Esistono Serie Tv che, con il passare delle stagioni, hanno perso e disintegrato quella caratteristica fondamentale grazie a cui sono riuscite e a farsi un nome. Le loro prime stagioni ci avevano fatto avvicinare, e il resto allontanare. E’ iniziata bene ed è finita male. Non sappiamo bene cosa sia successo ma, a un certo punto, siamo passati dall’essere affascinati all’essere delusi. Le trame che fornivano sembravano soltanto delle minestre riscaldate, delle solite cose già viste. Quel che gli mancava era la mossa giusta, quella capace di faci capire che fossero ancora loro, che non si stessero davvero perdendo. Eppure, in mezzo a tutto questo, vedevamo dei salvatori: i personaggi che – anche se tutto andava allo sfacelo – resistevano. Erano esattamente come li avevamo conosciuti, forse anche meglio. Non si erano piegati al retrocedere della serie. Non si erano piegati alla perdita della caratteristica principale. Erano e sono, ancora oggi, la luce di quel prodotto. Nairobi per La Casa de Papel, Joe Caroll per The Following, Jughead per Riverdale, Tyrion Lannister per Game of Thrones: ognuno di questi personaggi – e molti altri – sono riusciti a rimanere il punto fermo della serie, senza perdersi mai.
Andare alla deriva, ma avere comunque ancora un punto saldo: questo è ciò che è capitato a ognuno di questi prodotti
1) Tyron Lannister – Game of Thrones
Tyron Lannister è il volto simbolo del celebre cult fantasy Game of Thrones. Anche chi non ha visto la serie e non conosce i personaggi nel dettaglio, conoscerà di certo lui. La sua iconicità è sempre stata immensa, ed è stata mantenuta anche quando Game of Thrones si dirigeva verso un finale che non avrebbe fatto contenti tutti. Terzogenito di Lord Twin Lannister, Tyeon è un personaggio che ci ha rapiti gradualmente grazie a delle caratteristiche che lo portano a essere uno dei personaggi più umani dell’intera serie. Non solo grande intelligenza, ma anche grande ironia. Il suo percorso all’interno della serie cult è stato caratterizzato da diversi meccanismi di difesa che ci hanno portato a conoscere anche il suo lato pronto a tutto pur di farla franca, ma la sua schiettezza ci ha anche aiutato nel conoscerlo nella sua più profonda sincerità. Molti sono i personaggi che hanno trovato in lui il consiglio giusto sia da un punto di vista sociale che di battaglia, e molti sono quelli che hanno imparato – attraverso il suo aiuto – ad accettarsi per quel che realmente sono. Anche quando Game of Thrones andava verso la deriva, Tyron rimaneva lì fermo e immobile senza perdere nessuno di questi suoi punti di forza, imponendosi di certo come uno dei personaggi migliori della serie che non è crollato neanche di fronte all’inevitabile.
2) Daryl Dixon – The Walking Dead
Braccio destro di Rick, Daryl negli anni si è imposto come uno dei protagonisti migliori dell’intera The Walking Dead per una ragione forse ben precisa: non ha mai voluto essere un leader. Il suo personaggio non cerca di affermarsi come tale, non fa di tutto per venir visto così. Sta un passo indietro, e così alla fine finisce per essere un passo avanti. Pensava di essere l’ombra di Rick, ma a noi non serviva un riflesso per vederlo. Lo vedevamo comunque. La sua vulnerabilità mascherata dalla durezza ci è stata chiara già dopo qualche episodio, e i legami che ha stretto ne sono stati la conferma. Perché Daryl è un personaggio che possiede un cuore enorme, forse il più grande e profondo dell’intera lista di sopravvissuti. Non si arrende, è coraggioso, ma non dà mai per scontate le vittorie. La leadership non gli interessa. Conosce soltanto ciò che bisogna fare, la concretezza delle azioni. Nulla di più, e nulla di meno. Per questo motivo Daryl rimane tuttora uno dei personaggi più amati di The Walking Dead: non ha mai perso ciò che lo ha sempre contraddistinto, neanche il suo senso di inadeguatezza che ci porta a empatizzare più con lui che con Rick. Non ha perso quella fragilità che lo rendeva ancor più umano, quell’elemento che alla fine dimostra che neanche un’apocalisse zombie può distrarti dai tuoi tormenti interiori.
