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8 Serie Tv che si sono trascinate talmente a lungo da scadere nel ridicolo

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Saper cogliere il momento perfetto per concludere la storia: è forse questa una delle caratteristiche più importanti nel tracciare la differenza tra una serie tv destinata a rimanere nella storia come capolavoro e un prodotto alla Beautiful. Ma non tutti sanno accettare che il momento di chiudere i battenti è arrivato, ne è un esempio Grey’s Anatomy.

La presenza di un forte fandom, l’entrata di consistenti guadagni e la paura di lanciarsi in un nuovo progetto, sono tra le cause più comuni della tendenza, fin troppo diffusa, di prolungare le serie tv oltre il dovuto.

Il risultato è che sempre più prodotti oggi, nonostante una partenza a razzo, finiscono per rovinarsi nel tempo, arrivando a essere totalmente snaturate da trame poco coerenti e create al solo scopo di tenere in piedi la produzione.

Ecco, allora, 8 esempi di serie tv che si sono trascinate troppo a lungo, diventando davvero ridicole. All’apice della lista troviamo proprio Grey’s Anatomy.

1) Grey’s Anatomy

grey's anatomy

Fin dalle sue prime puntate, Grey’s Anatomy è riuscita a conquistare una grande fetta di telespettatori, grazie alla capacità di coniugare perfettamente il racconto della vita lavorativa dei protagonisti con le loro vicissitudini private.

Commovente, profondo e romantico, lo show aveva tutti gli ingredienti per essere perfetto. Ma, con il passare degli anni, la magia ha iniziato pian piano a scomparire. Stanchi di interpretare sempre lo stesso ruolo, molti protagonisti iconici hanno abbandonato la serie, fino a lasciare di fatto pochissimi volti del cast originale.

Ma il colpo di grazia è arrivato nell’undicesima stagione, quando a causa di un litigio Patrick Dempsey, l’iconico Derek Shepherd, ha detto addio al medical drama.

Da quel momento niente è stato più lo stesso. Eventi al limite del reale, che già erano presenti in piccola parte nella trama, sono diventati pane quotidiano, sostituendo quasi del tutto il racconto delle vite dei pazienti. Miriadi di trame iniziate e subito accantonate hanno iniziato a caratterizzare lo show, che troppo spesso si è mostrato ripetitivo.

18 stagioni sono davvero troppe da mandare avanti, ed è forse giunto il momento che i produttori di Grey’s Anatomy se ne rendano conto, decidendosi a mettere la parola fine su una serie già da tempo arrivata a conclusione.

2) La Casa de Papel

Grey's Anatomy

Seppur caratterizzata da una forte propensione al trash e agli eventi al confine del verosimile, La Casa de Papel è una di quelle serie che vantano un debutto strepitoso.

Diventata in pochissimo tempo un vero e proprio successo dopo il passaggio a Netflix, le prime due stagioni della serie si sono fatte apprezzare per la loro trama originale e per la capacità di sorprendere costantemente il telespettatore. Il piano così ben congegnato del professore ha dato vita a una serie estremamente godibile che aveva tutti i presupposti per essere ricordata positivamente.

Purtroppo, però, i produttori si sono lasciati prendere la mano, decidendo di sfruttare fino al limite il successo e i guadagni che lo show poteva offrire. È nata così l’idea di riprendere la produzione. Visto che le storie relative alla prima rapina avevano già avuto una degna conclusione con la fine della seconda stagione, i creatori hanno dovuto escogitare un nuovo modo per riprendere le vicende.

Grazie a un espediente narrativo, i rapinatori più famosi del momento si sono ritrovati ancora una volta uniti per compiere l’ennesimo furto del secolo. Se, però, nelle prime stagioni l’apparente invincibilità dei protagonisti e la genialità del Professore sono apparsi godibili, con il passare delle puntate la serie ha perso di credibilità, arrivando troppo spesso a mettere in scena puntate piene esclusivamente di trash e prive di originalità.

3) 13 Reasons Why

Teen Drama

Eccoci di fronte a un altro di quei telefilm che si sarebbero dovuti fermare alla prima stagione.

La trama della serie segue le vicende di Hannah Baker, una ragazza che si toglie la vita scegliendo di recapitare 13 audiocassette ai compagni che lei individua come responsabili del suo gesto, spiegando le sue motivazioni.

I tredici episodi della prima stagione concludono interamente l’arco narrativo, seguendo la linea del romanzo di Jay Asher. A partire dalla seconda stagione, però, la trama si sposta interamente sugli altri personaggi, cercando di approfondire le loro storie e dimenticando completamente la trama di partenza.

Le stagioni successive, così, appaiono forzate e vanno di fatto a intaccare l’originalità e la peculiarità della serie che si faceva apprezzare soprattutto per la capacità di toccare temi delicati e poco approfonditi nel panorama seriale.

4) The Walking Dead

Grey's Anatomy

Andando avanti negli anni, sempre più fan hanno deciso di abbandonare The Walking Dead. Lo show, accolto inizialmente con entusiasmo, ha visto pian piano calare l’audience a causa dell’eccessivo prolungarsi delle puntate.

