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La classifica dei 10 migliori protagonisti dei cartoni animati

homer simpson
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Lo sappiamo: è una follia stabilire il migliore. Il panorama dei cartoni animati seriali pullula di personaggi grandiosi con i quali siamo cresciuti e con i quali abbiamo stabilito anche un legame affettivo. Però ce ne sono alcuni, come Homer Simpson il campione dell’ozio uscito dalla penna di Matt Groening – oppure quelli dalla Warner Bros. Cartoons, come Mignolo e Prof, che possiedono delle caratteristiche che li rendono, più di altri, inimitabili e indimenticabili. Quindi tenteremo l’impossibile con la classifica dei protagonisti migliori delle serie tv animate che, a nostro avviso, si sono distinti per unicità, originalità e innovazione. Abbiamo preso in considerazione quei cartoni che per decenni sono rimasti incollati ai palinsesti televisivi, e di certo anche ai nostri cuori. Per non creare troppa disparità abbiamo escluso gli Anime, per i quali abbiamo dedicato spesso delle classifiche specifiche. C’è l’imbarazzo della scelta e di protagonisti fenomenali ce ne sarebbero a palate, come Le Tartarughe Ninja, Cattivik, Titti, Speedy Gonzales, Le Superchicche, L’orso Yoghi, Anna dai Capelli Rossi, La Pimpa, Braccio di Ferro, Leone il cane fifone, Alvin Superstar, Ispettore Gadget e chi ne ha più ne metta, ma i posti sono limitati e a malincuore abbiamo dovuto fare una scelta.

Chi sarà in classifica insieme a Homer Simpson e chi si aggiudicherà il podio?

10) Dot Warner (Animaniacs)

Dot Warner Animaniacs

Animaniacs è una serie animata ideata da Tom Ruegger e prodotta dalla Amblin Entertainment di Steven Spielberg in associazione con Warner Bros. Animation. In Italia l’abbiamo vista su Rai 2 a partire dal 1996. Si tratta di un contenitore di brevi sketch e tra i protagonisti più frequenti, e sopra le righe, spiccano i Warner Brothers: Yakko, Wakko e Dot (la Warner Sister). Il trio è stato concepito per essere la risposta alla pazza giustizia, quando agli ingiusti deve essere insegnata una lezione. Dot infatti è una vendicatrice nata, un mix di dolcezza e perversione diabolica capace di portare la sua furia da zero a cento in un secondo.

Dietro l’aria innocua e la tenera vocina, Dot nasconde uno spirito sardonico inaspettato per essere il personaggio più dichiaratamente “carino” dello show. Determinata, spiritosa e intelligente, è pienamente consapevole della sua dolcezza che usa per ottenere ciò che vuole, ma quando non riesce risponde con una violenza inaudita. Lei usa la carineria per abbassare le aspettative del nemico, poi lo attacca con piante carnivore, catene, mazze e ogni stramberia da cartone animato. Indimenticabile, Dot infatti è stata concepita per essere proprio quello che tutti i personaggi femminili animati (fino ad allora) non erano mai stati.

9) Winnie the Pooh

Winnie the Pooh

Winnie the Pooh nasce come personaggio letterario dell’omonima serie per ragazzi ideata da Alan Alexander Milne. La trasposizione animata arriva prima con un corto del 1966 e poi al cinema nel 1977. Sul piccolo schermo arriverà invece nel 1988 come serie animata intitolata Le nuove avventure di Winnie the Pooh, prodotta dalla Walt Disney Television Animation. L’orsacchiotto di pezza dall’aspetto morbido e dall’animo sensibile ha conquistato, e continua a conquistare, per la sua capacità di leggere il mondo e di trovare un significato profondo soprattutto nelle piccole cose.

Le sue attività preferite sono mangiare miele e comporre poesie. Il significato del suo nome è stato affrontato diverse volte dall’autore all’interno dei romanzi, soprattutto riguardo la questione del significato dell’articolo “The” fra i due nomi. Le sue avventure quotidiane hanno ispirato ed educato intere generazioni al rispetto, soprattutto della diversità, e ancora oggi Winnie resta uno dei personaggi immaginari più citati di sempre.

Le cose che mi rendono diverso sono le cose che mi rendono ciò che sono.

8) Prof (Pinky and the Brain)

Pinky and the Brain

Mignolo e Prof. nascono all’interno degli Animaniacs nel 1993, ma vista la popolarità, conquistano uno spin-off tutto loro che in Italia vedremo su Rai 2 dal 1997. Si tratta di due topi da laboratorio geneticamente potenziati che vivono in una gabbia del centro di ricerca della Acme Labs. Come dice la sigla italiana, uno è un genio, Prof., e l’altro è un idiota, Mignolo. Sono una coppia bene assortita, ma tra i due abbiamo dovuto scegliere l’egocentrico e calcolatore topolino che ogni sera escogita un piano per conquistare il mondo.

