Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Inside Job, As We See It, Space Force, Resident Evil, Shantaram
Nel 2022 tante Serie ci hanno tenuto compagnia e altrettante lo hanno fatto facendoci innamorare. Ma se Netflix dà, purtroppo Netflix toglie. E non solo Netflix. Spesso vediamo le nostre Serie preferite essere vittima di un sistema di monitoraggio che le piattaforme utilizzano per capire quali prodotti abbiano davvero un seguito e quali no. Il problema, in questo senso, è solo uno: non sempre l’ascolto corrisponde alla qualità. Insomma, non sempre ciò che giudichiamo bello ottiene anche un grande successo. Quando le due cose si incontrano, sempre più raramente, ci imbattiamo in quelli che vengono comunemente e a volte erroneamente chiamati colossal o capolavori. Quello che è certo è che quando ci affezioniamo ad una Serie Tv, che abbia successo oppure no, rimaniamo molto delusi dalla sua cancellazione, soprattutto se riteniamo quel prodotto valido. Certo, i gusti sono personali e questo è indubbio ma spesso e volentieri le grandi piattaforme di streaming, come Netflix o Prime Video o Apple Tv, tendono a prediligere l’algoritmo piuttosto che la qualità reale di una Serie. Insomma, il 2022 ha mietuto le sue vittime e il 2023 ha contribuito con cancellazioni come Uncoupled o 1889, che ci hanno lasciato con l’amaro in bocca e che non verranno menzionate in questa sede per il solo fatto di averci fatto del male a gennaio del 2023, invece che farci piangere nel 2022.
1. Inside Job
Inside job è una seria animata che ha sicuramente risentito dell’ombra di Rick e Morty a causa soprattutto delle sue tematiche scientifiche. Nonostante il grande fardello, Inside Job è una Serie davvero di valore che ha dimostrato, attraverso la sua ironia diretta e al suo mordace coraggio di affrontare alcuni temi con spensieratezza, di reggere il confronto non solo con Rick e Morty ma con ogni altra serie animata sul tema. Il presupposto di base è il contesto lavorativo di Reagan, che è a capo di un gruppo apparentemente sconclusionato che ha però nelle proprie mani il controllo del mondo intero. Il deep state, di cui i protagonisti fanno parte, è un organo parallelo al governo che ha potere decisionale su ogni azione di ogni stato della Terra. I nostri protagonisti sono imperfetti, sono dissociati e sono spesso offuscati dalla fama. Insomma, sono dei casi umani. L’ironia di Inside Job è tutta qui: quando dei casi umani governano il mondo c’è sicuramente da ridere e soprattutto c’è molto da riflettere. Inside Job, infatti, voleva essere anche una critica nei confronti di molte contraddizioni del governo statunitense nonché della più ampia società che ci definisce. Eppure, dopo aver dato un briciolo di speranza, facendo uscire la seconda parte della prima stagione, Netflix ha deciso di non rinnovare per una seconda stagione Inside job. E quindi non vedremo mai Reagan prendere davvero il controllo, sul suo lavoro e sulla sua vita e perdiamo un’esilarante Serie animata che avrebbe avuto un potenziale molto alto.
2. Non solo Inside Job: As We See It
Disponibile su Amazon Prime Video, As We See It è una serie di una dolcezza disarmante che tratta il tema dell’autismo con una sensibilità e con un’ironia fuori dal comune. Composta da un’unica stagione (non è stata rinnovata per una seconda) As We See It racconta di Jack, Harrison e Violet che imparano a vivere insieme, da coinquilini, in un appartamento e in una città in cui vivono le loro più grandi difficoltà. As We See It non è solo una Serie che parla di spettro autistico, ma è soprattutto una Serie che affronta il tema con delicatezza e immersione nel problema. Il suo creatore, Jason Katims, vuole farci entrare nella vita di questi ragazzi, nei loro problemi e nelle loro conquiste. Con i loro stessi occhi. L’unicità di As We See It è proprio questa: lo spettro autistico è la normalità e come tale viene affrontata in maniera diretta, senza drammatizzazioni e spettacolarizzazioni inutili. Viene affrontata nella quotidianità dei protagonisti, che vogliono inserirsi nella società e che vogliono capire a tutti i costi come si faccia. Il bello è proprio che non lo faranno, e questo è indicativo di quanto la normalità sia spesso sopravvalutata. As We See It ci ridimensiona, ci fa rendere conto di quanto le piccole conquiste della vita sono la base per una felicità vera, per una realizzazione concreta. Avrebbe di certo meritato di più, offuscata forse dalla Serie Atypical (originale Netflix) che tratta un tema simile rapportato, però, all’adolescenza. As We See It ha invece il coraggio di parlare di spettro autistico in età adulta, quando le sfide da affrontare si fanno importanti, per chiunque.
