Diciamocela tutta: il dramma è bellissimo, il sentimentale ci fa sognare, l’horror ci fa spaventare, ma il crime ci fa innamorare. Niente da fare, proprio niente. Siamo consapevoli che, una volta iniziata una Serie Tv di questo genere, ci ritroveremo costretti ad annullare qualsiasi impegno della nostra vita con il solo obiettivo di arrivare alla fine della storia per toglierci tutti i dubbi di dosso per una volta e per tutte. Abbiamo avuto a che fare anche con delle serie che, nonostante fossero di genere crime, non sono riuscite a stupirci, ma questo non ci ha mai fermati, non ci ha mai fatto mettere in pausa la voglia di addentrarci dentro un nuovo caso da risolvere come un Don Matteo qualunque. Perché, che sia chiaro, la nostra guida, il nostro spirito – in questa storia – è e sarà per sempre lui. Ma questa non è la nostra priorità, perché ne abbiamo un’altra ancor più importante. Siamo gente seria, non possiamo vivere di priorità superficiali, ed è per questo che il nostro unico obiettivo nella vita è andare a cena sia con lui che con l’ispettore Coliandro. Una volta fatto questo saremo certi che, dalla vita, non vorremo niente di più. Basterà quella cena, perché tanto dopo niente sarà più lo stesso. In questo senso, comunque, abbiamo un’ottima notizia per gli appassionati al genere: esistono diverse Serie Tv che non solo fanno parte del genere crime, ma lo hanno anche utilizzato in modo totalmente anticonvenzionale. Sappiamo quanto voi siate curiosi, quindi non vi tratterremo oltre. Diamo ufficialmente il via al viaggio all’interno delle Serie Tv crime più anticonvenzionali della storia, e ricordatevi carta e penna: ci saranno molti titoli da appuntarsi!
1) Twin Peaks
Cominciamo questa lista con un nome che non si limita a essere il capolavoro assoluto del genere crime, ma dell’intera storia seriale. Dopo Twin Peaks niente è più stato lo stesso, e per questo non possiamo che rendere omaggio al mostro sacro del cinema David Lynch. Probabilmente soltanto una mente come la sua poteva essere in grado di unire il genere crime a qualcosa di umano ma al tempo stesso incomprensibile e inafferrabile. Perché niente di quello che accade all’interno della serie riesce a ritrovare la propria essenza in una definizione, perché Twin Peaks è qualcosa di più, è qualcosa che trascende qualsiasi logica. Negli anni ’90 le sorti del mondo seriale sono ufficialmente state cambiate grazie a questo racconto che cela, dentro di sé, la voglia di non spiegare l’inspiegabile ma, anzi, di dargli la possibilità di camminare di fianco a noi. Ed è così che Twin Peaks si dimostra, ancora oggi, la mamma di tutte le Serie Tv, il capolavoro intoccabile della serialità.
2) Only Murders In The Building
Only Murders In The Building è una delle Serie Tv crime più recenti e, soprattutto, più interessanti. Anche in questo caso abbiamo a che fare con un omicidio e, come al solito, i tre protagonisti dovranno – senza alcuna autorità – risolverlo. Fino a qui niente di strano o di mai sentito, chiaro, ma solo perché ciò che fa la differenza all’interno di questo prodotto sono i personaggi e l’atmosfera che si respira. Infatti, approcciarsi a Only Murders In The Building significa tornare indietro nel tempo fino ad arrivare agli anni 50, e questo grazie alla capacità della serie di dar vita a un perfetto riassunto dei crime che abbiamo conosciuto lungo questi anni. Unendo, così, tutto quello che abbiamo visto – Only Murders In The Building – è riuscita a raggiungere due obiettivi: dare alla sua storia il potere di riassumere in modo totalizzante il genere crime, e avere comunque una propria identità. Quel che rende la serie unica è anche l’utilizzo dei tre personaggi che, ognuno in modo differente, cercano di scoprire qualcosa su se stessi. Ed è così che, piano piano, Only Murders In The Building si avvicina non solo alla soluzione del caso, ma anche alla verità interiore di ognuno di loro.
