7. L’anarchia del genio: l’angelo si trasforma in demone (Sherlock)
“I may be on the side of the angels, but don’t think for one second that I am one of them”. Sherlock Holmes lavora per le forze del bene, però non cade nell’errore di credere che sia sempre perseguibile: non in un mondo dove esistono criminali come Moriarty, folli e privi di scrupoli.
Sappiamo bene che il detective di Baker Street non è il robot indifferente che sembra, e i sentimenti che prova per le persone care sono forse la sua risorsa più grande; ma è anche abbastanza intelligente da capire che le regole morali, sebbene necessarie, a volte vanno infrante: una persona “normale” direbbe che ciò è sbagliato, perchè esistono limiti che non devono essere superati per nessuna ragione… Però Sherlock è un genio e sa che le norme etiche sono una cosa astratta, che l’uomo impone a se stesso. E in certe situazioni, quando per esempio è in gioco la vita di qualcuno, le restrizioni mentali date dall’educazione, dal senso della giustizia e dalla pietà umana possono, e devono, venire meno e lasciare spazio all’azione.
Sherlock è buono e non farebbe mai del male senza motivo, o per noia come Moriarty… Ma voler essere a tutti i costi un angelo, quella sarebbe una manifestazione di stupidità.