3) Klaus – The Umbrella Academy
Klaus si è presto imposto come uno dei personaggi più amati di The Umbrella Academy. Come nel caso di Daryl Dixon, anche lui copre il suo carattere vulnerabile e fragile attraverso l’uso del cinismo e umorismo autoironico. Ciò che porta Klaus a essere un personaggio che non si è mai piegato alla deriva della serie, è la sua estrema maturità sia di scrittura che personale. Il suo è un personaggio troppo peculiare per perdersi, uno di quello che fa un baffo al resto degli altri. E’ consapevole del suo passato traumatico, ma sa che non può cambiarlo. E’ cosciente di dover continuare la propria vita e sa che l’unico modo per farlo è accettare quanto vissuto. Per far guarire le ferite gioca con queste prendendosi in giro da solo. La sua consapevolezza e la sua maturità di scrittura si impongono così come alcuni degli aspetti migliori di The Umbrella Academy, come la certezza che anche se tutto si deteriora, lui rimarrà come lo abbiamo lasciato.
4) Joe Caroll – The Following
The Following ha cominciato bene e ha purtroppo continuato male già dopo la prima stagione. Ma, in mezzo al disastro, c’è qualcuno che si è sempre salvato ed è Joe Carroll. Il suo personaggio dà vita, grazie anche alla splendida interpretazione di James Purefoy, al perfetto villain. Enigmatico e pericoloso, Joe ci tiene ino stato d’ansia perenne che non ci permette mai di sentirci davvero tranquilli. Le sue mosse non sono prevedibili, e la sua crudeltà non sembra conoscere limiti. Tutto questo era sempre lì anche quando The Following andava verso la deriva. La sua non era solo una mente crudele, era anche una mente intelligente. Vedeva lì dove nessuno riusciva a vedere davvero, e la manipolazione diventava di fatto un’arte tra le sue mani. Su Joe Carroll si poteva perfino fare uno spin-off, una serie a parte. Lui avrebbe retto e lo avrebbe fatto perché l’intera baracca, dopo la prima stagione, la porta avanti lui. Con un po’ più di successo, Joe Carroll avrebbe potuto ottenere quel che meritava entrando nelle liste più ambite riguardanti i personaggi cult, ma l’occasione sprecata dalla sua serie d’appartenenza non glielo ha permesso. Per questo motivo Joe Carroll rimarrà uno dei migliori villain della storia senza che però nessuno lo sappia davvero.
5) Nairobi – La Casa de Papel
La morte di Nairobi ha sconvolto i fan della serie. Da sempre considerata come l’oro colato de La Casa de Papel, Nairobi era la donna forte, intraprendente, coraggiosa e vulnerabile che volevamo vedere. Il suo passato e il suo modo di vivere le cose ci hanno restituito una delle immagini e delle personalità più reali dell’intera serie. Al contrario di un personaggio come quello di Tokyo, quello di Nairobi possedeva qualcosa di più naturale e umano, qualcosa che ci legava a lei più di qualsiasi altro personaggio. La Casa de Papel, durante il corso della sua storia, ha perso diversi punti credibilità diventando sempre più diversa dalle sue premesse della prima stagione. Già con la sua seconda parte, La Casa de Papel aveva annunciato il suo declino, ma Nairobi no. Lei continuava a essere il personaggio rivoluzionario, coraggioso e forte di cui ci eravamo innamorati fin dall’inizio.
