9) Stranger Things: l’aria del Sottosopra
Pur non raggiungendo neanche lontanamente il livello di ridicolo dei buchi di trama della serie La Casa de Papel, Stranger Things è un’altra punta di diamante di Netflix che non è venuta meno a qualche giro a vuoto. Apprezzatissima da pubblico e critica gioca molto sul fascino vintage degli anni ’80 e, così facendo, le incongruenze non possono che essere sempre alla finestra. In più di un’occasione c’è chi ha sottolineato alcuni errori, come ad esempio lo skyline di Chicago, molto diverso da come sarebbe dovuto apparire negli anni ’80.
Qui gli altri buchi di trama mastodontici e imperdonabili di Stranger Things.
Ma a fronte di questi errori comprensibili vista la difficoltà di replicare totalmente il mondo di quarant’anni fa, c’è un buco di trama che non può passare inosservato.
Fin dalla prima stagione il Demogorgone ha rappresentato il villain per eccellenza per i ragazzi di Hawkins. Il Sottosopra, la dimensione da cui proviene il mostro, è senza dubbio tra gli scenari più affascinanti dell’intero show. L’atmosfera lugubre e sinistra avvolta da una fitta coltre di nebbia e da strane microparticelle fluttuanti nell’aria comunica perfettamente il senso di straniamento del luogo.
C’è un però. Un dettaglio non da poco che sembra essere sfuggito ai Duffer Brothers, creatori della serie tv. Il dottor Brenner informa Hopper e Joyce che l’aria del Sottosopra è tossica. Coerentemente vediamo Hopper tossire ripetutamente quando irrompe nel laboratorio di Hawkins. Per lo stesso motivo gli scienziati indossano tute protettive e maschere antigas.
Ma allora come mai Will e tutti gli altri che ci finiscono riescono a sopravvivere?
Anche ammesso che la tossicità provochi danni solo con una prolungata esposizione, i conti non tornerebbero. Will rimane, infatti, in quella dimensione per molto tempo. Buco di trama evidente e un po’ ridicolo in fondo. Ma c’è di peggio, molto di peggio, come vedrete.