Storie sempre più ripetitive, personaggi cardine eliminati all’improvviso e nuovi personaggi introdotti ed eliminati senza avere nemmeno il tempo di affezionarsi a loro: questi e tanti altri gli elementi alla base del crollo di questa serie.

Ma tra le critiche alla serie, quella più forte rivolta è legata alla crescente tendenza nel rendere gli zombie elementi sempre più marginali della narrazione.

Insomma, sono davvero tanti i motivi per cui The Walking Dead avrebbe dovuto decidere di chiudere molto prima, conservando quell’aura di perfezione che la caratterizzava al suo esordio.

5) Supernatural

Supernatural 14

15 stagioni per un totale di ben 327 episodi: Supernatural è stata una serie veramente longeva.

Amatissima dal pubblico, si basa su una trama avvincente e su due protagonisti di altissimo livello. Fino alla quinta stagione, il telefilm è stato in grado di tenere alto lo standard, regalando emozioni a tutti i suoi fan.

I produttori, però, non hanno saputo cogliere l’attimo, realizzando una chiusura perfetta proprio quando la serie si trovava al suo apice. Così, la storia è andata avanti per altri dieci, lunghissimi anni, alcuni dei quali caratterizzati da stagioni godibili e appassionanti, ma altri pieni di puntate ripetitive e poco convincenti.

Morti e resurrezioni si sono susseguite continuamente, eliminando tutto lo stupore dei più grandi colpi di scena e snaturando fin troppo lo show.

D’altronde, lo stesso creatore della serie aveva originariamente previsto un prodotto di sole 5 stagioni e sembra non aver mai accettato totalmente la scelta della casa produttiva di andare oltre il previsto, come dimostra la sua decisione di lasciare il ruolo di showrunner dalla sesta stagione in poi.

6) Pretty Little Liars

Grey's Anatomy

Per 6 lunghe stagioni le Liars ci hanno intrattenuti con le loro teorie e i loro misteri circa l’identità della temutissima A.

Dubbi, domande e ipotesi ci hanno tenuti con il fiato sospeso, impedendoci di abbandonare la serie. Eppure, quando sul finire della sesta stagione tutti i segreti sono stati svelati, nelle nostre menti una domanda si è iniziata a porre insistentemente: era davvero necessario tirare la storia così a lungo?

Riguardando la serie si ha la sensazione che troppe volte la narrazione si sia allontanata dal suo tema centrale, disperdendosi in una serie di trame palesemente aggiunte al solo scopo di allungare il brodo.

Diversi ingarbugli, gemelli segreti e finte morti hanno iniziato a diffondersi nello show, creando innumerevoli dubbi che in buona parte non sono mai stati spiegati. Come se non bastasse, conclusa la sua narrazione, Pretty Little Liars è tornata per regalare ai suoi fan una settima, fortunatamente ultima stagione.

La narrazione si riapre qualche anno dopo le vicende delle ragazze e presenta una storia nuova che, però, appare di fatto assolutamente identica alla precedente.

7) The Vampire Diaries

the vampire diaries

Triangoli amorosi, storie sovrannaturali e misteri avvincenti: la trama delle prime stagioni di The Vampire Diaries è veramente ricca di elementi interessanti. Peccato, però, che questi elementi siano stati usati più del dovuto, dilungandosi per ben 8 stagioni.

Se inizialmente le avventure sentimentali e le battaglie contro i nemici affrontate dai fratelli Salvatore sono apparse entusiasmanti, andando avanti nel tempo la storia ha iniziato a diventare fin troppo ripetitiva. I produttori non si sono dimostrati in grado di introdurre elementi di novità, capaci di dare nuova linfa a una serie che presentava forse ancora qualche possibilità narrativa.

Colpiti dalla mancanza di nuove idee, avrebbero dovuto chiudere la serie quando erano ancora in tempo. Purtroppo, però, nemmeno l’addio della protagonista Nina Dobrev (interprete di Elena Gilbert), è riuscita a convincerli della necessità di una chiusura. La serie, così, è andata avanti, perdendo pian piano tutto il suo fascino.

8) Glee

Grey's Anatomy

Per anni Glee è stata capace di farci emozionare, ridere e cantare insieme al suo cast. Le vicende dei protagonisti ci hanno appassionati e coinvolti rendendo la serie un vero e proprio gioiellino.

Anche se ne conserviamo ancora un ottimo ricordo, però, Glee non può non far parte delle serie che sono andate avanti fin troppo a lungo. Dopo la conclusione della terza stagione infatti, lo show non è stato più la stesso.

Quando si sceglie di ambientare un prodotto negli anni del liceo, infatti, bisogna mettere in conto che prima o poi i protagonisti dovranno crescere, abbandonando quei corridoi che rappresentano il centro della storia. A quel punto c’è una sola scelta giusta da compiere: concludere la serie.

I produttori di Glee, però, hanno deciso di percorrere un’altra via, prolungando la loro storia anche dopo la maturità e mostrandoci la vita dei protagonisti dopo il liceo. Nel frattempo, nuovi ragazzi sono giunti a popolare la scuola e il Glee Club, cercando di far rivivere il passato.

Questa scelta si è rivelata poco azzeccata, portando di fatto la serie ad abbassare eccessivamente i suoi standard.

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