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10 grandi personaggi delle Serie Tv che hanno un finale del tutto insoddisfacente

jon snow
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Colossi a episodi, cattedrali narrative immense, racconti inesauribili che finiscono anche per coprire un intero decennio di cronaca audiovisiva. Ci sono molte serie tv che hanno conquistato sin dalla puntata pilota (o su per giù dagli albori) fino a coinvolgerci in una spirale narrativa che in qualche modo ha impattato la nostra percezione di spettatori e/o di individui di un mondo concreto. Proprio a fronte della longevità e distensione di tali racconti seriali per stagioni e anni impensabili, anche quando il cerchio riesce finalmente a chiudersi, al netto di tutto quello che è stato narrato ed esperito, è veramente complesso far quadrare tutto in maniera epocale, o quanto meno giusta per ognuno. I giganteschi mosaici di serie tv come The Big Bang Theory e The 100 si animano di una quantità sconfinata di individui che in essi si muovono. Proprio per questo, qualunque sia il destino riservato a ciascuno dei soggetti che in tali storie si prestano a un arco narrativo evolutivo o involutivo, il percorso in divenire ha almeno un climax e una conclusione che permette a ciascun personaggio di aprire un nuovo capitolo della propria esistenza fittizia, o almeno di chiudere quello corrente. Spesso accade però che, complice la grande costruzione seriale di cui sono protagonisti, alcuni di questi non abbiano un finale giusto, o quanto meno alla pari di quello che è stato il proprio valore, viaggio e contributo allo show. Che si tratti del tormentato viaggio di Jon Snow, volto cult di un altrettanto di culto Game of Thrones, fino ai mantra più disparati del controverso presente narrativo di Barney Stinson, il leggendario personaggio trainante di How I Met Your Mother, non tutti possiamo definirci pienamente appagati dai risvolti che hanno avuto i finali di serie a essi riservati.

A tal proposito, proprio a partire dalla conclusione (più o meno recente) di alcune tra le serie tv più influenti, eccoci ripensare al dolceamaro sentimento di insoddisfazione legata a uno o più personaggi che avrebbero decisamente meritato un’attenzione, una coerenza narrativa, e/o uno sviluppo maggiore anche per quella che è stata la propria uscita di scena.

Attenzione: L’articolo contiene spoiler su The Big Bang Theory, Killing Eve, Game of Thrones, How I Met Your Mother, Buffy L’Ammazzavampiri, The Office, The 100, Teen Wolf, Modern Family, Community.

1) Penny (The Big Bang Theory)

The Big Band Theory Penny and Leonard
Leonard Hofstadter e Penny (640×422)

Penny è il volto femminile che per tutte e dodici le stagioni di The Big Bang Theory ha affiancato le vicende dei due spassosi vicini di casa e coinquilini Leonard Hofstadter e Sheldon Cooper. La giovane donna interpretata da Kaley Cuoco si è sempre difesa per la durata di tutta la serie tv grazie al suo vigore di donna emancipata e disposta a far valere le proprie opinioni. Difficilmente disposta a scendere a patti e a rinunciare ai valori che si pone, per Penny l’onesta personale è distintiva. Infatti, origine di diversi confronti nel corso dell’altalenante relazione con Leonard è proprio la ferma volontà di non avere figli. Ciò nonostante, nel momento di chiusura di un’estremamente longeva The Big Bang Theory, dopo ben dodici stagioni di rifiuti (soprattutto nell’ultima), Penny rimane incinta e si mostra estremamente entusiasta all’idea di crescere un bambino con Leonard. Pur essendo un finale da favola, l’arco narrativo di forza e coerenza di un personaggio così strutturato aveva bisogno di una svolta conclusiva così basilare e prevedibile? Penny purtroppo viene rilegata al ruolo di figura femminile appagata e completa solo una volta raggiunta la maternità all’interno di uno show che per tanto tempo l’aveva dipinta in maniera molto più idealizzata e vigorosa. Il personaggio, e la coppia stessa, avrebbe potuto avere un happy ending anche senza figli.

