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5 Serie Tv che alla fine non ti svelano tutti i misteri presenti nella trama

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È scientificamente dimostrato che l’essere umano è per natura una creatura curiosa. Siamo attratti da ciò che non conosciamo, dall’ignoto, dal segreto. Cosa c’è dopo la morte? C’è vita su altri pianeti? Ma alla fine, i personaggi di 1899 sono usciti dalla simulazione o no? Ci sono fin troppe serie tv che ci hanno attratto tra le loro grinfie con la promessa di misteri alla Sherlock Holmes per poi abbandonarci in una selva oscura a vagare in cerca di un Virgilio che risponda alle nostre domande.

Da Lost a The Walking Dead, ecco 5 serie tv che alla fine non ci hanno svelano tutti i misteri presenti nella trama

1) Lost

lost
Lost (640×360)

Circa 13 anni fa è avvenuto l’epilogo di una delle serie più enigmatiche degli ultimi decenni. Ma a distanza di tutto questo tempo, non abbiamo ancora realmente capito cosa abbiamo visto nel finale. Come il resto della stagione finale, anche l’epilogo si svolge alternando i fatti accaduti sull’isola e i cosiddetti flashsideways, ovvero scene che – al posto dei flashback e flashforward visti in precedenza – mostrano come sarebbero state le vite dei naufraghi se il volo della Oceanic non fosse mai precipitato.  Ci viene fatto capire, che una parte di personaggi ha trovato la salvezza in una sorta di universo alternativo, ma allo stesso tempo chi è morto sull’isola è effettivamente morto. Ma tantissimi altri enigmi rimangono irrisolti. Come, che cosa significano 4-8-15-16-23-42, i numeri che ricorrono ossessivamente in vari ambiti della storia? Perché il piccolo Walt aveva poteri così speciali da essere agognato dagli Altri, ma poi se ne perdono le tracce del tutto? Come mai Desmond è immune al potere elettromagnetico dell’isola e dimostra una coscienza che sembra valicare i limiti del tempo e dello spazio in cui si trova? Quali sono, di preciso, le famose regole dell’isola così tanto citate? In che modo Ben, nella quarta stagione, riesce a controllare la creatura di fumo per vendicarsi dei mercenari che gli avevano ucciso la figlia, quando in realtà non ha nessun potere sull’Uomo in nero? E perché Jacob (attraverso Richard che manipola Ben), consente il massacro dell’iniziativa Dharma? Qual è stato l’effetto della bomba detonata alla fine della quinta stagione se non ha – come si ipotizzava all’inizio – creato una linea temporale parallela? Quante domande che non avranno mai risposta lasciandoci insonni a tormentarci su cosa frullasse nella testa degli sceneggiatori quando hanno creato questi misteri. Certo, la bellezza di Lost sta anche in questo, nella sua capacità di farti perdere all’interno della trama. Così come perdi la nozione del tempo, episodio dopo episodio, però alla fine della sesta stagione avevamo perso anche un po’ la nostra sanità mentale.

2) The Walking Dead

Se è vero che il finale di Lost ha lasciato moltissimi rompicapi ancora aperti, anche The Walking Dead concorre per il suo posto in classifica.  Con l’undicesima stagione si è concluso il percorso di The Walking Dead  e con essa sono terminate anche le nostre speranze di ottenere qualche risposta.

the walking dead
Lauren Cohan e Jeffrey Dean Morgan come Maggie e Negan in The Walking Dead (640×360)

Per più di dieci anni il pubblico ha seguito, tra alti e bassi, le avventure dello sceriffo Rick Grimes (Andrew Lincoln) e dei suoi compagni nel tentativo di creare un nuovo mondo post apocalittico. Le domande però non hanno fatto che aumentare. Ad esempio, se nelle prime stagioni gli zombie erano solo zombie viventi guidati dalla fame, durante gli ultimi episodi hanno cominciato a evolversi, diventando molto più agili nonostante la decomposizione non si sia arrestata. Perché? Per non parlare di Pamela Milton (Laila Robins), una delle principali antagoniste dell’universo di The Walking Dead nelle stagioni 10-11. Dopo essere stata sconfitta, Pamela è stata catturata e portata in cella, ma poi a un certo punto… sparisce nel nulla. E non viene fatto nessun riferimento a dove sia finita.

