5) Vita da Strega
Vita da Strega è una sitcom prodotta tra il 1964 e il 1972. Una tra le più riuscite tra l’altro. Un format semplicissimo – tratto in comune con la più recente iCarly – che vedeva la sua protagonista, una strega bellissima di nome Samantha, alle prese con una vita normale da casalinga e sposata a un mortale di nome Darrin. I pochi personaggi erano per lo più gli stessi: Samantha e la propria famiglia magica, Darrin e qualche character di sfondo che a turno irrompeva nella vita coniugale della bella strega e suo marito e proprio quest’ultimo, puntualmente, finiva vittima di qualche incantesimo. Ovviamente, secondo la regola di ogni sitcom classica, alla fine di ciascun episodio tutto tornava alla normalità. Tuttavia Samantha riusciva ancora a intrattenere, faceva compagnia e la si poteva guardare senza il bisogno di un’eccessiva concentrazione, magari facendo qualcos’altro nel frattempo. Che cosa è cambiato adesso?
Prima di tutto l’approccio a un qualsiasi show e il relativo rapporto con i mezzi di trasmissione. Vita da Strega veniva trasmessa alla Tv in fasce di transizione: la mattina quando i bambini facevano colazione prima di andare a scuola o durante l’ora di cena. Il problema quindi, sta proprio nelle nostre abitudine quotidiane, adesso se decidiamo di guardare una serie tv facciamo quello e basta. Non a caso esiste l’hashtag #maratonanetflix. E in questo climax troverebbe posto una sitcom come Vita da Strega? Riuscireste a guardarne 10 episodi, rigorosamente autoconclusivi e simili l’uno all’altro, in una sola serata? Forse sì, ma che noia!
Se poi vogliamo proprio fare i pignoli anche la recitazione scostante degli attori non aiuta, in alcuni momenti, sembra che, dopo aver fatto battute divertenti, ne aspettino le relative risate da parte del pubblico.
Negli anni ’90 Samantha poteva ancora intrattenerci, farci sorridere. Le cose però sono cambiate, possiamo aggiungere ribaltate. Infatti, le gag strampalate e troppo artefatte, pensate al tempo per alleggerire, oggi risulterebbero pesanti.
Ecco illustrati i motivi per cui iCarly e le altre serie citate non potrebbero vivere oggi. Il pubblico attuale non accoglie bene format semplici e ripetitivi, storie d’amore portate allo sfinimento, personaggi che oggi risulterebbero caricaturali come in Baywatch, o serie come Roswell che tiene il piede nella scarpa del teen drama adolescenziale e il fantascientifico. Ci sono serie come Scrubs che sopravvivono al tempo che passa, e altre che invece esauriscono il loro corso durante il tempo che effettivamente vivono. Non tutte le serie sono eterne.