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Ma ve la ricordate I Ragazzi del Muretto?

I Ragazzi del Muretto
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I Ragazzi del Muretto è il teen drama italiano cult degli anni ’90.

Per coloro i quali sono nati dopo la caduta del Muro di Berlino probabilmente questo titolo non vorrà dire nulla ma per quelli che trascorrevano ore ad arrotolare il nastro di una audiocassetta con la matita è il ricordo del primo programma tv di successo che parlava di ragazzi in maniera non edulcorata, reale; il primo programma di Mamma Rai con i cui protagonisti era possibile identificarsi.

Nel 1990 con il lancio di “Beverly Hills 90210” nacque un nuovo genere televisivo, quello del “teen drama“; il successo di questo format fece si che molte emittenti televisive, anche italiane, inserissero nei loro palinsesti programmi interamente incentrati sul mondo dei giovani e ciò fu una vera e propria rivoluzione.

Il genere teen drama introdusse importanti novità nel racconto televisivo; prima degli anni ’90 i ragazzi erano rappresentati solo all’interno del contesto familiare e la maggior parte dei programmi tv che avevano tra i protagonisti gli adolescenti sceglievano di rappresentare modelli di giovani dalla faccia pulita, educati e responsabili, in stile Richie Cunningham di “Happy Days“; negli anni ’90 la tendenza cambiò radicalmente.

I teen drama cominciarono ad avvicinarsi ai giovani affrontando argomenti ritenuti tabù da molte famiglie del tempo come il sesso, le malattie ad esso collegate, l’aborto, le droghe.

I ragazzi iniziarono ad essere rappresentati in modo più realistico evidenziando non solo il loro lato brillante, ma anche le loro fragilità e debolezze.

Finalmente si raccontava la storia dal punto di vista dei ragazzi.

Mentre la serie patinata sui ragazzi del ricco quartiere di Los Angeles stava avendo un incredibile successo anche l’Italia volle raccontare i suoi giovani e per farlo scelse come ambientazione Roma; nacque così: I Ragazzi del Muretto, serie Rai che raccontava la vita di un gruppo di liceali romani che si incontravo dopo scuola sul “muretto” di Piazza Mancini. Ai tempi mica c’erano i gruppi whatsapp! Per non perdersi era necessario darsi appuntamenti in luoghi prestabiliti e a orari precisi.

Ai tempi la serie fu una sorpresa bellissima per il pubblico giovanile che si vedeva finalmente rappresentato ed ebbe un successo enorme anche perché, vogliamo ricordare ai più giovani, ai tempi c’erano solo 6 canali televisivi e la scelta era davvero molto limitata!

 La serie impiegò numerosi registi, sceneggiatori e attori, alcuni dei quali divennero famosi proprio dopo aver partecipato a questo lavoro. 

Con i suoi 56 episodi di 50 minuti ciascuno, andati in onda dal 1991 al 1996, I Ragazzi del Muretto è diventato un culto generazionale e si è anche saputa fermare in tempo, prima dell’ennesimo cambio di generazione.

Trasmesso per la prima volta da Rai 2 fu la risposta della tv di Stato a una serie Mediaset del 1987: “I Ragazzi della 3C” dei fratelli Vanzina, una fiction che diede voce a una generazione mai rappresentata sul piccolo schermo ma che del “politicamente corretto” odierno non aveva nulla: i ragazzi in sovrappeso erano “ciccioni”, le bionde erano vittime del cliché di belle e sceme, non c’era inclusione razziale. Ne I Ragazzi del Muretto si riflette il cambiamento storico degli anni ’90 e i ragazzi suoi protagonisti sono meno “leggeri”.

La serie racconta le storie di un gruppo di giovani studenti alle prese con i problemi della loro giovane vita. Le tematiche spaziano dai problemi in amore a tematiche delicate come il razzismo, l’aids, l’omosessualità, la droga e l’aborto oltre ai classici conflitti coi genitori e i professori.

Tutti questi temi erano vissuti esattamente come li vivevano i ragazzi degli anni 90, in molti infatti si riconoscevano nei protagonisti di questo telefilm.

Le storie dei protagonisti riflettono i problemi tipici dei giovani e spesso e volentieri venivano raccontate nel punto di ritrovo da cui trae il titolo: il muretto di Piazza Mancini a Roma.

La serie era bella perché spontanea, nessun argomento sembrava inserito forzatamente nella narrazione.

Nonostante siamo passati 30 anni i problemi e le emozioni degli adolescenti sono più o meno gli stessi, certo il progresso digitale ha cambiato il modo di comunicare, il modo di ascoltare la musica, persino di copiare a scuola, ma i problemi della età in cui o sei troppo piccolo o sei troppo grande sono sempre gli stessi.

Che siano gli anni ’90, ’00, o ’20 ci sarà sempre un Mitzi che, per raggiunti meriti di età (19 anni), verrà considerato l’adulto del gruppo; ci sarà sempre un Johnny che, con la sua stravaganza e la sua simpatia spicciola, sarà l’amico più ricercato quando si vuole sorridere; in qualunque gruppo troverete la coppia “storica” come quella formata da Christian e Stefania, oppure la sognatrice Deborah, che crede ancora nelle favole ed è innamorata del cantante di turno, emblema anch’esso di un mondo in evoluzione.

i ragazzi del muretto

Ne I Ragazzi del Muretto c’erano i vari “profili” che compongono una comitiva per cui era facile il processo di immedesimazione.

Come dicevamo poc’anzi, la fiction Rai nel corso delle sue tre stagioni ha raccontato argomenti scottanti e non solo i primi amori e i conflitti genitori/figli.

Nella prima stagione si raccontavano amori difficili o impossibili, ma anche fratelli spariti da anni, anoressia e razzismo, droga e gravidanze inaspettate; nella seconda stagione, mentre la scuola era agitata dagli scioperi e dai movimenti studenteschi, la vita privata dei ragazzi si complicava sempre di più: amori contrastati ( per questioni razziali), il sesso, adozioni a sorpresa.

La terza stagione si caratterizza invece per un importante recast della serie anche se non cambiava la logica dello show che aveva sempre come protagonista un gruppo di liceali che si raccontavano la vita nel loro luogo di ritrovo preferito.

I ragazzi del muretto è stata l’occasione per provare a raccontare l’inafferrabile gioventù degli anni Novanta.

Il cast ha sfornato diversi attori diventati poi celebri, come Francesca AntonelliCecilia DazziIrene Grazioli ed Ettore Bassi. Da segnalare che tra i registi figurano anche Ruggero Deodato (Monsieur Cannibal).

Anche la colonna sonora è una perla: canzoni composte da Gaetano Curreri e Fabio Liberatori degli Stadio che poi verranno inserite nella discografia della band.

La sigla iniziale è una cover di “Night and Day” di Cole Porter realizzata dagli U2.

Quante cose sono successe in 30 anni e quanto sono diversi i teen drama di oggi: patinati, seducenti, sentimentali, amari e a tratti dark. Gli adolescenti sembrano quasi tutti continuamente oppressi, agitati, infelici mentre i sedici anni sono sì un momento di passaggio, ma anche di passione ed entusiasmo.

I Ragazzi del Muretto, nonostante i temi trattati, la minore libertà e i numerosi taboo degli anni ’90, sembravano alla fine più felici, più semplici, più attenti alla sostanza che alla forma, più adolescenti e meno giovani adulti.

Chi di voi era abbastanza grande a inizio anni ’90 e si ricorda di questa serie?

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