2) Villanelle (Killing Eve)

Killing Eve Villanelle
Villanelle e Eve Polastri (640×332)

Killing Eve è l’ironico e oscuro viaggio di Villanelle ed Eve Polastri le cui strade finiscono sempre in qualche modo per incrociarsi. Nonostante le sole quattro stagioni, la serie tv britannica era stata in grado di proiettare in uno scenario complesso e avvincente che ha trovato però un terreno creativamente meno fertile nell’ultima stagione. A tal proposito, con un ultimo capitolo condensato e decisamente sotto tono rispetto ai precedenti, Killing Eve si chiude frettolosamente. E con lo show si conclude anche l’arco dei suoi personaggi, quello della sua protagonista indiscussa, in particolare, ha un finale decisamente poco all’altezza di una figura tanto stratificata e sapientemente costruita nel tempo. Villanelle muore dopo un percorso di redenzione, dopo aver sconfitto in quattro e quattr’otto i Dodici, e dopo aver consolidato i sentimenti reciproci per Eve. Seppure con la fretta del caso, quando tutto sembra combaciare, Villanelle viene colpita a secco da uno sparo e cade nel Tamigi, fine. Una morte insignificante, rapida, riduttiva per l’antieroina che ha reso grande Killing Eve, show che si è distinto negli ultimi anni per dinamiche d’azione esplosive e per scontri esagerati e colossali, ma concluso troppo in fretta per dare ai suoi personaggi un arco completo e appagante.

3) Jon Snow (Game of Thrones)

Jon Snow Game Of Thrones
Jon Snow e Daenerys Targaryen (640×367)

In tutta la colossale storia di Game Of Thrones si susseguono battaglie, scontri mortali e moltissimi personaggi, dai più complessi a quelli di passaggio. Tra tutti, Jon Snow è colui che in qualche modo se l’è sempre cavata (arrivando addirittura ad essere l’unico in tutta la serie tv a tornare in vita dopo una controversa morte). E’ come se fosse stato il protagonista implicito di uno show tanto corale. Il coraggioso eroe è l’unico che in tutta Game Of Thrones sembra avere il controllo, per poi perderlo inesorabilmente sul finale dell’ottava stagione. Jon Snow è l’uomo dalle scelte di cuore, che non agisce solo in nome del potere e proprio per questo finisce addirittura per uccidere Daenerys Targaryen, sua regina e suo amore. Jon Snow, tuttavia, non è l’uccisore del Night King (nonostante ogni profezia e indizio andasse evidentemente nella direzione del suo personaggio) e non ottiene neanche il trono di spade. Non ha nemmeno mai voluto essere re, eppure in qualche modo la sua consolidazione al potere sarebbe stata giusta (ma non per questo corretta), adeguata al percorso di un silenzioso protagonista che ha segnato inesorabilmente la storia della serie tv. Colui che non ha mai voluto essere re, avrebbe beffardamente meritato di esserlo. La discendenza di Jon Snow è sempre stata segreta e il mistero ha mosso tutte e otto le stagioni dello show fino a traghettare verso una conclusione non all’altezza delle grandi aspettative create. Un finale forse troppo razionale e per questo insoddisfacente.

Ma non è ancora detta l’ultima parola: tra le solide basi che House Of The Dragon sta ponendo, e il sequel ufficioso, sembra quasi che si stia rimettendo in gioco il finale stesso di Jon Snow e, con esso, di Game of Thrones con le nuove produzioni.

4) Barney Stinson (How I Met Your Mother)

Berney Stinson How I Met Your Mother
Barney Stinson (640×375)

Quello di How I Met Your Mother è senza dubbio tra i finali più controversi nella storia delle serie tv. L’insoddisfacente conclusione di una sitcom tanto amata non riguarda soltanto l’arco narrativo del suo volto cardine, Barney Stinson, coinvolto in un vortice di due episodi che ne stravolgono la vita presente. Nel giro di un paio di puntate, Barney è cambiato, sposa Robin, per poi divorziare nel giro di qualche minuto televisivo e regredire alla discutibile vita di prima, prima di avere una figlia che accoglierà in una scena commovente. Succede troppo, e soprattutto succede troppo in fretta. Specie se consideriamo le otto stagioni alle spalle e una nona che fino alla terzultima puntata aveva impostato il suo percorso narrativo in un modo chiarissimo. Pur essendo scorrettamente riduttivo per un personaggio tanto importante, il finale di How I Met Your Mother coinvolge con la sua dolceamara ingiustizia buona parte del nucleo principale dei suoi protagonisti. Indipendentemente dagli esiti destinati a Barney (in maniera più evidente), Ted e Robin, il problema principale del finale complessivo della serie tv NBC è proprio la rapidità con cui tutto si è risolto. Aver condensato in due episodi i fatti narrabili in un’eventuale decima stagione ha sicuramente avuto effetti indesiderati sulla riuscita effettiva della chiusura del cerchio, della sua distensione e comprensione.

