3) Norman Bates – Bates Motel
Quando gli autori Carlton Cuse, Kerry Ehrin e a Tony Cipriano hanno deciso di toccare un grande classico del genere horror come Psycho, il rischio di fare un’immensa boiata era proprio dietro l’angolo.
Ci voleva il mood perfetto, una storia dalla credibilità adeguata e soprattutto l’attore giusto che azzeccasse il perfetto cocktail tra inquietudine e psicosi che doveva avere la versione adolescente di quel Norman Bates che ci ha fatto temere ogni volta che tiravamo una innocua tenda di plastica.
Tutto questo è stato centrato in pieno nella serie trasmessa da Netflix che grazie all’eterno cherubino Freddie Highmore, alla hitchcockiana Vera Farmiga e alla storia di abusi e violenze che i due hanno subito e si sono inflitti, ci fa precipitare in un incubo morboso che ci riesce difficile scrollarci di dosso.
Anche con Hannibal, altra serie di successo che ha coraggiosamente toccato un grande classico dell’horror, il risultato è stato ottimale ma a differenza della serie sul piccolo Bates il rischio di sentirsi sedotti ed empatizzare con il killer (colpa anche del fascinosissimo Mads Mikkelsen) è alto.
Con Bates Motel il rischio non si corre dunque, Norman Bates è un killer della peggior specie. Apparentemente fragile e innocuo che un attimo prima ti fa dispiacere per tutti i soprusi che ha subito e quello dopo ti uccide con un frullatore.