Quando si tratta di serie tv siamo sempre pronti a puntare alto con le aspettative, soprattutto quando in gioco ci sono i nostri show preferiti: se li amiamo c’è un motivo, perciò cosa potrebbe andare storto? Forse… tutto. Può capitare che ci siano personaggi con un’evoluzione molto più debole di quel che ci si attendesse oppure produzioni che, sebbene firmate da grandi nomi, non si rivelano della qualità prevista, o magari addirittura serie che sembrano procedere alla grande, per poi giocarsi la reputazione nell’episodio finale. Ma ammettiamolo, la delusione più amara è proprio quella che ci coglie quando seguiamo con passione storie e personaggi che ci entrano nel cuore, al punto da farci diventare membri di una fanbase a pieno titolo. E saremmo pronti a difendere la nostra serie preferita con le unghie e coi denti: insomma, stiamo parlando di How I Met your Mother, no?
Eppure, anche How I Met Yor Mother è riuscita a distruggere le aspettative della propria fanbase, come è successo ad altre serie tv. Vediamo quali e scopriamo perché.
1) How I Met Your Mother
How I Met Your Mother ha intrattenuto i suoi spettatori per ben nove stagioni, tra il 2005 e il 2014. Un lasso di tempo che ha permesso al pubblico di affezionarsi ai personaggi, di ridere e commuoversi intensamente, ma anche di crearsi aspettative. In particolare, tutta l’attenzione è sempre stata volta a scoprire l’identità della fantomatica Madre. Il racconto dello stesso Ted ai propri figli, in cui si propone di narrare come ha conosciuto la loro madre, è lungo e tortuoso, ma il pubblico lo segue senza battere ciglio in attesa della grande rivelazione. Eppure…
Ecco che nella nona stagione compare Tracy McConnell, ma è davvero la Madre che tutti i fan di How I Met Your Mother aspettavano con ansia? Innanzitutto, si tratta di un personaggio che non è andato a genio a diversi fan (seppure non rappresentino certo la maggioranza): molti, infatti, criticano la facilità inverosimile con cui diventa amica di tutti e molti altri sono rimasti delusi dallo scarso minutaggio che le è stato dedicato. Ma ciò che più di ogni altra cosa ha distrutto le aspettative della fanbase è la scoperta della sua morte: dopo otto stagioni la risposta è questa? Al di là delle infinite discussioni sul finale, la conclusione repentina della sua vita, confinata in un minuscolo segmento dell’episodio finale, ha lasciato perplessi anche i fan più fedeli.
2) Game of Thrones
Dopo How I Met Your Mother, passiamo a un altro grandissimo nome: Game of Thrones. Il gioiello HBO creato da David Benioff e D. B. Weiss a partire dai libri dell’autore fantasy statunitense George R.R. Martin ha avuto un successo stratosferico fin dall’inizio e del tutto meritato. Le stagioni sono state un crescendo di qualità che ha contribuito a solidificare la già agguerrita fanbase. La molteplicità di personaggi e ambientazioni ha arricchito una narrazione avvincente e le battaglie non hanno mai smesso di affascinare. Certo, ogni tre per due si piangeva la morte di qualche protagonista, ma faceva parte del gioco.
Quel che invece non avrebbe dovuto far parte del gioco è l’abbassamento di qualità delle ultime due stagioni e la gestione degli eventi al loro interno. A sfavore ha giocato senza dubbio il numero di episodi, ritenuto sufficiente da David Benioff e D. B. Weiss, dal pubblico un po’ meno. Il problema è che è avvenuto tutto troppo in fretta. Situazioni come il cambiamento di Daenerys, ad esempio, avrebbero necessitato di uno sviluppo molto più graduale. Invece i passaggi sono stati rapidi, affrettati, e la qualità ne ha risentito al punto che mezza fanbase non ricorda positivamente la settima stagione e quasi rinnega l’esistenza dell’ultima.
3) The 100
La serie statunitense creata da Jason Rothenberg liberamente tratta dall’omonima serie di romanzi di Kass Morgan sembrava avere le carte in regola per diventare un ottimo punto di riferimento per tutti gli amanti della distopia e del genere apocalittico. All’inizio, i personaggi erano molto accattivanti: Clarke sapeva stupire con il proprio coraggio, Bellamy ha avuto un arco di evoluzione interessante, Octavia ha fatto breccia nel cuore degli spettatori per la sua grinta e temerarietà, diventando una delle protagoniste più amate. Poi il delirio.