3. Space Force
Creata da Greg Daniels e Steve Carrell (che interpreta il protagonista Naird) e distribuita in Italia da Netflix nel 2020. Space Force aveva tutti i presupposti per essere la Serie del secolo, o almeno del decennio. Insomma, non ci aspettavamo The Office, ma da una produzione di Steve Carrell che coinvolgeva anche John Malkovich sicuramente ci aspettavamo grandi cose. E così è stato. La Serie più brillante degli ultimi dieci anni? Assolutamente no. Eppure, Space Force ci ha conquistati soprattutto grazie alla sua tagliente ironia spesso presa sotto gamba e a volte poco compresa. Il presupposto parte da un gruppo governativo che viene messo insieme direttamente dalla Casa Bianca per operare nello spazio prima che lo facciano i concorrenti. Il generale Naird è a capo di questo gruppo e si ritrova a dover affrontare svariati ostacoli lavorativi, mentre cerca di capire come far uscire la moglie di prigione. Le stagioni disponibili sono due ma Netflix ha messo un freno a Space Force e così non sapremo mai il motivo per cui Maggie Naird deve scontare quarant’anni di prigione. Ad aprile del 2022 Netflix ha interrotto una Serie molto sottovalutata e che è stata di certo penalizzata dal mancato successo. Rotten Tomatoes, in effetti, lo ha valutato nell’anno di uscita, al 58% dandoci quindi da pensare in merito alle recensioni e in merito al discorso sulle opinioni personali. Di certo Space Force non è una Serie per tutti e ha sicuramente bisogno di tempo per apprezzarla in pieno.
4. Resident Evil
Esce nel 2022 e viene chiusa nel 2022; Resident Evil ha vita brevissima e si compone di un’unica prima stagione. Solo questo fatto destabilizza un po’ tutti quelli che l’hanno vista e soprattutto chi l’ha amata. Neanche il tempo di iniziare che Netflix blocca ogni speranza. Resident Evil è una Serie tratta da un videogioco ma è anche una Serie tratta da un fumetto e da svariate graphic novel. Insomma, i prodotti con cui competere e a cui aspirare non sono pochi e forse il problema più grande è stato proprio questo. La Serie Resident Evil ha voluto, infatti, cercare di distaccarsi (anche se di poco) dai suoi mentori creando due linee narrative parallele e denominando quella che conoscevamo come Racoon City, New Racoon City. Il suo volersi distinguere attraverso espedienti narrativi anche piccoli come il cambio del nome della città è sicuramente sintomatico del fatto che la Serie di Resident Evil non voleva essere solo l’ennesimo prodotto del brand ma puntava piuttosto a lasciare il segno. Non è riuscita pienamente nell’obiettivo e nonostante molti dei fan della saga l’abbiano amata molto, non ha la fortuna di guadagnarsi qualcosa in più.
5. Shantaram
Bastava un solo motivo per non chiudere Shantaram: Charlie Hunman. E non (solo) per la sua bellezza esteriore. L’attore che interpreta il protagonista Lin fa un grande lavoro sulla Serie e regge quasi da solo l’intera baracca. Shantaram, Serie nata dall’omonimo caso letterario del 2003 di Gregory David Roberts, è un ottimo prodotto che risente sicuramente di una sceneggiatura debole ma che vince sotto ogni altro aspetto. La scenografia basata quasi interamente sul locale che Lin frequenta, i paesaggi indiani composti da luci e colori, lo sfondo di una terra amorevole e dura allo stesso tempo: Shantaram fa un lavoro straordinario sull’ambientazione che va inevitabilmente a costituire una parte fondamentale dell’intera Serie. Il suo protagonista, inoltre, è perfetto nel suo ruolo e restituisce a, chiunque abbia letto il libro, l’esatta descrizione del personaggio di Lin. Apple Tv, distributrice della Serie, manca però il suo obiettivo basato soprattutto sulla fama di Hanman dopo il successo di Sons of Anarchy. E così, decide di chiuderla con la prima stagione senza dare una seconda possibilità ad una Serie che avrebbe avuto molto altro da raccontare e che soprattutto avrebbe avuto modo di sviluppare un mood molto più filosofico (in linea con il libro da cui proviene la storia) e molto più coerente con l’incredibile storia di base.