3) The Alycote – La seguace è decollata su Disney + già dai primi due episodi
Contrastanti sono i pareri per questa avvincente rappresentazione in live action ambientata 100 anni prima dell’epoca pre-Skywalker della saga di Lucas. Il prodotto, lanciato in Italia lo scorso 5 Giugno e ancora in fase fase di pubblicazione settimanale, ha ottenuto 4,8 milioni di views già per la premiere segnando un record annuale su Disney +. C’è infatti chi paragona il prodotto ai grandi successi del galattico franchise come The Mandalorian o Ashoka. Il tutto connotato da contesti e personaggi che tanto si discostano da tutto ciò che i più accaniti fan di Star Wars conoscono meglio delle loro tasche. La narrazione ha inizio infatti con un assassinio che dissacra la secolare pace che aveva segnato la Repubblica e l’Ordine Jedi prima della nascita dell’Impero Galattico.
Da questo evento scatenante parte un flusso investigativo che coinvolge una performante Osha Aniseya, il suo ex maestro jedi Sol e un esercito che predilige le spade laser. Dai toni un po’ thriller con ombreggiature gialle, fino a giungere al fantasy legato a riferimenti fantascientifici del prodotto originale, abbiamo di fronte un’approfondita scoperta del mondo Jedi. A questo si unisce l’emergere di un punto di vista femminile puntualmente connotato e atavico, in quanto portavoce di una stregoneria interstellare e progressista. A combattere contro l’Ordine Jedi con l’obiettivo di annientarlo è infatti Mae, la gemella di Osha creduta morta insieme alla famiglia. Entrambe interpretate magistralmente da un’Amandla Stenberg ben dinamica nella sua duplice forma. Queste evidenziano con audacia il binomio tra il buono e il cattivo, che in ogni epoca ha creato scontri e morte.
Alla prima fazione appartiene il maestro jedi Sol
Questi è interpretato da un Lee Jung-jae insolitamente brillante per questo ruolo, dopo Squid Game. A lui si uniranno anche Jecki Lon, Yord Fandar e anche Osha, dopo che Sol sarà accorso a salvarla dal pianeta che la rendeva prigioniera. Sarà un flasback, che alcuni avrebbero preferito assaporare andando verso la conclusione, a mostrarci chiaramente come la visione di Osha sulla presunta colpevolezza della gemella fosse fondata.
Mae infatti aveva l’obiettivo di uccidere Jedi Indara insieme ad altri quattro esponenti dell’Ordine jedi tra cui Sol e Torbin. Contro questi voleva attuare una feroce vendetta di cui non si conoscono bene le cause. Torbin in questo caso diventa uno strumento di citazione di diversi fumetti di Star Wars attraverso il supremo Voto di Barash. Quest’ultimo diventerà, tra gli altri, il fulcro narrativo di questa tra le serie tv più viste degli ultimi mesi. Tuttavia oltre alla definitiva dicotomia, preponderante è la presenza di zone grigie, in cui è contemplato il relativismo di azioni, opinioni e punti di vista.
Vicina al clima suggestivo di Andor, questa è diventata una delle Serie Tv più viste della piattaforma poiché si parla di lotta interiore di forze contrastanti
Il risultato finale è supportato da alcuni membri del cast riconoscibili nel panorama seriale, che si sono trovati tra le mani uno show fortemente inconsueto. Gli episodi usciti sono stati divorati del pubblico, poiché presentano un ritmo serrato e i più disparati spunti narrativi. Sono questi a infiammare la suspense per ciò che potrebbe accadere in seguito e che coadiuvano l’alone di mistero che ha accompagnato finora la storia. I più fedeli e tradizionalisti fan della saga però non hanno perso tempo a criticare l’economia di questa idea supportata dalla Lucasfilm. Questi hanno più volte asserito infatti che il prequel dovesse essere soltanto una mera fonte di lauti guadagni.
Non riconoscono dunque in questa tra le Serie Tv più viste la scintillante scrittura e le scelte di montaggio applicate
Nient’altro si può aggiungere di definitivo e di categoricamente obiettivo. Soltanto a metà Luglio, avremo un quadro più completo ed esaustivo almeno per questa prima stagione. Il sondaggio dunque rimane aperto. L’istantanea popolarità dello show gli è stata conferita dalle svolte inedite positivamente accolte oppure perché si sono trasformate nell’immediato argomento dell’opposizione? Beh, lo scopriremo solo vivendo… in un mondo astrale!
4) Apple Tv + ci presenta Dark Matter come lo show sull’introspezione umana in un universo sci-fi
Ebbene sì, i prodotti con il maggior numero di views in una determinata piattaforma diventano cartina di tornasole del successo ma anche di qualche critica. Apple TV+, che nella maggior parte dei casi ci regala idee che è difficile non considerare brillanti e talvolta geniali, si è trovata in mezzo a due fuochi. Dark Matter non è assolutamente un prodotto da cestinare, come suggeriva qualcuno. La serie ci racconta, tramite un insolito filtro psicologico, i topoi delle dimensioni parallele, del multiverso e dello sdoppiamento del protagonista. Posto che il genere dovrebbe essere quello della fantascienza canonica, seppur tratta dai romanzi di Blake Crouch, non manca una strategica contaminazione con altri generi come l’action, il thriller e il drama.
Appare infatti visibile a occhio nudo il tentativo di mantenere alto il livello qualitativo di ognuno dei nove episodi. La maggior parte dei passaggi appare estremamente curata e carica di energia positiva, nonostante la complessità degli intrecci e della temporalità contemplata. A suffragio delle soluzioni di stile non mancano inoltre i puntuali cliffhanger. Questi riescono in ogni caso a mantenere incollato lo spettatore allo schermo, suggerendogli il binge watching più sfrenato. Sarà quindi la cadenzata suspense ad averla resa una delle serie tv più viste degli ultimi mesi sull’OTT? Una possibile altra teoria in risposta a questa domanda abbastanza retorica risiede nella devozione dei fedeli sostenitori di Apple TV+.
È nota ormai ai più che questa sia una delle Serie Tv più viste per alcune specifiche soluzioni di genere
Mi riferisco a un preponderante ed eccellente utilizzo di effetti speciali, soluzioni originali di montaggio, estrema rifinitura estetica e limpidezza registica. Di fatto, gli Apple-fan avranno deciso di dare una possibilità alla serie sin dal principio, nonostante non fosse inizialmente intuibile la linea dei contenuti. Se dovessimo decretare un punto a sfavore, porterebbe il nome di Joel Edgerton nei panni del plurimo Jason Dessen. Lui è un insegnante universitario di fisica quantistica, ignaro della sua fantascientifica sorte e del tutto prostrato alla sua famiglia. Nonostante sappiamo sia un amorevole marito per Daniela e un invidiabile padre per Charlie, la sua caratterizzazione avrebbe potuto meritare di più. In riferimento a ciò che vive il protagonista viene indirettamente aperto un vaso di pandora
Questo vaso contiene la maggior parte delle sensazioni sgradevoli miste ad altre più nobili per l’uomo. Parlo di rimorso, codardia, tracotanza mesciate all’amore smisurato per la famiglia, all’ambizione e alla resilienza. Un grande numero è svolto invece dallo stimabile Jimmi Simpson nei panni del figlio Charlie. L’attore ha dimostrato infatti lo stesso carisma già apprezzato dal pubblico in Westworld. Non possiamo pertanto negare che una presenza del genere abbia sicuramente contribuito a renderla una delle serie tv più viste dell’ultimo periodo.