Più o meno dalla quinta stagione in avanti è cominciato un lento e inesorabile declino. Il personaggio di Clarke ha cominciato a perdere di spessore e Octavia ha iniziato a fare scelte sempre più assurde. L’assurdità ha poi contagiato tutti gli altri personaggi nel corso di sesta e settima stagione, portandoli a comportarsi quasi in maniera priva di senso. La fanbase ha visto sgretolarsi tutta la solidità della serie. A ciò si unisce la distruzione delle speranze per la ship Bellarke, che è sempre stata sul punto di realizzarsi, ma alla fine non è mai successo.
4) Pretty Little Liars
Pretty Little Liars ha una fanbase che difficilmente si lascia impressionare: dopo il maiale nel bagagliaio, si pensava di aver visto di tutto. E, in un certo senso, la forza della serie tv creata da Marlene King , ispirata dai romanzi di Sara Shepard, è proprio il trash. A questo si aggiunge la componente romantica che ha regalato agli spettatori storie d’amore complicate ma irresistibili. Ma Pretty Little Liars non è solo un teen drama trash romantico, bensì un thriller e tutto ruota attorno alla scoperta del colpevole. Per sei stagioni le Liars hanno dovuto fare i conti con A, una persona ignota che le ha torturate mandando messaggi anonimi, minacciandole e mettendole più volte in pericolo di vita.
La fanbase ha fatto vari ragionamenti nel corso di queste stagioni per cercare di capire l’identità di A: si pensava che ci fossero degli indizi disseminati nello show fin dalla prima stagione e che A fosse qualcuno di molto vicino alle Liars e una rivelazione di questo tipo avrebbe senz’altro scioccato tutti. Alla fine A chi era? Cece Drake, ovvero Charles Di Laurentis dopo aver cambiato sesso: nessuno ci sarebbe mai potuto arrivare e la fanbase si è sentita presa in giro, improvvisamente buttata fuori da un gioco a cui aveva amato giocare per anni.
5) Teen Wolf
Teen Wolf non è mai stata la serie tv perfetta, ma il teen drama fantasy di MTV ci ha messo poco a diventare uno degli show preferiti degli amanti del genere. Le avventure di Scott McCall e compagni sono sempre state divertenti, a cui però non è mai mancata una dose di brivido e mistero. Fino alla terza stagione è stato un crescendo: la trama è diventata sempre più elaborata e accattivante, i personaggi sono cresciuti e si sono evoluti e tutto sembrava presagire un degno proseguo della serie. Peccato per le cattive notizie, la prima: l’assenza di Dylan O’Brien, interprete dell’amato Stiles Stilinski in quasi tutta l’ultima stagione.
Una tegola molto pesante da sostituire, infatti senza Stiles è venuta a mancare gran parte dell’atmosfera ironica della serie. Purtroppo, però, quello che sembrava il problema più grande si è poi rivelato solo uno dei tanti. L’ultima stagione ha registrato un abbassamento di qualità, con trame e sottotrame poco chiare, spesso confusionarie. Lo show ha perso il suo smalto, lontano anni luce dalla potenza della terza stagione, da molti ritenuta la migliore. L’episodio finale, che ha lasciato aperto uno spiraglio per un possibile sequel o spin-off, ha solo arginato qualche danno, ma una serie tanto amata non avrebbe dovuto avere un’ultima stagione così estranea al resto.
6) Arrow
Un discorso molto simile è quello che riguarda Arrow, la serie tv da cui sono nate poi tutte le diramazioni dell’Arrowverse, come The Flash e DC’s Legends of Tomorrow. La prima stagione, creata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg a partire dal personaggio di Freccia Verde dei fumetti DC Comics, è andata in onda per la prima volta nel 2014 e ha suscitato molto interesse. Oliver Queen è un personaggio sfaccettato, imperfetto, che deve fare spesso i conti con i propri errori e con la testardaggine nel voler agire solo, e la trama è avvincente e misteriosa, arricchita con flashback e riferimenti al passato dei personaggi. Per le prime tre o quattro stagioni tutto regge e il fandom si dichiara soddisfatto. Poi, però, comincia il declino.
