3) Black Mirror
Siamo di fronte a una vera e propria realtà distopica, non una alla George Orwell, ma qualcosa di molto più inquietante. Un futuro opprimente in cui tutto può essere controllato in qualche modo, anche la morte. Sappiamo di essere ancora abbastanza distanti da questa visione, ma l’idea di essere osservati, giudicati e di poter perdere quello che si ha è devastante.
Il disturbo ossessivo compulsivo che si affaccia in Black Mirror è un po’ come l’ipocondria che si ha nella quotidianità. Non serve alcuna certezza immediata, se la situazione è possibile allora è vera.