Il buongiorno si vede dal mattino, si dice solitamente, eppure in molti casi non è così. O meglio, lo sarebbe se poi ci si limitasse solo a quel giorno, senza andare avanti trascinandosi per settimane e mesi. Questa arzigogolata metafora temporale serve a introdurre una problematica che ha riguardato diverse serie tv negli ultimi anni, sfociata in una vera e propria tendenza capace spesso di rovinare anche delle produzioni ottime. Si tratta del fenomeno del cosiddetto rinnovo non richiesto, o noi amanti delle serie tv potremmo anche chiamarlo effetto La Casa de Papel, coniando un neologismo non accreditato, ma ben calzante per presentare la tendenza in questione.
Ci sono serie, infatti, e la produzione spagnola ne è il massimo esempio, che a causa del successo riscontrato hanno ottenuto dei rinnovi di cui francamente non si avvertiva il bisogno. Storie molto ben narrate, con un finale soddisfacente, ma che non lasciava spazio a grossi sviluppi, per cui si capiva già in partenza che il rinnovo non sarebbe stato una buonissima idea, anzi. In questa sede parleremo di 8 serie tv, da La Casa de Papel fino a Tredici, Black Monday e Made for Love, che dopo un’ottima prima stagione avrebbero dovuto fermarsi, invece di continuare, in virtù del seguito ottenuto, peggiorando di parecchio la propria narrazione.
La Casa de Papel e le altre serie che avrebbero dovuto fermarsi alla prima stagione: Tredici
È impossibile non partire in questa trattazione da una delle serie che hanno mostrato il più ampio divario tra la prima stagione e la seconda, con una discesa continua fino alla quarta. Il primo capitolo di Tredici è, con tutta probabilità , uno dei migliori prodotti firmati Netflix e, in generale, una delle produzioni più interessanti degli ultimi anni. La seconda stagione, così come la terza e la quarta, di Tredici sono invece un rimestamento continuo di situazioni, temi, stilemi, con forzature, intoppi narrativi e chi più ne ha più ne metta. In poche parole: se Tredici si fosse fermata alla prima stagione probabilmente si sarebbe consacrata come una delle migliori miniserie degli ultimi anni.
La prima stagione della serie Netflix tratta temi di una profondità incredibile, partendo da un evento traumatico fortissimo come il suicidio di una giovane ragazza, e lo fa riuscendo a mettere in scena sia la giusta sensibilità , che la corretta decisione nel prendere di petto certe dinamiche. La perfezione narrativa, concettuale e tematica della prima stagione di Tredici viene completamente spazzata via dagli svolgimenti successivi, perché dopo la fine della storia di Hannah Baker, dal suicidio alle tredici cassette, il materiale narrativo venuto fuori non è stato mai lontanamente a livello di tutto ciò che abbiamo visto nella prima stagione della serie Netflix.
Wayward Pines
Ci sono alcune affinità che si possono riscontrare tra Tredici e Wayward Pines, altra serie che, dopo un’ottima prima stagione, ne ha regalata una seconda deludente. Nell’introduzione abbiamo sottolineato come il successo ottenuto sia il filo conduttore che ha portato ai rinnovi non necessari di queste serie tv, che poi, esaurito il materiale narrativo della prima stagione, sono crollate malamente. La serie di Fox ha vissuto un destino simile a quella di Netflix, perché entrambe, dopo una prima stagione forte e autoconclusiva, sono andate avanti, mandando in fumo quanto di buono mostrato in precedenza.
Alla sua uscita nel 2015, Wayward Pines aveva attirato l’attenzione generale perché si era posta come la “nuova Twin Peaks“, traendo specificatamente ispirazione dal celebre capolavoro di David Lynch. L’ambizione di partenza era enorme, il modello di riferimento praticamente irraggiungibile, eppure Wayward Pines in un certo senso ce l’aveva fatta, non raggiungendo i picchi di Twin Peak, che in realtà sono difficilmente raggiungibili, ma vivendo una grandissima prima stagione. Poi, dato il successo ottenuto, la produzione, inizialmente ideata come miniserie, è stata rinnovata, e da lì il disastro, perché un anno dopo la seconda stagione della serie con Matt Dillon ha deluso le aspettative, cadendo così nel dimenticatoio e facendo rimpiangere la decisione di proseguire nel racconto.
