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5 libri da me amati che vorrei davvero diventassero una Serie Tv

la casa degli spiriti
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Vi è mai capitato, mentre stavate leggendo un romanzo, di pensare “questa storia sarebbe perfetta per una serie tv”? A me, lettrice accanita e appassionata di serie tv di ogni tipo, capita almeno due o tre volte al mese e, ogni qualvolta sento che uno dei miei amati libri verrà trasformato in una serie, mi emoziono sempre come una bambina a cui è stato promesso di andare a Disneyland. Mi sono brillati gli occhi quando ho guardato per la prima volta l’episodio pilota di quella meraviglia che è The Handmaid’s Tale, tratto dall’omonimo romanzo capolavoro di Margaret Atwood, e ho contato i giorni fino a che Netflix non ha rilasciato la prima stagione di Shadow&Bone, per non parlare della gioia immensa che ho provato quando mi sono resa conto che la versione televisiva di Normal People era persino superiore alla già straordinaria opera letteraria della mia amata Salley Rooney. Eppure, sebbene non possa lamentarmi, non sempre il mio sogno di vedere alcuni dei miei libri preferiti diventare una serie tv si è avverato. Infatti, se è vero che in alcuni casi pare che qualcosa si stia muovendo, come per esempio in quello de La casa degli spiriti, di cui Hulu ha annunciato qualche anno fa di avere in programma di produrre un adattamento televisivo, più spesso le opere letterarie che ritengo avrebbero un grandissimo potenziale in formato seriale non vengono considerate dalle case di produzione e, lasciatemelo dire, è davvero un peccato.

E siccome tutto questo potenziale sprecato è per me insopportabile, oltre che nella vana speranza che qualcuno legga questo articolo e decida di realizzare il mio sogno di vedere l’intera produzione letteraria di Donna Tartt trasformata in serie tv, ho deciso di raccogliere cinque dei libri che vorrei maggiormente diventassero Serie Tv.

1) Dio di Illusioni (Donna Tartt)

Dio di Illusioni, immagine ilLIbraio.it (640×360)

La prima volta che ho letto il libro dark academia per eccellenza ho subito pensato che avesse la trama e le atmosfere ideali per essere trasformato in una miniserie splendida, sulla falsa riga di produzioni recenti come la prima stagione di Big Little Lies, The White Lotus e The Undoing. Ambientato in un college sperduto ed esclusivo, Dio di Illusioni – romanzo d’esordio dell’autrice premio Pulitzer per Il Cardellino Donna Tartt – è un thriller d’atmosfera, anomalo nella struttura e nei risvolti, la cui trama accattivante risulta seconda per importanza rispetto alle dinamiche di gruppo, vero centro focale dell’opera. Il gruppetto di ricchi e criptici studenti del college del Vermont protagonista del libro si fa odiare e amare al tempo stesso, esercitando sul lettore una fascinazione che raramente ho ritrovato in altri romanzi, e che potenzialmente potrebbe funzionare persino meglio sul piccolo schermo una volta trovato il giusto cast.

Dio di Illusioni è al tempo stesso un racconto di formazione, un thriller, una critica amara alla vacuità della ricchezza e dell’ambizione come valori assoluti e una lettera d’amore ai classici, un’opera complessa e multilivello che non vedrei l’ora di vedere prendere vita davanti ai miei occhi.

2) La casa degli spiriti (Isabel Allende)

la casa degli spiriti
La casa degli spiriti (640×360)

La casa degli spiriti è uno dei romanzi più importanti della letteratura sudamericana, nonché una dell’opere più note dell’intero Novecento. E, sembrerebbe, anche in procinto di essere trasformata in una serie tv.

Forse in questo caso non sono del tutto imparziale, perché il romanzo d’esordio di Isabel Allende è il libro che a 14 anni ha cambiato per sempre la mia vita, facendomi scoprire la passione per la letteratura, per la politica, per un mondo che non conoscevo e si apriva tormentato e meraviglioso davanti a me. La casa degli spiriti, il cui famosissimo adattamento cinematografico del 1993 non mi ha mai del tutto convinta, è una saga familiare ambientata durante il Novecento cileno, un secolo di cambiamenti e rivoluzioni raccontato attraverso gli occhi di tre generazioni di donne della famiglia Trueba, tra immagini vivide, personaggi indimenticabili e sullo sfondo un paese che deve fare i conti con capovolgimenti storici senza precedenti. Un romanzo come quello di Allende, che spazia tra decine di personaggi e decenni, difficilmente può rendere in un formato come quello cinematografico ed è per questo che, guardando La casa degli spiriti di Bille August non ho potuto fare a meno di pensare che solo una serie tv potesse restituire allo spettatore tutta la complessità di un’opera così corale. E, fortunatamente, non sono stata la sola a fare questo ragionamento: pare infatti che Hulu abbia intenzione di far diventare il celebre romanzo di Isabel Allende una Serie Tv con Eva Longoria nei panni di Blanca Trueba e che la stessa autrice de La casa degli spiriti sia stata coinvolta in veste di produttrice. A oggi non ci sono ancora molte notizie a riguardo, ma la speranza è che il progetto possa vedere la luce il prima possibile e che sia all’altezza della straordinaria opera originale.

