3) Tredici – Clay
Due cose hanno rovinato Tredici: la scelta di continuarlo fino all’esasperazione e Clay Jensen.
Il personaggio di Clay aveva l’obiettivo di raccontare la depressione e le frustrazioni giovanili, quelle che rimangono zitte e non vengono mai decantate. Un silenzio assordante che piano piano lo uccidesse. E invece no: ha ucciso noi.
Il personaggio del protagonista è stato non solo costruito male, ma ha avuto anche la capacità di rovinare la serie. Le sue sfuriate, i suoi momenti di mental breakdown hanno infastidito i telespettatori a tal punto da non volerne più sapere nulla di questo ragazzo che, puntata dopo puntata, non faceva altro che peggiorare la situazione. Non sapeva gestire tutto il caos intorno a sé e questo era più che accettabile – quale adolescente sopporterebbe tutto questo? – ma quello che faceva infuriare era la sua presunzione nel pensare perennemente di sapere cosa fosse giusto e cosa sbagliato. E no, caro mio. Non sei tu ad avere sempre ragione, neanche lontanamente. Ma forse il problema di Clay ha una motivazione molto più ampia: con la scelta di far continuare la serie dopo la prima stagione – che ripeteremo sempre, doveva essere l’unica – Tredici ha dovuto improvvisare un nuovo protagonista, lasciando questo ruolo a Clay e non più ad Hannah. La decisione ha influito negativamente sullo show donando un ruolo fondamentale a un personaggio che, probabilmente, non era costruito così bene a tal punto da meritarlo.