La Casa de Papel e le altre serie che avrebbero dovuto fermarsi alla prima stagione: The Flight Attendant
Continuiamo questa rassegna di serie che hanno vissuto il cosiddetto (o meglio da noi detto) effetto La Casa de Papel con una produzione molto vicina ai giorni nostri. Uscita nel finale del 2020, The Flight Attendant è stata sicuramente una delle principali sorprese dell’anno, imponendosi come un enigmatico e intrigante thriller, con una Kaley Cuoco in stato di grazia, capace con questo ruolo di staccarsi dalla Penny di The Big Bang Theory e di consacrarsi definitivamente, portandosi a casa anche una candidatura come migliore attrice ai Golden Globe.
La serie adatta il romanzo dal titolo omonimo scritto da Chris Bohjalian e, in teoria, proprio come Wayward Pines doveva essere una semplice miniserie. Poi, grazie al successo ottenuto è arrivato il rinnovo, ma anche un calo delle aspettative molto importante. C’è da specificare che, a differenza di Tredici o di altre serie in questa rassegna, la seconda stagione di The Flight Attendant non è disastrosa, ma rimane comunque molto inferiore alla prima. Se si fosse fermata, la serie con Kaley Cuoco avrebbe mantenuto un livello altissimo, che invece, facendo il paio con la seconda stagione, si abbassa di parecchio, rendendo The Flight Attendant una serie normale, mentre dopo il primo capitolo sembrava davvero speciale.
Russian Doll
Un po’ come The Flight Attendant ha consacrato definitivamente la straordinaria Kaley Cuoco, allo stesso modo Russian Doll ci ha dato una nuova testimonianza dello straordinario talento di Natasha Lyonne, un’altra attrice di riferimento nel mondo delle serie tv. Le due produzioni, però, non hanno in comune solo la presenza di un’attrice protagonista iconica, ma anche una seconda stagione molto inferiore rispetto alla prima. Russian Doll ha fatto il proprio esordio nel 2019 e ha messo in mostra le sgangherate e bizzarre avventure di Nadia, che si ritrova in un loop temporale nel giorno del suo trentaseiesimo compleanno, coinvolta in morti davvero particolari.
Anche qui c’è da fare una specifica importante: la seconda stagione di Russian Doll ha dovuto fare i conti con moltissime problematiche, derivanti ovviamente dalla pandemia, che in quel periodo ha segnato il destino di tantissime produzioni. A causa del Covid-19, la seconda stagione della serie è uscita, dopo mille difficoltà , nel 2022, almeno un anno e mezzo più tardi del previsto. Date tutte queste complicazioni, e considerando il finale più che soddisfacente della prima stagione, era probabilmente il caso di fermarsi dopo il primo capitolo, senza andare a fiaccare la serie con una seconda stagione debole.
La Casa de Papel e le altre serie che avrebbero dovuto fermarsi alla prima stagione: Black Monday
Superato il giro di boa, entriamo nel novero delle ultime 4 serie tv che, come La Casa de Papel, avrebbero dovuto fermarsi alla prima stagione e invece sono andate avanti. Un errore del genere è stato compiuto anche da Black Monday, interessantissima dark comedy che segue le vicende narrate attorno al 19 ottobre del 1987, il cosiddetto lunedì nero in cui, i mercati di tutto il mondo, subirono un clamoroso crollo verticale. La serie di Showtime ha esordito nel 2019 e alla sua prima stagione ha ottenuto alcuni pareri contrastanti, risultando però, nel suo complesso, un prodotto interessante e con spunti di valore.
A dispetto di un finale di stagione decisamente compiuto, Black Monday ha deciso di andare avanti e, già dal secondo capitolo, i pareri negativi hanno cominciato a superare di gran lunga quelli positivi. Con la terza stagione, poi c’è stato il crollo definitivo della produzione. Black Monday non avrà una quarta stagione, dopo il terzo capitolo è arrivata la cancellazione, un po’ tardiva a dire il vero, dovuta soprattutto a un calo di ascolti decisamente troppo forte per essere ignorato, già iniziato alla seconda stagione e completamente degenerato con la terza.