6) Jughead – Riverdale
Riverdale ha iniziato il suo declino, come nel caso de La Casa de Papel, già con la sua seconda stagione. Tutt’un tratto, l’omicidio che aveva sconvolto la cittadina è diventato ben altro. E’ diventato qualcosa di incomprensibile e ai limiti della credibilità. Qualcosa che non ti affascinava per i mille interrogativi ma, al contrario, ti allontanava. Riverdale si è giocata la sua credibilità, ma questo non lo ha fatto Jughead, l’unico personaggio dei protagonisti a cui vuoi bene davvero. I protagonisti di Riverdale sono infatti motivo di nervosismo per i telespettatori. Banali e stereotipi ricorrenti, nessuno sembra davvero affascinarci nel vero senso del termine. Ma Jughead sì. Lui, il suo cinismo, la sua vulnerabilità, la sua storia più particolare e sofferta, senza però alcun pietismo, hanno fatto sì che lo notassimo fin da subito. Sbagliare un colpo e diventare un personaggio come il resto degli altri era semplice, ma lui non si è mai piegato a questo diventando di fatto l’unico a salvarsi anche dopo gli errori e il declino della seconda stagione.
7) Dott. Cox
Durante la nona stagione di Scrubs abbiamo poche, pochissime certezze, ma tra queste vi è lui: il Dottor Cox. Nonostante tutto, egli rimane esattamente colui che abbiamo lasciato quando tutto era ancora integro. Ci ricorda cosa è stata Scrubs, e cosa è stato lui. Tutto nella nona stagione ci ha fatto piangere, e non per la commozione. Lo ha fatto perché segnava la fine di Scrubs. Nonostante lo avessimo di fronte, sapevamo che quello non fosse l’originale. Ma avevamo lui, il Dottor Cox. La sua durezza, il suo sarcasmo e la sua ironia ci hanno aiutato nel farci strada all’interno di questa problematica stagione ricordandoci che in ogni caso non tutto fosse da buttare. Il personaggio del Dott. Cox non si è piegato alle differenze tra la nona e tutto il resto delle stagioni, non si è adeguato alla nuova era. Ha continuato a essere scrubsiano come piace a noi, diventando così il personaggio migliore anche in questo esperimento non riuscito.
8) Spencer – Pretty Little Liars
Pretty Little Liars ha perso la sua credibilità già dopo le sue prime due stagioni, e considerato che ne conti ben sei la faccenda è molto grave. L’ha persa perché non si è mai risparmiata di fronte alle follie, agli indizi che non portavano a niente, alle false piste che semplicemente allungavano la trama senza alcun fondamento. Questo è ciò che purtroppo è avvenuto, ma non per lei: Spencer Hastings. Nonostante un breve periodo in cui ha inutilmente fatto coppia con Caleb, la ragazza è sempre stata una delle protagoniste più lucide e intelligenti dell’intera serie. Arrivava lì dove nessuno era riuscito ad arrivare, e capiva i sotterfugi e le macchinazioni ancor più che queste fossero notabili davvero. Mentre tutto perdeva colore, Spencer cercava della pittura per ridipingere. Mentre tutto diventava buio, Spencer cercava l’interruttore per accendere la luce. Il suo personaggio ha presto dovuto fare i conti con le stupidaggini imposte dalla trama della serie, ma ha vinto qualsiasi battaglia. Quel che avveniva intorno a lei poteva spegnerla, ma non ci è riuscito. Il suo era un personaggio troppo intelligente per essere fatto fuori dal declino di Pretty Little Liars.
Game of Thrones, The Following, La Casa de Papel, Riverdale: queste sono solo alcune delle Serie Tv in declino che hanno rischiato di compromettere i propri migliori personaggi senza per fortuna riuscirci. Nessuno di quelli citati si è piegato al cammino a ritroso dei prodotti menzionati, nessuno ha confuso il suo ruolo con la serie. Sono tutti dotati di qualcosa di proprio ed eterno capace di renderli indistruttibili anche quando tutto intorno a loro brucia. E di quanti altri si può dire lo stesso?