3) Luther
Luther è una Serie Tv di genere crime che, in modo particolare, si sta affermando come una delle più amate e apprezzate degli ultimi tempi. Quel che fa certamente breccia all’interno del cuore di noi telespettatori è la forte carica di introspezione che caratterizza il protagonista della storia, John Luther. La serie, infatti, non gli dà la possibilità di limitarsi a essere solo un detective, perché – per prima cosa – lui è una persona e, come tale, possiede degli istinti che non sempre è in grado di tenere a bada. In questo senso, quindi, il detective Luther dovrà imparare ad adattarsi alla sua vita che cade a pezzi e al caso impossibile da risolvere. Più le cose si mettono male professionalmente, più la sua vita personale sembra finire in fumo. Le due cose sembrano sempre andare di pari passo, motivo per il quale spesso avvertiamo la sensazione di star avendo a che fare con qualcosa che non conoscerà mai la pace, qualcosa di così drammatico da sembrare troppo anche per il genere crime.
4) La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra
La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra è, certamente, uno dei crime più anticonvenzionali, e le ragioni hanno a che fare con la sua natura contraddittoria, sarcastica e perfida. Già dal titolo, infatti, comprendiamo che alla base le sue intenzioni siano quelle di ripercorrere i cliché del genere per prenderli in giro, deriderli. Quindi, coerentemente con questa volontà della serie, facciamo la conoscenza di una protagonista dal passato drammatico che, in uno dei momenti più monotoni e bui della sua esistenza, si cimenta nei panni di una detective. Di fronte a casa sua potrebbe esserci stato un omicidio, e lei si sente in dovere di scoprire ogni dettaglio. Come molti di voi sapranno, qualche mese fa, la piattaforma Netflix ha rilasciato un film Original con Amy Adams dal titolo La Donna Alla Finestra. La serie e la pellicola condividono – oltre alla similitudine nel titolo – anche una storia davvero simile, se non per il fatto che all’interno della seconda non esista alcun tipo di sarcasmo, ma solo crime puro e semplice. Insomma, Netflix – con questa nuova aggiunta – ha preso in giro un suo stesso film, richiamandone perfino il titolo. Davvero, ma quanto è geniale?
5) True Detective 3
Fin dalla prima stagione, True Detective ha dimostrato di saper giocare più partite. Non si tratta mai solo di un caso da risolvere, ma di molto di più. All’interno di essa, infatti, scoviamo svariati pensieri che – a tutti gli effetti – diventano portatori di filosofie nichiliste e pessimistiche. In questo caso, però, citiamo in modo particolare la terza stagione della serie. Chiariamoci: siamo consapevoli che, rispetto alle prime due stagioni, la terza di True Detective abbia fatto degli scivoloni maggiori, ma è innegabile il suo talento nell’aver gestito il genere crime in un modo totalmente suo. Il silenzio è, a tutti gli effetti, uno dei protagonisti indiscussi di questa terza stagione insieme a delle inquadrature che stringono sempre più di più verso il primo piano dei personaggi con il solo scopo di prendere da loro tutto quello che nascondono all’interno. Ed è così che ci addentriamo all’interno di un crime che non conosce come unico fine la risoluzione del caso, ma qualcosa di più forte. Qualcosa che ha a che fare con il passato, con chi siamo stati e con chi siamo adesso.
6) Dirk Gently
Anche nei migliori crime vige una regola ben definita: coerenza. I dettagli grazie ai quali un caso riesce a essere risolto non devono e non possono essere insignificanti. Ogni cosa deve funzionare, tutto deve seguire la regola del PCQ (perché, come, quando) senza mai sbagliare, riuscendo così nella magia della coerenza e della credibilità. Sì, nella maggior parte dei prodotti è così, ma non in Dirk Gently. Il protagonista principale della serie, infatti, è un detective olistico che crede che ogni cosa sia collegata, motivo per il quale riuscirà a vedere degli indizi lì dove nessuno li avrebbe mai visti. In questo crime, quindi, non esistono cose ovvie come DNA, impronte digitali o qualsiasi altro mezzo del genere, esiste solo un detective che riesce a percepire, nella casualità, l’indizio fondamentale, la chiave che apre tutte le porte del caso. Per questo motivo, dunque, vedere questa Serie Tv implica riuscire ad aprire la mente verso tutto quello che non avremmo mai considerato, verso quel fazzoletto dimenticato su una panchina che, in realtà, vuole dire molto di più. Perché questo intende insegnare Dirk Gently: ogni cosa ha un significato, anche quella a cui non crederemmo mai.
