Ci sono degli attori che rimangono intrappolati in un personaggio per sempre (qui ne abbiamo ricordati 25). Questo comporta degli aspetti sia positivi che negativi. Se infatti da un lato ciò significa che la loro interpretazione è stata convincente e memorabile, dall’altro il pubblico potrebbe invece fare fatica a immaginarseli in altri ruoli. Un’attrice che non rientra affatto in questa categoria è Krysten Ritter.
La sua carriera ha avuto inizio grazie a un incontro casuale. All’età di 15 anni è stata scoperta da un agente di modelle in un centro commerciale e da quel giorno la sua vita è cambiata. Forse è stata la sua bellezza particolare, unita alla fisicità e alla costituzione della giovane donna, ad attirare quell’agente. O forse il suo sguardo unico, caratterizzato da due occhi inconfondibili. Entrata nel mondo dello spettacolo per caso e portando avanti il suo sogno di diventare attrice, la Ritter è riuscita a dimostrare la propria bravura numerose volte.
Krysten Ritter è un’attrice talentuosa e affascinante che ha saputo dar vita a personaggi tra loro molto diversi. Le loro personalità, seppur opposte, sono state unite dalla giovane donna.
Nel lontano 2005 l’attrice ha interpretato un personaggio che rappresentava uno stereotipo delle serie tv: quello della tipica ragazza superficiale di un liceo americano. Stiamo parlando di Gia Goodman in Veronica Mars. È la classica figlia di papà che entra nel gruppo dei ragazzi più popolari della scuola. La sua personalità viene accentuata dai dialoghi che intrattiene con Veronica, che non fanno altro che dimostrare quanto Gia sia ingenua e ottusa.
Anche in Don’t Trust the B**** in Apartment 23 il ruolo interpretato dalla Ritter ricalca alcuni stereotipi tipici dei personaggi televisivi. Chloe è una ragazza dinamica e caotica. Vive la sua vita all’insegna del sesso occasionale e delle sbronze notturne. Insomma, le piace divertirsi e non ha vergogna di nulla.
Per i personaggi di Gia e Chloe la bellezza sembra essere una caratteristica necessaria. La Ritter ha saputo unire questo suo pregio al suo talento come attrice, dimostrando di saper essere divertente e di poter incarnare i ruoli più stereotipati delle serie tv.
Passando a ruoli più particolari e complessi, che necessitano forse più impegno per risultare credibili, è impossibile non ricordare Jessica Jones e Jane Margolis. Krysten Ritter ha interpretato egregiamente la supereroina: ha vestito i panni di Jessica Jones con naturalezza, come se il personaggio fosse stato scritto proprio per lei. L’attrice ha saputo dare al ruolo la giusta personalità: una ragazza turbata dal proprio passato, non proprio orgogliosa di essere una supereroina, ma allo stesso tempo determinata a portare avanti le proprie missioni.
E come dimenticarsi di Jane Margolis, parentesi fondamentale del rapporto tra Walter White e Jesse Pinkman in Breaking Bad. Nonostante le poche puntate in cui Jane è stata presente, la Ritter ha contribuito a rendere quel personaggio parte integrante della serie. È riuscita a dare a Jane l’importanza che le spettava, interpretando un ruolo ancora diverso dai precedenti. Qui è stata una ragazza dipendente dalla droga, innamorata, con la voglia di scappare in un posto lontano. In merito a questo ruolo, l’attrice ha poi dichiarato in un’intervista che il personaggio di Jane è il più reale a cui abbia mai dato vita.
Rispetto ai due ruoli precedenti, quelli di Jessica Jones e Jane Margolis, essendo meno stereotipati, hanno richiesto molto talento per mettere in luce il loro carattere complesso. La Ritter ha saputo dare a entrambe non solo il volto, ma anche la personalità giusta.
Da studentessa ingenua a investigatrice privata, da ragazza spendacciona a donna indipendente. Krysten Ritter è stata in grado di farsi spazio nel mercato della televisione riuscendo in un’impresa difficile: immortalare nella memoria degli spettatori ogni suo personaggio senza cucirselo addosso per sempre, dando a ognuno di essi la giusta credibilità. Ha dimostrato di potersi immedesimare in diversi ruoli senza essere ripetitiva, attirando a sé quei personaggi come una calamita fa con i magneti, e capendo così che a volte gli opposti si attraggono.