#5 I Medici
La famiglia De Medici condusse la storia fiorentina a partire dal capostipite della famiglia, Medico di Potrone, nato nel 1046.
Il vero fautore del successo economico della famiglia fu però Giovanni di Bicci che, restando sempre nell’ombra, trasformò la propria famiglia da mercanti di lana, i più richiesti e ricchi d’Europa, nella famiglia di banchieri che di lì a un centinaio d’anni avrebbe cambiato il volto culturale dell’Italia e di tutto il mondo.
Alla morte di Giovanni si formarono due rami della famiglia.
Dal primogenito, Cosimo de Medici, prese vita il ramo della famiglia detto di Cafaggiolo, le cui vicissitudini hanno dato vita al Rinascimento Italiano. Dall’altra parte invece abbiamo il ramo “popolano” derivato da Lorenzo il Vecchio che, essendo secondogenito, per usanze medievali non era destinato ad ereditare la fortuna di famiglia (sfigato sì, ma quanto meno non morto).
A differenza del padre, Cosimo era una figura pubblica, dal carisma ineguagliabile.Pur non avendo mai ricoperto effettivamente alcuna carica di rilievo, si poteva considerare il massimo uomo della città all’indomani della morte del padre Giovanni, soprattutto in seguito al ritorno dall’esilio del 1434.
Grazie alla sua arguzia e alla sua strategia politica evitò i nefandi risultati delle diverse congiure ordite contro di lui. Si fece amare dai fiorentini assicurando un benessere relativamente stabile e finanziando con le sue immense riserve di denaro svariate opere pubbliche, prima tra tutte la Cupola del Brunelleschi. Con la sua politica moderata si assicurò la sopravvivenza e il potere per circa trent’anni, permettendo così il consolidamento della propria famiglia, delle sue finanze e della supremazia sulla città.
Oltre che in Firenze, Cosimo fu fondamentale nel moderare o ribaltare a prorprio favore gli equilibri italiani, fino alla pace di Lodi avvenuta nel 1454. Gettò le basi per quel periodo aureo che lo avrebbe seguito sotto la guida del nipote Lorenzo il Magnifico, per poi morire nella sua amata villa di Careggi nell’anno 1464.
Il figlio di Cosimo, Piero governò la città di Firenze per poco e la sua fama venne presto offuscata dalla magnificenza di suo figlio Lorenzo.
Lorenzo il Magnifico fu poeta, stratega, artista e soprattutto grande mecenate, a partire da Botticelli, passando per Poliziano, Pico della Mirandola fino a Leonardo Da Vinci (dei cui demoni vi abbiamo raccontato qui). Fu a tutti gli effetti il signore di Firenze, e accompagnò la sua città lungo il florido percorso rinascimentale.
Il tempo delle congiure non era però finito, e la dinastia dei Pazzi era in attesa del momento propizio.
Nel 1478 Lorenzo de Medici e suo fratello Giuliano caddero vittime della celebre Congiura dei Pazzi. Giuliano perse la vita, ma Lorenzo era più che deciso a sopravvivere e compiere la sua vendetta.
Il fallimento della congiura provocò l’ira di Papa Sisto e del re di Napoli, intimoriti dal troppo potere concentrato nelle mani di Lorenzo de’Medici. Seguirono per questo anni di guerra contro Firenze che però finirono solo per rafforzare la figura del Magnifico.
Lorenzo divenne ago della bilancia nella politica tanto italiana quanto estera.
Veniva trattato come un sovrano dai monarchi europei e legò indissolubilmente il proprio nome al periodo di massimo splendore del Rinascimento fiorentino.
Morì prematuramente all’età di 43 anni, senza aver avuto il tempo di istruire suo figlio Piero sull’amministrazione di quell’ingente patrimonio e quell’immenso potere che a così tanti rivali faceva gola. Morì circondato da amici, filosofi ed artisti come il Poliziano e Pico della Mirandola, confortato religiosamente dal nemico di sempre, il domenicano Savonarola che più volte aveva complicato l’esistenza del Magnifico.
Dopo la sua morte Firenze si ribellò all’inettitudine dell’erede designato Piero per consegnare il potere nelle mani del Savonarola stesso.
Le conseguenze furono inevitabili e devastanti. Ricominciarono le rivalità tra i signori italiani, così che Carlo VIII di Francia cogliesse l’occasione tanto attesa per scendere in Italia e dare inizio alle guerre Franco-Spagnole del XVI secolo, ma questa è tutta un’altra storia.