7) L’Ispettore Coliandro
Ed eccoci finalmente giunti in Italia, con uno dei crime made in Italy che – in modo particolare – conferma la potenza seriale della Rai. Lo abbiamo visto con svariati prodotti, e lo abbiamo visto con L’Ispettore Coliandro: la Rai sa sfruttare le sue fiction, e non ha paura di dar vita a dei remake tutti italiani, come abbiamo visto con Noi, Tutto Può Succedere o Vostro Onore. L’Ispettore Coliandro, in ogni caso, è certamente uno dei prodotti a cui più siamo affezionati e che di più è riuscito a differenziarsi all’interno del genere crime. Il protagonista, infatti, non conosce alcun metodo ortodosso ma, anzi, svolge il suo lavoro da ispettore con una filosofia essenziale: il fine giustifica i mezzi. Non sarà importante, quindi, il modo con cui riuscirà a risolvere il caso perché lui sarà pronto a tutto, ed è proprio questo perenne rischio a farci vivere un crime totalmente anticonvenzionale capace di farci sentire sempre la pressione dell’incognita. Cosa gli accadrà stavolta? Come reagirà? Oltre a questo, l’ispettore Coliandro è un detective estremamente grottesco, nonostante l’aspetto da belloccio tutto d’un pezzo ci suggerisca inizialmente altro. Per non parlare delle sue morali di fine puntata, che altro non sono delle riflessioni un po’ disilluse su se stesso di un trentenne che a volte di anni ne dimostra quindici. Insomma, ci sono pochi dubbi a riguardo: L’Ispettore Coliandro è, a tutti gli effetti, il nostro crime made in Italy del cuore.
8) Murderville
Murderville è, certamente, una delle Serie Tv più sperimentali degli ultimi anni. Ogni episodio della serie, infatti, si basa su un caso da risolvere, ma la genialità risiede nel come venga risolto. Infatti, ogni cosa all’interno di Murderville è frutto dell’improvvisazione, i protagonisti non conoscono alcun copione. In ogni puntata un nuovo personaggio dà vita al personaggio del detective e, tramite lui, conosciamo i vari indizi sparsi per la risoluzione del caso. I sospettati sono sempre almeno tre e, nonostante tutte le gag e le varie follie, si ha comunque a che fare con una logica ben definita dei vari casi. La regola del PCQ – come l’abbiamo ribattezzata prima – sussiste e, insieme a questa, sussiste anche un filo conduttore tra i vari episodi. Insomma, Murderville è sicuramente un crime mai visto prima, una partita a cluedo attraverso Netflix, la possibilità di sentirci – anche noi – parte di un caso da risolvere. Interessante, no?
9) Wire In The Blood
Con Wire In The Blood entriamo all’interno di un crime decisamente più tecnico e, per questo, pronto a sviscerare la mente e la psicologia dell’essere umano. Il Dr. Tony Hill, infatti, è uno psicologo specializzato in psicologia clinica, dettaglio che tornerà utile ogni qualvolta dovrà rapportarsi con i vari assassini per collaborare con la squadra di detective nello Yorkshire. Il suo compito sarà quello di cercare di prevenire altre tragiche uccisioni. La serie, così, si prende il compito di sviscerare le menti non solo degli assassini, ma anche del resto dei vari personaggi. In un modo estremamente approfondito, dunque viviamo il genere crime da un punto di vista differente, più ampio e costruito soprattutto dal punto di vista psicologico.
10) The Forest of Love: Deep Cut
Con The Forest Of Love: Deep Cut volgiamo lo sguardo verso l’Oriente con una Serie Tv crime che soddisfa qualsiasi palato amante del genere. Due donne emotivamente ferite vengono a contatto con un truffatore e una troupe di aspiranti cineasti. Ed è così che, all’interno di questo crime, viviamo un’esperienza più oscura, forte e certamente più cruda. Ed è proprio a causa di questa forte brutalità che The Forest Of Love: Deep Cut si discosta molto dai prodotti del suo genere. Se da un lato, infatti, spesso siamo concentrati nel capire come si risolverà il caso, dall’altro – in questa serie – siamo più concentrati sulle azioni dei vari personaggi. Speriamo che fuggano in tempo, che siano in grado di scappare. In questo senso, comunque, la serialità orientale aveva fatto un grande passo nel 2020 con l’uscita di questo prodotto, ma ha dovuto attendere Squid Game per riscuotere il suo meritato successo. Adesso, dunque, non avete più scuse: potete dare un’opportunità anche a The Forest Of Love: Deep Cut.
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