4) Twin Peaks (1990)
Sono passati oltre 30 anni, ma ne parliamo ancora come se fosse la novità del momento. Twin Peaks arriverà sempre per prima per innovazione, originalità e audacia. La prima stagione mandò in visibilio la critica che l’accolse come un fenomeno di rottura. Il Washington Post scriveva: “Twin Peaks ti disorienta in modi che le produzioni per il piccolo schermo raramente tentano. È una sensazione piacevole, il pavimento cade e ti lascia penzolante”. Sul New York Times, invece, leggevamo: “Twin Peaks non è una parodia della forma. Il signor Lynch assapora chiaramente gli ingredienti standard, ma poi il regista aggiunge i suoi tocchi peculiari, piccoli dettagli di passaggio che improvvisamente, e spesso in modo esilarante, mettono fuori gioco i luoghi comuni. Interessante.” La chiave del successo della creatura di Mark Frost e David Lynch è presto detta: lo sviluppo imprevedibile e ambizioso, farcito di nuance paranormali, unito a quello che ancora oggi è un mantra, “chi ha ucciso Laura Palmer!?”, e a dei personaggi sui generis, che non trovavano riscontro in nessun altro poliziesco allora in auge. La prima stagione non solo ha scosso, e parodiato, il mondo della serialità (permettendo la nascita di prodotti come Lost), ma ha creato una vera e propria cultura popolare: un serbatoio immaginifico a cui attingiamo ancora oggi.
Ed è sicuramente grazie a Twin Peaks che nasceranno le serie tv della nostra Top 3, come Lost.
3) True Detective (2014)
L’unico problema della serie antologica, ancora in produzione, intitolata True Detective è la prima stagione: un metro di paragone troppo ingombrante per le successive. La prima stagione con Matthew McConaughey, Woody Harrelson e Michelle Monaghan ha avuto un successo travolgente. A eccezione di Quentin Tarantino, che ha dichiarato a Vulture di essersi annoiato dall’inizio alla fine. Ma, regista di Pulp Fiction a parte, la maggioranza della popolazione mondiale ha amato la prima stagione (e, forse, per questo non ha apprezzato le successive, seppur qualitativamente eccellenti). Su Twitter, Stephen King era entusiasta: “Glad I watched the TRUE DETECTIVE finale on “regular” TV. Spoiler: It was awesome.” Qualcuno ha definito la serie dell’HBO creata da Nic Pizzolatto: “un’esperienza alla Shining”. Come non essere d’accordo! Il primo capitolo è narrativamente intrigante, e corre su un tracciato tutto suo, tra misticismo, mitologia e suggestioni ancestrali. Sarà per questo coraggio che è stato incensato dalla critica, che l’ha salutato come uno dei drammi più forti della stagione televisiva 2014. La stagione è stata candidata a numerosi premi, tra cui una nomination al Primetime Emmy Award per la migliore serie drammatica e un Golden Globe per la migliore miniserie o film per la televisione. Senza menzionare i riconoscimenti per la scrittura, la cinematografia, la regia e la recitazione. Il pessimismo filosofico, l’impronta nichilista e i riferimenti letterari – come quelli alle opere di Robert W. Chambers – poi, hanno contribuito ad accrescerne il fascino e a renderla un classico contemporaneo.