3) Il cavaliere d’inverno (Paullina Simons)

Il cavaliere d’inverno, immagine VarageSale (640×360)

Non avrà l’importanza storica de La casa degli spiriti o lo status di semi-cult di Dio di Illusioni, ma anche Il cavaliere d’inverno di Paullina Simons ha tutte le carte in tavola per funzionare alla perfezione come serie tv. Romanzo storico a tinte romance vagamente ispirato alla storia vera dei nonni dell’autrice, Il cavaliere d’inverno e i suoi due seguiti Tatiana e Alexander e Il giardino d’estate raccontano della storia d’amore travolgente tra una ragazza russa e un soldato dell’Armata Rossa, iniziata appena prima dello scoppio della seconda guerra mondiale in URSS e destinata a dover affrontare negli anni ostacoli di ogni tipo, in un costante intreccio tra vicende storiche e personali che attraversa i continenti e i decenni. L’epica relazione di Tatiana e Alexander, che per molti aspetti ricorda la romantica cavalcata di Outlander, è il centro di una trilogia da cui è impossibile staccarsi, un’opera che forse non ha il valore letterario di altri libri presenti in questa lista, ma che è stata capace di catturarmi in un vortice da cui è stato davvero difficile uscire.

Trasformata in una serie tv, con il cast giusto e un’attenzione certosina riservata alla ricostruzione storica di ambientazioni e avvenimenti, quella narrata ne Il cavaliere d’inverno è una storia con un potenziale altissimo, che potrebbe seguire le orme di Outlander, una produzione diventata immediatamente un successo mondiale.

4) A Darker Shade of Magic (V.E. Schwab)

la casa degli spiriti
A Darker Shade of Magic (640×360)

Fin dall’infanzia ho un debole per le saghe fantasy per ragazzi e young adult, iniziata ai tempi di Nina la bambina della Sesta Luna e proseguita poi con la trilogia di Queste Oscure Materie (della quale HBO ha creato un adattamento seriale a dir poco meraviglioso), Harry Potter e un altro paio di dozzine di opere più o meno riuscite, che continuo a leggere ancora oggi. Non penso sia un caso che alcune delle migliori di queste saghe – Queste Oscure Materie e quelle ambientate nel Grishaverse di Leigh Bardugo in primis – siano già state trasformate in serie tv di successo e proprio per questa ragione ritengo che una delle poche trilogie di buon livello a non essere ancora sbarcata sul piccolo schermo potrebbe andare incontro a un destino simile, conquistando il pubblico di tutto il mondo. Sto parlando dell’originalissima trilogia scritta da V.E. Schwab e inaugurata da A Darker Shade of Magic, un fantasy caratterizzato dalla presenza di un sistema magico interessante, un worldbuilding molto ben fatto e non troppo dispendioso da mettere in scena, una trama accattivante e personaggi con cui il lettore riesce a empatizzare facilmente.

Ammetto che adorerei vedere una serie tv ambientata nelle quattro diverse versioni di Londra in cui si svolge A Darker Shade of Magic e sono sicura che non sarei la sola ad apprezzare la freschezza e l’originalità della trilogia di Schwab, che tra atmosfere fumose, magie e rocamboleschi colpi di scena ha tutte le carte in regola per poter diventare un vero successo nel mondo della serialità.

5) L’educazione (Tara Westover)

Tara Westover (640×360)

A differenza delle altre opere citate, tutte appartenenti a sottogeneri della narrativa, L’educazione di Tara Westover non è un romanzo, bensì uno dei memoir più sconvolgenti, potenti e riusciti degli ultimi anni. Westover, che da adulta ha studiato a Harvard e ha ottenuto un prestigioso dottorato di ricerca a Cambridge, ne L’educazione racconta in modo onesto e senza filtri della sua infanzia trascorsa ai margini di una comunità di mormoni, con un padre violento affetto da quello che probabilmente è un mai diagnosticato disturbo bipolare e sei fratelli più grandi, senza mai andare a scuola e nella convinzione costante che il mondo stesse per finire. L’anomala infanzia dell’autrice, vissuta talmente isolata dal resto del mondo da non venire a conoscenza di eventi come l’Olocausto se non una volta diventata adulta, è non soltanto affascinante dal punto di vista narrativo, ma è soprattutto talmente assurda e straziante da non poter far altro che coinvolgere emotivamente qualsiasi lettore.

Quella di L’educazione è una storia vera che funzionerebbe perfettamente come miniserie, il racconto coraggioso di una donna che è stata capace di elaborare traumi e abusi e di affrontarne le terribili conseguenze, un’autobiografia potentissima dalla quale non sono riuscita a staccarmi fino all’ultima pagina e che meriterebbe di essere ascoltata (e vista) in tutto il mondo.