Made for Love
Dopo Black Monday, passiamo a una serie tv che ha seguito una parabola molto simile a The Flight Attendant, con cui ne condivide la produzione HBO. Basata sull’omonimo romanzo di Alissa Nutting, Made for Love racconta la storia di una donna che, dopo essere scappata da un matrimonio infelice, scopre che nel suo cervello è stato trapiantato un dispositivo di tracciamento estremamente repressivo. La prima stagione di Made for Love ha avuto recensioni a dir poco entusiastiche, lo stesso destino, per intenderci, di The Flight Attendant, e proprio come per la serie di Kaley Cuoco è arrivato il rinnovo per una seconda, decisamente meno riuscita stagione.
L’entusiasmo per Made for Love si è spento con la seconda carrellata di episodi e la serie di HBO Max è andata incontro a un’infelice cancellazione. Anche qui, l’errore è stato non fermarsi al termine della prima stagione, a un finale di per sé molto convincente, che aveva lasciato poco spazio per ulteriori sviluppi. La dimostrazione di come la sensazione, anche a priori, fosse che con il secondo capitolo di Made for Love si sarebbe andati incontro a un netto peggioramento è data anche dallo scemare di interesse degli spettatori, che non hanno dato al ritorno della produzione HBO il giusto risalto e così, con un calo sia di livello che di ascolti, Made for Love ha chiuso la propria corsa con una stagione di troppo.
La Casa de Papel
Eccoci qui, con la serie che fin da inizio articolo ci aspettavamo di trovare, la produzione che più di tutte, probabilmente insieme a Tredici, avrebbe dovuto fermarsi alla prima stagione, prima di degenerare completamente. Subito dopo il suo sbarco su Netflix, La Casa de Papel, anche in maniera un po’ inspiegabile bisogna dire, è diventata un vero e proprio caso mondiale, facendo segnare impressionanti numeri di ascolti e affermandosi con un reale fenomeno di costume.
La prima stagione de La Casa de Papel ha ovviamente i suoi enormi pregi, che forse non giustificano pienamente il clamoroso successo ottenuto, ma che sicuramente rendono la serie spagnola una produzione di altissimo livello. Il problema è stato che La Casa di Carta si è costruita intorno a una storia talmente particolare e per certi versi geniale che replicarla era, semplicemente, impossibile. Andando avanti, dunque, La Casa de Papel è divenuta la sempre più pallida copia di se stessa, andando a replicare all’infinito le dinamiche della prima stagione, finendo per ristagnare e oscurando anche gli enormi pregi rappresentati dall’idea originale. Se si fosse fermata alla sua prima stagione, La Casa de Papel sarebbe davvero stata una delle migliori serie degli ultimi anni, anche perché il finale del primo capitolo era estremamente soddisfacente e coerente. Andando avanti, purtroppo, la serie ha abbassato di parecchio il proprio livello, pur rimanendo un grande fenomeno mondiale.
Nine Perfect Strangers
Arriviamo a fine corsa con una serie di cui non abbiamo ancora visto la seconda stagione, ma che ha già ottenuto il rinnovo e che per alcuni versi può rientrare in questo discorso. Al pari di serie come Tredici, Black Monday e Made for Love, anche la produzione Hulu Nine Perfect Strangers ha deciso di andare avanti con una seconda stagione, pur avendo un finale decisamente soddisfacente al termine della prima. A differenza delle altre produzioni finora passate in rassegna, non sappiamo se il seguito di Nine Perfect Strangers sarà deludente rispetto alla prima stagione, come avvenuto in praticamente tutte le serie qui affrontate, ma il nodo qui è che determinate serie, concepite su singole stagioni e con finali coerenti, non hanno bisogno di andare avanti, soprattutto quando tutti gli indizi suggeriscono degli sviluppi negativi.
La situazione di Nine Perfect Strangers è proprio la stessa de La Casa de Papel e delle altre serie qui affrontate: c’è la sensazione che il materiale narrativo a disposizione non sia abbastanza e che lo sviluppo, andato avanti solo in virtù del successo ottenuto, andrà a peggiorare la produzione nel suo complesso. A Hulu il compito di smentirci ed evitare il destino di Black Monday, Made for Love e compagnia, serie con un finale soddisfacente che si sarebbero dovute fermare alla prima stagione.