It (o per qualcuno: It – il pagliaccio assassino) è una miniserie Tv suddivisa in 2 segmenti, diretta da Tommy Lee Wallace nel 1990. Tale serie è tratta dal’omonimo romanzo di Stephen King, da molti considerato come il capolavoro del diabolico scrittore. It è il romanzo che rappresenta il retaggio Kinghiano, per via della sua pluritematicità che copre tutti quei punti già affrontati nel passato e che verranno ripresi nel futuro dallo scrittore:
Peso della memoria, traumi infantili, orrore celato dietro fattezze insospettabili, segreti nascosti che tornano a bussare, cittadine malvagie che racchiudono essenze meschine e orribili.
It è il trauma che asseconda la tua più recondita paura per soverchiare la tua anima e distruggerla tramite un letale e malvagio sorriso. It è il romanzo che trasforma il terrore in poesia e la goliardia in lancinante dolore. È l’opera subdola, terrificante, simbolica, infinita e claustrofobica di uno degli autori più controversi e malati dell’intera storia.
Il romanzo fu venduto in ogni angolo del globo e divenne ben presto un Best-Seller. L’influenza di Lovercraft unita al blasone di King trasformarono “It” in un fenomeno di massa che tutt’ora è considerato un Must per gli agguerriti lettori del genere. Il regista Tommy Lee Wallace, sulla scia di questo successo, decise di trasporre tale opera in una mini serie Tv. L’idea di adattarlo per il piccolo schermo e non per il cinema nacque, innanzitutto, da esigenze di Budget, e dalla possibilità di poter disporre di maggiore libertà di movimento per via dei vari temi scottanti e controversi trattati. Furono pesanti i tagli e gli interventi sulla trama durante il passaggio dalle pagine alla Tv. E ciò rappresenta la critica più ricorrente alla miniserie. Infatti i 2 episodi seriali si discostano moltissimo dal romanzo ma l’intenzione degli sceneggiatori era quella di creare un prodotto fruibile non solo per una ristretta cerchia di appassionati. Il cast è ragguardevole e può vantare tra le proprie fila attori del calibro di Annette O’Toole, Jonathan Brandis, John Ritter e un mostruoso Tim Curry. Quest’ultimo merita una menzione speciale poichè l’interpretazione di Curry è inquietante, spaventosa e denota un macabro e malsano senso dello humour. Molti membri della troupe dichiararono che Curry sul set era terrificante ed era talmente realistico da spaventarli a morte.
L’Impatto in TV fu devastante. Milioni di spettatori videro lo show che è tutt’oggi considerato uno dei film più spaventosi e iconici di sempre. Nel 2004 in un sondaggio del magazine RadioTimes, It si classificò al primo posto dei prodotti più terrificanti mai trasmessi in Tv. Molte le testimonianze di persone diventate fobiche nei confronti dei Clown dopo la visione del lavoro di Wallace, e innumerevoli le dichiarazioni di spettatori che decisero di interrompere la visione. Ma perché fa così paura? Cos’ha It Pennywise in più rispetto ad altre icone orrorifiche? A rivederlo oggi si denotano importanti buchi di trama ed effetti speciali abbastanza dozzinali, eppure il mondo è d’accordo con la classifica di RadioTimes. Ma Perché?
Perchè It non è solo la storia di un mostro assetato di sangue! È la metafora del male più profondo che si nasconde dietro amichevoli fattezze. È la paura racchiusa in un essere irreale, blasfemo, sovrannaturale, bizzarro e implacabile. Caratteristiche peculiari e surreali che tuttavia non gli impediscono di assomigliare terribilmente ad un mostro realmente esistente: l’uomo. Infatti, principalmente, It è un maniaco ossessionato dai bambini che usa la psicologia per raggirare le proprie vittime: figura non molto distante dalla definizione per antonomasia di Serial Killer.
It è presente e ben radicato nella nostra società. È il mostro nascosto nei vicoli delle nostre città. È ciò che genera il terrore in cui viviamo perennemente e di cui sentiamo parlare quotidianamente nei Telegiornali. In sintesi Pennywise rappresenta la bestia sepolta nel nostro inconscio e che talvolta prende il sopravvento.
Ed è forse questa la ragione primaria del terrore raschiante e subdolo che quest’opera genera. Ma se vogliamo sorvolare su queste motivazioni più profonde, intrinseche e soggettive per soffermarci su aspetti più pratici, partiamo con un cenno sulla trama:
7 ragazzini intraprendenti decidono di sfidare una malvagia entità dopo che uno di loro la scopre responsabile della morte dell’amato fratellino. Sintetizzando al massimo possiamo stabilire che questa è la traccia di fondo. Ritorna il concetto del team di adolescenti di Spielberghiana memoria, ma tenete presente che questa lotta proseguirà anche in età adulta. Quindi la storia copre un arco temporale molto ampio. Il che evidenzia e rimarca l’implacabilità e l’inderogabilità del male, che concede periodi di bugiarda pace salvo poi tornare inarrestabile.
Detta così può non sembrare un trionfo dell’Horror ma come insegna Friedkin ne “L’esorcista” e Dario Argento in “Profondo Rosso” non occorre una trama districata o eccessivamente elaborata per creare terrore e inquietudine. Esse sono generate da una serie di ingredienti gestiti magistralmente dai registi che giocando con musiche, ambientazioni, citazioni e situazioni generano quell’atmosfera la quale si insedia per sempre nella mente dello spettatore. Wallace si rivela un maestro perché, con molto poco, crea l’orrore e la paura. Lavoro similare svolto da Sam Raimi con “La Casa”. Il fattore che più inquieta di Pennywise non è la sua complicatezza ma è la sua semplicità, la sua allarmante semplicità. Non ha vincoli, non ha un modus operandi speculare, ha solo la sua sete di sangue e il suo tragico metodo: ovvero far prendere vita alla tua paura più recondita finchè non capirai che la morte è l’unica alternativa plausibile. Intrappolare e braccare un’anima prima di distruggerla.
It non smetterà mai di spaventarci, It non si fermerà mai, It continuerà a vivere nei nostri incubi, perché It è dentro di noi. Stephen King è un dannato genio del male che ci insegna una dura lezione: avere paura è il più pesante dei fardelli, ma spesso è l’unica via d’uscita.
“Sono l’incubo peggiore che abbiate mai avuto, sono il più spaventoso dei vostri incubi diventato realtà, conosco le vostre paure, vi ammazzerò uno ad uno”