La qualità si abbassa di stagione in stagione, riproponendo spesso la stessa situazione in salse diverse. Diventa complicato tener viva l’attenzione dello spettatore con una trama non più ben congegnata, ma lenta e macchinosa. Inoltre, anche gli elementi che sembravano interessare alla fanbase, come la ship Olicity, iniziano a stancare. E ora dell’ultima stagione il fandom si è ritrovato a seguire gli episodi quasi per inerzia. Dov’è finito il fascino delle prime stagioni?
7) Shadowhunters
Per Shadowhunters il discorso è più complicato perché la sua fanbase è molto variegata: c’è chi si è avvicinato alla serie dopo aver letto la saga scaturita dalla penna di Cassandra Clare (e dopo aver sofferto per il fallimento del film) e c’è chi invece ha guardato la serie tv con Katherine McNamara nei panni della protagonista senza alcuna aspettativa specifica. Questo secondo gruppo ha apprezzato molto lo show, ma per quanto riguarda il primo…
La fanbase formata dai lettori ha accolto la serie tv con grandi speranze: sembrava l’occasione di riscattare la brutta figura del film. Ci si aspettava una grande aderenza tra la trama ideata da Cassandra Clare e quella della serie, così come si attendeva una caratterizzazione fedele dei personaggi. Aspettative distrutte, disintegrate: la trama devia drasticamente dall’originale e la qualità della serie non eguaglia nemmeno lontanamente quella dei libri. Un’altra occasione (in parte) sprecata. Forse dobbiamo provare a guardare la serie dimenticandoci dei libri?
8) The Vampire Diaries
The Vampire Diaries è una delle serie teen fantasy più amate degli ultimi anni: la sua fanbase è molto agguerrita, le avventure di Elena Gilbert e dei fratelli Salvatore hanno lasciato un segno indelebile negli spettatori. Visto il grande successo sono stati elaborati anche gli spin-off The Originals e Legacies, a loro volta molto seguiti. Ma qual è il problema, quindi? Non solo The Vampire Diaries è stata vittima della maledizione delle serie lunghe, che spesso calano di qualità stagione dopo stagione, ma ha anche regalato ai fan un finale molto discutibile.
In un certo senso, la fanbase della serie è sempre stata abituata alle morti dei personaggi e ai momenti strazianti, ma si pensava che, dopo tanti tormenti, nel finale si sarebbe restituita un po’ di serenità ai protagonisti. E invece no, tra sacrifici e sofferenze, il finale di The Vampire Diaries ha generato solo lacrime. Va bene far soffrire il pubblico, ma fino a questo punto? Personaggi e spettatori non meritavano una conclusione diversa?
9) FATE: The Winx Saga
Per quanto riguarda FATE: The Winx Saga, siamo in una situazione per certi versi simile a quella di Shadowhunters, con una parte di fanbase già formata ancor prima dell’uscita della serie, ossia tutte quelle persone che hanno visto il celebre cartone animato durante l’infanzia. E il punto è proprio questo: mai toccare il ricordo dell’infanzia! Il fandom si aspettava una serie tv che ricalcasse in toto vicende e personaggi del cartone animato, con poche deviazioni (sebbene non sia mai stato detto che la serie avrebbe seguito l’originale segno per segno). Ma non è stato così.
Aspettative spazzate via già dalla presentazione dei personaggi, che vedono assenze molto pesanti: dove sono Flora e Tecna? Perché c’è una Winx di nome Terra? Come mai manca la metà degli Specialisti? E il coniglio Kiko! Almeno il coniglio lo potevano lasciare!
Come uccidere una fanbase sul nascere: istruzioni per l’uso.
10) Supernatural
L’ultima serie del nostro elenco non è di certo meno amata delle altre, ma ormai abbiamo capito che sono proprio gli show più acclamati a fare tiri mancini che distruggono le aspettative della propria fanbase. Eccoci quindi con Supernatural, la serie tv paranormale che narra le vicende di Sam e Dean Winchester, due fratelli amati quanto i Salvatore di The Vampire Diaries. Dopo stagioni dense di eventi, ironia e interessanti dinamiche tra i personaggi, tutto ciò che ci si aspettava era un finale all’altezza del resto.
Si era praticamente certi che le cose sarebbero andate così, soprattutto per via della prima parte molto valida dell’ultima stagione. Poi il caos. Era davvero il caso di far morire Dean un attimo prima della fine? Per quale ragione? Senza contare che la battaglia contro il nemico, così attesa, si è rivelata fin troppo semplice. Due scivoloni che hanno sollevato molte proteste dalla fanbase che non pensava di certo di concludere Supernatural con l’amaro in bocca.