cercare una soluzione alternativa per sopravvivere. Così vengono spediti sulla terra un gruppo di 100 giovani delinquenti detenuti in prigione, che dovranno verificare se la Terra sia ancora un pianeta abitabile.

Anche The 100, con ben 7 stagioni, ha creato attorno a sé la nomea di serie tv che crea dipendenza psicologica. Gli episodi, se pur non particolarmente leggeri o brevi, sono stati in grado di portare a un livello tale di coinvolgimento e “attesa del colpo di scena” che è difficile riuscire a staccarsi dallo schermo. E vogliamo negare di esserci ritrovati a pensare e ripensare alle scene viste nei giorni successivi?

5) Grey’s Anatomy

Grey's Anatomy

Non ha bisogno di presentazioni. Grey’s Anatomy è una delle serie tv più viste (e bingewatchate) di sempre.

Con la sua esagerata lunghezza in stile Beautiful, siamo cresciuti insieme a lei per ben 16 anni. La trama tratta le vicende di alcuni medici di Seattle che si districano tra lavoro e problemi quotidiani. Tra essi Meredith e un gruppo (inizialmente) di specializzandi che si trovano a gestire i loro rapporti amorosi, relazionali e lavorativi.

Grey’s Anatomy è uno di quei casi in cui sappiamo di non volerne fare a meno ma allo stesso tempo non ne possiamo più. Quanti di noi si sono trovati a pensare “spero sia l’ultima stagione“, ma poi all’inizio della nuova tornata di episodi sono stati contenti come bambini? È proprio questo l’effetto dipendenza di Grey’s Anatomy: è sempre stata una costante nella nostra vita, un po’ come quel parente antipatico ma che è pur sempre parte della famiglia e gli vogliamo bene. Sappiamo che ormai le vicende non sono più credibili e che a tratti è anche noiosa, ma non siamo certi di voler rinunciare alle storie dei protagonisti.

6) Misfits

grey's anatomy

Misfits, letteralmente “disadattati”, è una serie tv britannica del 2009 che conta 5 stagioni.

La serie racconta di un gruppo di ragazzi condannati ai servizi sociali per alcuni reati minori. Un giorno vengono colpiti da una strana tempesta che dona loro dei superpoteri, e ben presto scopriranno di non essere gli unici ad averli ricevuti.

La trama è appartenente banale, ma stupisce tutti rivelandosi una delle serie tv più originali, anarchiche e dissacranti mai scritte, dando letteralmente vita a un interessante filone britannico. Non si tratta di un teen drama, e c’è costantemente dell’ironia al limite del black humor. È una serie che non tiene conto di nessuna morale sociale, religiosa o sessuale. Ci coinvolge proprio per la sua diversità, ed è infatti uno di quei casi in cui la curiosità prevale. La voglia di vedere situazioni bizzarre nuove, diverse, ma che al tempo stesso godono di una epicità da sci-fi drama.

7) Outlander

Grey's anatomy

Viaggio oltre il mondo e oltre il tempo, Outlander è una vera e propria “esperienza mentale”. Proprio come Grey’s Anatomy, la serie la sta tirando molto per le lunghe, ma nonostante questo il discorso non cambia: siamo certi di riuscire a farne a meno?

Outlander racconta la storia di Claire Randall, una giovane infermiera della Seconda Guerra Mondiale che decide, col marito Frank, di concedersi una seconda luna di miele nelle Highlands scozzesi. Durante una gita, Claire tocca una pietra particolare e viene magicamente trasportata indietro nel tempo, nel 1743, dove incontra Jamie Fraser, uno scozzese affascinante del quale si innamorerà.

La storia di Jamie e Claire è talmente forte e coinvolgente da non lascare scampo a un binge watching irrefrenabile e passionale. Vogliamo sapere di più, e soprattutto vogliamo sapere se Claire riuscirà a cambiare la storia e il futuro.

8) BoJack Horseman

Grey's anatomy

BoJack è un attore dimenticato che ha vissuto i suoi giorni di gloria grazie a una commedia televisiva. Adesso, affronta crisi esistenziali e dipendenze (e noi con lui), mentre cerca di tornare in vetta.

BoJack Horseman, serie animata statunitense, è una rappresentazione disincantata dello show-business hollywoodiano. Durante la visione ci siamo imbattuti in moltissime celebrità: da quelle reali, come Andrew Garfield, Jessica Biel o l’attrice Margot Martindale, a quelle inventate, come Sarah Lynn o Courtney Portnoy, passando per i giochi di parole, in una fusione di realtà e fantasia come Quentin Tarantolino.

BoJack Horseman però non è una serie interamente comedy. Si, ci fa ridere, ma le vere emozioni le provi mentre aspetti che i personaggi pronuncino la prossima battuta che svelerà la vena dramedy. Speri che il conflitto si risolva senza che avvenga il disastro, ma in fondo sai che non andrà così, e sei costretto inerme a subire la sudditanza psicologica dei drammatici avvenimenti che la caratterizzano.