5) Anya Jenkins (Buffy L’Ammazzavampiri)

Anya Jenkins Buffy L'Ammazzavampiri jon snow
Anya Jenkins (640×394)

Anya Jenkins si inserisce nei misteri di Buffy L’Ammazzavampiri come personaggio secondario, ma dalla quarta stagione in poi conquista sempre più spazio nel teen drama fino a entrare persino a far parte del nucleo della protagonista e tra le figure principali della serie tv. Anch’essa pronta a contribuire allo scontro finale contro il Primo, l’arco narrativo ed evolutivo di Anya raggiunge in questa situazione il culmine. Partita come demone della vendetta, la giovane donna arriva a sacrificarsi per gli altri, per i suoi cari. Purtroppo, il suo gesto altruistico non è rappresentato con giustizia. Nello scontro finale Anya è semplicemente ferita rapidamente per poi esser ritrovata senza vita tra le macerie dal povero Xander. Giusto un paio di frasi e due frames dedicati alla scomparsa di un personaggio ironico e abrasivo che tanto aveva contributo allo show e cambiato Xander stesso. La morte di Anya non è stata rappresentata in maniera soddisfacente e anche il tempo dedicato a essa e al suo sacrificio è decisamente riduttivo per il suo esemplare percorso di crescita alll’interno della storia di Buffy L’Ammazzavampiri.

6) Andy Bernard (The Office)

Andy Bernard The Office
Andy Bernard (640×362)

Introdotto nella storia di The Office nella terza stagione, Andy Bernard è stato protagonista di una crescita sempre maggiore, sia personale che a livello di spazio riservatogli all’interno della sitcom. Con gli anni e le stagioni ci siamo appassionati a un personaggio tanto imperfetto, fatto di molta competitività, una realtà familiare disfunzionale, una vita sentimentale fallimentare, e un’insolita vocazione musicale. Il carattere assurdo e imprevedibile di Andy l’hanno reso irresistibile, ragione per la quale è stato altrettanto deludente assistere al suo declino avviato dall’uscita di scena dell’iconico Michael Scott. Durante l’ottava e la nona stagione di The Office, il personaggio ha un tracollo emotivo che fa riemergere i tratti più spigolosi del suo carattere inizialmente conosciuti nella terza stagione. Purtroppo per Andy, le azioni esagerate, irritanti e irrazionali messe in atto non hanno fatto altro che renderlo sempre più insopportabile e vittima di un finale insoddisfacente. Il nuovo manager regionale è destinato a fallire e, dopo un’umiliazione sulla tv nazionale è pronto a un nuovo capitolo di vita seppur non particolarmente brillante. L’arco di Andy si chiude amaramente, decisamente inguisto per un personaggio comico che aveva offerto molto a una pietra miliare come The Office.

7) Bellamy Blake (The 100)

Bellamy Blake the 100
Bellamy Blake (640×414)

Co-protagonista indiscusso di The 100, Bellamy Blake ha pagato le conseguenze di una trama allo sbaraglio che si è purtroppo esaurita già alla quinta stagione (di sette totali). In un flusso in cui poche cose hanno concretamente avuto senso, complice i dissapori con lo showrunner Jason Rothenberg, il personaggio interpretato da Bob Morley è totalmente cambiato dal nulla. Bellamy è stato manipolato dall’ideologia dei Disciples of a Greater Truth e, a seguito dell’esperienza su Etherea, sposa la causa della trascendenza al punto di tradire la Wonkru e schierarsi contro i suoi amici. Giunto a un fanatismo estremo, l’eroe muore addirittura per mano della migliore amica Clarke Griffin, ormai disposta a tutto pur di difendere Madi. Dopo sei stagioni di lotta alla sopravvivenza in nome della propria comunità e di una pace tanto ambita, Bellamy Blake, che più volte si è sacrificato per il bene comune, muore di fretta, senza particolare empatia, e persino per mano di chi tanto gli ha voluto bene. Come se non bastasse, alla fine di tutto aveva anche ragione sulla trascendenza. Purtroppo però, The 100 beffardo, il suo spirito non ha potuto compiere questo passo proprio a causa della sua preventiva morte. Una fine affrettata, insensata e cattiva per un personaggio tanto rappresentante il cuore dello show.