Pamela ritorna da noi. Ci manchi. No, in realtà no, ma sicuramente ci è mancato il nostro Negan. Qualcuno l’ha visto?

Negan (Jeffrey Dean Morgan) è stato il principale villain delle stagioni 7 e 8, ma alla fine si è redento e si è schierato dalla parte di Alexandria. Ma dov’è finito dopo aver sconfitto Pamela? Nella sua ultima scena prima dello sbalzo temporale di un anno lo si vede scambiarsi un cenno affermativo con Daryl. Alla fine ritorna, ma dov’è stato in questo lasso di tempo? Chissà magari ha fatto un salto sull’isola di Lost e ha scoperto che il suo posto felice del mondo è lì in Georgia, a far saltare teste con una mazza da baseball. Ma che senso ha tornare senza Annie? Si perché anche Annie (Medina Senghore), incinta, a un certo punto sparisce. Ma a differenza del marito Negan, non ritorna per l’ultimo episodio dopo il salto temporale. Quindi la domanda è: The Walking Dead si è trasformato in Chi l’ha visto?

3) Game of Thrones

Il freddo e lungo inverno è finito e così il continente di Westeros ha chiuso (o dovremmo dire semi chiuso, visto lo spin-off). Adesso, se dovessimo analizzare alcuni dei punti deboli di questa ottava stagione dovremmo dire l’intera stagione, ma questo è un altro discorso che abbia affrontato qui. In questo caso, parliamo più in generale di tutte le domande e profezie che sono rimaste senza risposta e che sottolineano la disattenzione della sceneggiatura.

Game of Thrones
Kit Harington e Emilia Clarke come Jon Snow e Daenerys in Game of Thrones (640×360)

Premessa: ne ho trovate più di 40, ma dobbiamo essere gentili e parlare anche di altre serie tv quindi, queste sono alcune delle più condivise dai fan.

Qual è la vera identità di Jon Snow? Game of Thrones si conclude con Jon Snow che viene rimandato al Nord, a vivere libero con i Bruti. Questo perché Jon si è reso colpevole di aver ucciso Daenerys, sprofondata nella sua follia di potere. Sebbene l’inutilità del suo personaggio – in questa stagione più che mai– Jon Snow aveva un asso nella manica che grande quanto l’intero trono di spade. Infatti, come figlio maschio di Rhaegar Targaryen, Jon Snow avrebbe potuto “giustificare” le sue azioni contro Daenerys per via del suo titolo di legittimo erede al trono. Invece quello che è il più grande segreto di Game of Thrones, è stato lasciato cadere nel pozzo dei ricordi perduti. Quello di Inside Out, dove giacciono tutti gli altri misteri irrisolti di Lost, 1899 e le altre serie di questa classifica. Continuiamo a parlare di misteri di Game Of Thrones con il domandarsi quale sia stata l’utilità, per Bran, di diventare il corvo coi tre occhi? Di chi erano gli occhi verdi che Arya avrebbe dovuto chiudere? Cersei Lannister era davvero incinta? Che fine ha fatto Nymeria? Perché quando Daenerys urla il suo “dracarys”, il Night King esce dall’incendio totalmente incolume. Era un Targaryen? Era un dio? Un elfo? Cosa? La curiosità ci sta uccidendo e l’unica soluzione sembrerebbe essere leggere i libri, vista la conclusione dello show. In fondo non è un’impresa così ardua. Scegliete la vostra isola sperduta, stile Lost (magari senza tutti i problemi che comporta, solo la parte del sole e del mare) e prendetevi tutto il tempo che vi serve.

4) 1899

l prodotto Netflix  di Baran Bo Odar ha conquistato subito i cuori e le menti dei suoi spettatori. Trame ricche di intrighi amorosi, misteri scientifici, razionalità e istinto. Una storia in cui come direbbe Ben Stone tutto è collegato. Come la sua serie sorella, Dark, anche 1899 è un complesso Cubo di Rubik che richiede maggior impegno e concentrazione di un classico prodotto di intrattenimento.