Una puntata tira l’altra, e così ti ritrovi completamente incapace di mettere stop. Un viaggio psicologico talmente “pessimisticamente coinvolgente” che non riusciamo a farne a meno.

9) Pretty Little Liars

Come Grey’s Anatomy, anche lei è un’amica di lunga data, ma che (s)fortunatamente si è già conclusa.

Tutto gira intorno al mistero della scomparsa di Alison e degli inquietanti messaggi, contenenti oscuri segreti, mandati da un fantomatico personaggio che si firma solo con la lettera A. Hanna, Emily, Aria e Spencer si trovano così a investigare sulla possibile identità del mittente e su cosa sia successo alla loro amica.

Ore passate davanti allo schermo incapaci di spegnere prima della fine della puntata a discapito di libri scolastici che venivano messi da parte. In questo caso, o almeno per chi la seguiva nei pomeriggi in televisione, il binge watching non era possibile, ma ogni puntata ci lasciava quel pensiero fisso e quella smania incontrollabile che ci accompagnava fino alla puntata del giorno dopo, quando finalmente scoprivamo l’evolversi delle vicende delle protagoniste.

10) New Girl

La serie racconta le strampalate vicende di Jess, un’insegnante con la testa fra le nuvole, e dei suoi tre coinquilini, che insieme ad amici e parenti affollano a turno un caotico loft di Los Angeles.

New Girl, come altre serie già citate, coinvolge grazie alla sua leggerezza, ed è una di quelle comedy capaci di tenerci occupati anche una giornata intera. Le puntate sono talmente piacevoli e coinvolgenti che non riusciamo a fermarci, e quando smettiamo di vederla sentiamo il bisogno di isolarci ancora da tutto e staccare la mente con questa serie.

New Girl ci coinvolge grazie ai personaggi che risultano immediatamente simpatici, e crea dipendenza alla sua grande attualità espressa tramite il linguaggio, sogni, timori, desideri e problemi dei personaggi, tutti molto simili a noi.

11) Dark

Al contrario di serie che non intendono fermarsi, come Grey’s Anatomy o Outlander, Dark ha saputo arrivare all’apice del suo successo e fermarsi lì, sull’olimpo delle migliori serie tv di sempre.

Spiegare la trama è quasi impossibile; potremmo dire che inizia con la scomparsa di due bambini in un piccolo villaggio in Germania, evento che mette in pericolo la vita e le relazioni di quattro famiglie. Ma sarebbe estremamente riduttivo. Le indagini per ritrovare i piccoli portano a galla torbidi segreti sugli abitanti del posto.

Dark è un viaggio psicologico, di quelli asfissianti, logoranti e incessanti che non lasciano pause e non accettano momenti di distrazione. I difficili alberi genealogici delle famiglie hanno perseguitato le nostre notti e le note memo del nostro cellulare non sono mai state così utili.

Dark è una di quelle serie che, se viste nel modo corretto, ci porta a un coinvolgimento tale da non terminare con la fine della puntata, ma che obbliga a pensare e ripensare tutto il giorno a ciò che si è visto, perché vogliamo arrivare a una risposta prima di tutti e senza l’aiuto di nessuno. Quasi fosse una sfida personale.

12) How to Get Away With Murder

Terminata da poco, How to Get Away With Murder è la regina del binge watching. Una puntata tira l’altra e grazie alla sua costruzione, che alla fine di ogni puntata ci mostra un colpo di scena, isolarsi e chiudersi psicologicamente nel loop è quasi inevitabile.

Annalise Keating è un avvocato di successo, nonché docente di diritto all’università. Qui accoglie sotto la sua ala un gruppo di studenti, i Keating 5. I problemi sorgono quando la vita privata di Annalise si intreccia con la loro. In ogni stagione si investiga per scoprire chi abbia commesso un omicidio sempre riconducibile con loro. Tra sotterfugi, inganni, i cinque studenti riescono sempre a salvare la propria pelle.

È proprio la voglia di scoprire chi è il colpevole che ci porta a interrogarci costantemente e non ci permette di smettere di pensare a cosa accadrà nella prossima puntata.

13) Boris

Dopo serie straniere come Grey’s Anatomy e Outlander, non potevano non citare l’orgoglio italiano Boris.

La serie tratta in maniera eccellente i vizi e peccati del nostro paese, illustrandoli attraverso il dietro le quinte di una tipica fiction italiana, in particolare attraverso gli occhi (del cuore) di Alessandro, uno stagista ingenuo e pieno di ideali.

Se qualcuno volesse avere un quadro preciso del nostro paese, soprattutto nel nuovo millennio, dovrebbe sicuramente guardarla. Proprio questa constatazione già di per sé motiva il coinvolgimento e la condivisione, nonché la dipendenza che ci creano gli episodi di questa serie grazie anche agli innumerevoli tormentoni che l’hanno contraddistinta e resa iconica negli anni. Se non bastasse, mettiamoci che è italiana (a proposito di immedesimazione) e mettiamoci che è qualitativamente altissima rispetto agli standard visti in altre serie del nostro paese.

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