8) Allison Argent (Teen Wolf)

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Allison Argent (640×371)

Allison Argent è stata tra i personaggi cardine delle prime tre stagioni di Teen Wolf, nel corso delle quali era stata protagonista di un viaggio di emancipazione e scoperta che l’avevano condotta a un percorso di crescita e ricerca del sé. Ormai divenuta un’amazzone forte e conscia delle proprie possibilità, Allison cade banalmente in uno scontro come tanti. Nonostante la minaccia degli Oni sia pericolosa, la battaglia in cui perde la vita non ha nulla in più o in meno di altre che ha già affrontato. Fatale errore di distrazione (o meno), la giovane Argent viene trafitta da una spada ed è raccolta tra le braccia del suo primo vero amore, il licantropo protagonista Scott McCall. Pur in un commuovente addio capace di toccare i cuori anche di chi adolescente non è più, la morte di Allison Argent è banale, evitabile e affrettata. E’ insoddisfacente anche e soprattutto per il modo brusco in cui ha stroncato la forte condotta di un’eroina moderna e valida in divenire.

9) Haley Dunphy (Modern Family)

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Haley Dunphy (640×445)

Haley Dunphy non è mai stata una cima a scuola e non ha mai avuto una vocazione particolare. Eppure, tra una lezione di vita e l’altra alla Modern Family, anche Haley Dunphy era riuscita a crescere e in qualche modo a trovare un suo posto nel mondo nel corso di una serie tv che ne ha ripreso una fetta importante della sua gioventù. Da frivola ragazzina a donna finalmente capace di affrontare le proprie responsabilità, fino però all’ultima stagione delle undici che compongono la longeva comedy familiare. Qui il personaggio di Haley Dunphy viene parcheggiato in una situazione statica. In una serie tv come Modern Family in cui le criticità si contano sulle dita di una mano, e in cui tutti i personaggi del nucleo principale hanno un finale in qualche modo giusto, quello di Haley è forse l’unico insoddisfacente. Dopo aver avuto i gemelli con Dylan, una Haley appiattita in maniera anomala regredisce, o quanto meno non muta, ognuno arriva a un punto decisivo, mentre lei continua a vivere a casa dei genitori, seppur con una nuova famiglia. Haley Dunphy avrebbe meritato come gli altri un’evoluzione consolidata. Decisamente un finale ingiusto per una giovane donna che nella serie si è tanto cercata e trovata, e che in una storia composta da così tanti capitoli avrebbe meritato delle articolazioni più sfaccettate e brillanti.

10) Troy Barnes (Community)

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Troy Barnes (640×435)

Tra i personaggi più divertenti di Community, l‘uscita di scena di Troy Barnes è un po’ l’emblema definitivo del drastico crollo subito dalla sitcom a partire dalla terza stagione. Il giovane studente del Greendale Community College interpretato da Donald Grover è parte del gruppo di studio principale della serie tv e co-protagonista dell’iconico duo al fianco di Abed Nadir. A differenza dei suoi compagni, con la morte di Pierce Hawthrone, Troy è l’unico tra i personaggi protagonisti a uscire di scena prima del finale di serie. Pur essendo il contributo umoristico e narrativo di T-Bone incontestabile all’interno di Community, il modo in cui il giovane lascia lo show non è particolarmente soddisfacente. Dopo la morte di Pierce, Mr. Stone gli chiede di salpare su un vascello in giro per il mondo in cambio di una parte dell’ingente eredità del defunto amico. Dopo un’ultima scorribanda al fianco di Abed, Troy Barnes abbandona l’universo di Community senza mai voltarsi indietro e fare ritorno. A quanto pare nemmeno per il film revival attualmente in produzione. In linea con le assurdità della sitcom, l’uscita di scena di Troy non ha una speciale motivazione nella storia o vocazione per il personaggio, e non apre neanche a un particolarmente interessante o brillante capitolo di vita per il ragazzo.

You know nothing, Jon Snow