L’idea di presentare a un pubblico giovane un personaggio con delle tendenze megalomani, che puntualmente fallisce, è una delle cose più geniali della televisione. La comicità nasce dal suo fallimento e noi spettatori ci divertiamo a vedere come anche questa volta verrà sconfitto dalla sfortuna. Una serie surreale, piena di riferimenti colti, con un protagonista insolito, con una testa sproporzionata – forse per ospitare il suo cervello sovrasviluppato – e dei complessi psicologici molto articolati per un cartoon. In un episodio viene scomodato addirittura Sigmund Freud, il quale concluderà che la sua megalomania deriva dalla nostalgia. Infatti quando era piccolo viveva insieme ai suoi genitori in un barattolo ed era abituato a vedere il mondo secondo una prospettiva distorta.

Mignolo: Cosa facciamo questa sera, Prof.? Prof.: Quello che facciamo tutte le sere, Mignolo. Tentare di conquistare il mondo!

7) Tom (Tom & Jerry)

Tom & Jerry

Una serie d’animazione storica creata nel 1940 da William Hanna e Joseph Barbera che vede al centro delle vicende solo gli animali (gli umani non si vedono in volto, eccetto in rare occasioni) ed è incentrata sulla rivalità tra Tom Cat e Jerry Mouse. Tom è il protagonista per eccellenza, quello in cui possiamo immedesimarci condividendo con lui il peso della sua frustrazione. Infatti riuscire a prendere quel topo è la sua unica ragione di vita e nonostante non parli mai (eccetto in alcuni cartoni e nel lungometraggio) riusciamo sempre a percepire il suo disagio.

Si tratta di una formula semplice, apparentemente banale, che ha reso questo cartoon uno dei più amati e premiati della storia. L’irriverenza, la presenza di tematiche controverse, come il suicidio e la depressione, lo rendono un cartone eterno con uno dei protagonisti apparentemente semplici, ma molto complesso e articolato. E pensare che nel concept iniziale il gatto doveva apparire solo nella prima puntata.

6) Scooby-Doo

Scooby-Doo

L’alano protagonista della serie omonima del 1969 noto per il suo irrefrenabile appetito che condivide con il suo migliore amico/padrone Shaggy. Si tratta di un’altra serie animata prodotta da Hanna-Barbera, amatissima in tutto il mondo e che nel 2004 è stata inserita nel Guinness dei primati per aver prodotto il maggiore numero di episodi. Inoltre della storia sono stati realizzati anche fumetti, lungometraggi, videolibri e qualunque altro formato che riuscite a immaginare.

Il successo è legato sia alla trama, che unisce comicità e toni horror, che al suo protagonista canino, sempre più radicato nel nostro immaginario collettivo. Vivace, imbranato e portatore sano di allegria, Scooby-Doo è un cane parlante che, senza volerlo, si rivela sempre fondamentale per la risoluzione dei casi. All’inizio la serie prevedeva solo il team di umani, ma la resa fu giudicata troppo paurosa, così venne inserito un personaggio goffo per affievolire i toni. Lui è fifone e codardo, parla con un accento buffo, cammina su due zampe e, nonostante sia molto intelligente, davanti al pericolo scappa a gambe levate. Le fughe spericolare sono senza dubbio l’elemento che ha contribuito a renderlo indimenticabile.

5) Willy il Coyote

Willy il Coyote

Insieme al suo partner/rivale Beep Beep, Willy il Coyote è uno dei personaggi più iconici creati da Chuck Jones e da Michael Maltese nel 1949 per la Warner Bros. all’interno dei Looney Tunes. Se trovate un’affinità con Tom & Jerry è perché la storia nasce come una sua velata parodia. Anche in questa serie quindi la frustrazione fa da padrona, ma tutto viene esasperato e reso ancora più surreale tramite espedienti comici incredibili.

L’aspetto del protagonista deriva nientemeno che da Mark Twain che ne In cerca di guai descrive il coyote come un animale bislungo e allampanato, dall’aria afflitta e assai cagionevole e sfortunato. Un personaggio antropomorfo che non parla mai, ma si esprime con l’uso di cartelli che scrive nelle situazioni più improbabili; è determinato a catturare Beep Beep – un uccello corridore, spesso confuso con uno struzzo – con trappole e marchingegni sofisticati forniti dalla Acme. Purtroppo, nonostante i mezzi e gli sforzi affannosi, non riesce mai a farlo. Ecco quindi un altro personaggio che celebra il fallimento e che ricorda a tratti Don Chisciotte di Cervantes.

4) Johnny Bravo

Johnny Bravo e Homer Simpson personaggi negativi

Un personaggio forse meno noto degli altri, ma altrettanto sopra le righe. Si tratta del protagonista della serie omonima creata nel 1997 da Van Partible per Hanna-Barbera e Cartoon Network Studios. In Italia l’abbiamo vista a partire dal 2001 su La7 e su Cartoon Network. Come Homer Simpson, anche lui ci ha conquistato per i suoi lati più negativi. Johnny infatti è un ragazzo spavaldo, vanesio e narcisista che vive con gli unici scopi di avere un corpo tonico e conquistare le ragazze.

