
2) MOZART IN THE JUNGLE – La prestigiosa orchestra di New York (Toh! di nuovo questo minuscolo villaggio che ritorna) deve assumere un nuovo direttore e la scelta ricade sul bellissimo, esotico e geniale Rodrigo De Souza, contrapposto fin da subito al tradizionalista e a tratti retrogrado Thomas Pembridge. Tutto ciò ricadrà sulle vicende degli altri personaggi, tra cui spicca la clarinettista Hailey Rutledge, in un turbinio di eventi e scene che avranno un unico filo conduttore: l’imprevedibilità. Ogni cosa di questo prodotto frutto della mente di Roman Coppola e Jason Schwartzman è particolare e fuori dagli schemi. Per questo e per quel conturbante manzo boccoluto che secerne musica da ogni poro, “Mozart in the Jungle” è fortissimamente hipster.

1) STRANGER THINGS – Un nemico misterioso, paesaggi decadenti e uggiosi come se non ci fosse un domani, 5 ragazzini così meravigliosamente diversi e una colonna sonora anni ’80 eccellentemente remixata sono indiscutibilmente da oro. “Stranger Things” ha riscritto le regole su come stupire il pubblico, stuzzicandolo in continuazione con una miriade di dettagli e trovate contemporaneamente semplici e innovative che non l’allontanano nemmeno un po’ dalla sua patria dichiarata, la “nicchia”, ma anzi acuiscono all’inverosimile il suo fascino magnetico. Va vista, non ci si può esimere: Mike, Undici, Lucas, Will e Dustin (idolo ogni epoca con ettari di vantaggio sul secondo) vi porteranno LETTERALMENTE in un’altra dimensione dove tutto è capovolto, dove il vintage diventa avanguardista, dove i bislacchi diventano eroi. Un anticonformista può forse chiedere di più?