Lost
1899 (640×360)

I fan più sfegatati si sono spremuti le meningi per tutta la prima cercando di decifrare qualunque indizio nella trama e raggiungere la soluzione, non dico prima dei personaggi, ma almeno insieme a loro? E invece no, niente da fare. Anche questa volta Netflix ha infranto i nostri sogni e ci ha lasciato soli con i nostri dubbi e misteri. Nell’ultima scena dello show, scopriamo che grazie al siero bianco e all’utilizzo della piramide colorata, Maura si risveglia dalla simulazione. E scopre di essere su una navicella spaziale chiamata Kerberos e nell’anno 2099. Nella navicella si vedono, tutti gli altri personaggi dell’equipaggio, imprigionati in una specie di sonno indotto. E su uno schermo compare la scritta: “Project Prometheus” e la famosa frase, “May your coffee kick in before reality does” (Possa il caffè farti effetto prima della realtà), che già era stata vista sulla nave.

Ma quindi la chiave tanto combattuta a cosa serve? Maura è una vittima innocente o consapevole Creatore della simulazione? E perché si svolge su una nave e nel 1899? Cosa significa il simbolo del triangolo? Che ruolo ha l’ipnotismo nella storia? La serie quindi è ambientata nel futuro? Chi ha creato la prima simulazione e perché? La piramide nera possiede poteri soprannaturali? Che ruolo hanno gli altri personaggi nella storia di Maura e della sua famiglia? Eppure, prima o poi su questo pianeta arriverà un generoso mecenate che prenderà tutte le serie inconcluse e abbandonate e gli darà un degno finale, ponendo fine a tutte le nostre pene. Nel frattempo non ci resta che piangere e sfogare la nostra frustrazione con la questa classifica.

5) Flashforward

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Flashforward (640×375)

Più o meno ogni 9 lune, dal 2010, qualche anima smarrita persa come me, va su Disney Plus e riguarda Flashforward dall’inizio, tormentato dal dubbio: “Ma l’ho visto il finale di questa serie? E come finiva?”. Quindi affrontiamo la nostra (breve) Odissea di 22 episodi dell’unica stagione realizzata e continuiamo ad infliggerci lo stesso struggente dolore di un finale incompleto. Alcuni parlerebbero di masochismo (e hanno ragione), ma a me piace definirlo come “la speranza è l’ultima a morire”. Non si sa mai che dopo 13 anni (non a caso lo stesso tempo di Lost) qualcuno si decida a fare un episodio speciale in cui risponde a tutte le domande. No? Nessuno? Eppure era un prodotto così valido, un piccolo capolavoro incompiuto come i non-finiti di Michelangelo.

La serie thriller-fantascientifica (prodotta e realizzata da AMC) era nata da un’idea di Brannon Braga ( Star Trek, 24 e Terranova) e David S. Goyer (da Il Corvo 2 alla trilogia di Blade e alla successiva serie, dai Batman di Nolan fino al recentissimo Da Vinci’s Demons) e basata sul romanzo omonimo del canadese Robert J. Sawyer.  La storia racconta dei fatti accaduti il 6 Ottobre 2009 quando nello stesso identico momento, tutte le persone del pianeta perdono i sensi per 2 minuti e 17 secondi e in questo brevissimo arco di tempo tutte (o quasi) vedono frammenti del loro futuro 6 mesi dopo, più precisamente il 29 Aprile 2010. Questo sarà l’evento imponderabile e scatenante della nostra storia. Perché da lì in poi, ognuno incomincerà investigare e reagire alla profezia, interrogandosi sulle possibilità che il futuro si avveri o meno. L’idea iniziale prevedeva una 1° stagione da 25 episodi (poi ridotti a 22) e un percorso che sarebbe variato dai 3 ai 7 anni che si è ridotto ad uno… un misero anno. In ogni caso, il futuro è il protagonista principale di Flashforward, un futuro che rimane spezzato, incompleto come le previsioni che i personaggi della serie hanno avuto a riguardo e quella degli spettatori in merito al futuro della serie.

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