Vive con sua madre, Bunny “Mamma” Bravo, con la quale ha un rapporto infantile, e per convincere le ragazze a uscire finisce in situazioni bizzarre e imbarazzanti. Spesso si imbatte in personaggi famosi e nel cartoon sono presenti centinaia di riferimenti alla cultura pop, primo fra tutti quello su Ritorno al Futuro. La sua mancanza di sagacia lo fa finire nei guai, ma è proprio grazie alla sua ingenuità che riesce a salvarsi (proprio come Homer Simpson?). Tra le sue frasi ricorrenti ci sono esclamazioni come: sono bello, sono sexy, guarda che pettorali, e ogni episodio è una guida per evitare di finire nella friendzone. Probabilmente in Italia uno dei fattori che lo ha reso indimenticabile è la voce di Sergio Di Stefano, doppiatore di tantissimi personaggi leggendari come Dr. House.

3) Garfield

Garfield

Garfield nasce come protagonista dell’omonima serie satirica di strisce a fumetti creata da Jim Davis nel 1978. In tv arriva nel 1988 con la serie animata intitolata Garfield e i suoi amici e più tardi, nel 2008, con The Garfield Show, ora disponibile su Netflix. Grazie al suo umorismo pungente, il gatto arancione ha avuto un impatto enorme sulla cultura contemporanea. Le sue caratteristiche di fondo sono sagacia, pigrizia e golosità; vive insieme al suo proprietario, Jon Arbuckle, del quale si sente suo padrone, e al cane ingenuo, Odie, che maltratta e sottomette continuamente.

Il suo umorismo graffia come gli artigli di un gatto, ma sotto gli strati di sarcasmo e cinismo, si nasconde un cuore d’oro e la capacità di cogliere le sfumature più impercettibili della natura umana. Per citare le parole del suo creatore:

Garfield è universale, in realtà non è né maschio né femmina e non appartiene ad alcuna razza, non ha nazionalità e non è né giovane né vecchio.

2) Bugs Bunny

Bugs Bunny e Homer Simpson migliori protagonisti

Come abbiamo detto, è difficilissimo stabilire quale sia il personaggio migliore dei cartoon. Il panorama seriale animato è pieno di personalità interessanti, ma non c’è dubbio che Bugs Bunny sia una di queste. Nato nei Looney Tunes, viene abbozzato per la prima volta nel 1938 mentre è nel 1940 che viene sviluppata definitivamente la sua personalità. Grazie al suo atteggiamento vincente, Bugs Bunny divenne presto molto popolare durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale.

Al centro delle vicende infatti c’è sempre uno scontro con un antagonista dal quale Bugs esce (quasi) sempre vincitore, come quelli con Taddeo, Yosemite Sam, Marvin il Marziano e ovviamente Daffy Duck. I suoi creatori però non volevano incoraggiare alcun tipo di atteggiamento da bullo supponente, per questo resero Bugs un personaggio simpatico e intelligente, e sempre dalla parte della ragione, mentre i suoi avversari sono noti per essere scorretti e sbruffoni. Tra le sue battute più celebri ricordiamo:

Che succede, amico? / Ehm… What’s up, doc?

1) Homer Simpson

Homer Simpson

In cima alla nostra classifica non poteva che esserci Homer Simpson, il capofamiglia della famiglia omonima, eletto più volte a miglior personaggio comico di sempre. La sitcom animata creata da Matt Groening rappresenta uno dei baluardi contemporanei della nostra cultura pop e nel saggio a cura di William Irvin, Mark T. Conard e Aeon J. Skoble, intitolato I Simpson e la filosofia. Come capire il mondo grazie a Homer, Nietzsche e soci, Homer viene messo a confronto niente meno che con Aristotele per dimostrare perché nonostante se la cavi piuttosto male da un punto di vista morale, finisce per essere un personaggio ammirevole.

Homer Simpson è pigro, vizioso, egoista e incarna tutti i difetti della società statunitense, eppure finisce spesso per compiere la scelta giusta. Homer sembra il tipico uomo mediocre, ma ha vissuto una vita piena di esperienze e, nonostante sia noto per la sua scarsa intelligenza e l’inclinazione a compiere gesti di dubbia moralità, riesce sempre a sorprenderci dimostrandosi un uomo premuroso e amorevole. Questa sua personalità ambivalente è forse il motivo che rende Homer Simpson uno dei personaggi più amati e uno dei protagonisti meglio tratteggiati della storia della serialità animata televisiva.

D’oh! direbbe Homer Simpson al termine di questa classifica.

Non è stato facile. La serialità animata, originariamente concepita per intrattenere i più piccoli, ha sfornato personaggi incredibili che hanno influenzato la nostra cultura e hanno reso possibile la nascita di prodotti animati per adulti di elevato pregio artistico, come BoJack Horseman.

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