Revival sì o revival no? Quando si tocca questo argomento, le reazioni degli amanti delle serie tv sono disparate: da un lato c’è chi venderebbe anche l’anima al diavolo pur di rivedere sullo schermo i propri personaggi preferiti, dall’altro c’è chi esibisce una smorfia terrorizzata all’idea che si possa rimettere mano alla storia che ama. I due schieramenti nascono dalla rilevanza che si può dare ai pro e i contro dei revival. Nel primo gruppo, infatti, rientrano quelle persone che vedono nel ritorno di una serie tv la possibilità di rivivere certe emozioni, ritrovare protagonisti che si credevano ormai lontani, aggiungere nuove informazioni e dettagli alla trama. Nel secondo gruppo c’è chi calcola in maniera diversa il rischio, mettendo l’accento su tutto ciò che potrebbe andare storto: e se la trama peggiorasse? E se i personaggi venissero rovinati? E se non fosse poi così necessario aggiungere qualcosa di più? Da qualsiasi parte penda il vostro ago della bilancia in casi normali, forse quando si tratta di serie tv iconiche come Lost i dubbi sono meno pressanti. Forse, in questi casi, l’unica risposta alla parola revival è tapparsi le orecchie, chiudere gli occhi e scappare.
Questi 4 revival ad esempio – per ragioni diverse – non vorremmo proprio vederli mai.
1) Lost
114 episodi. 6 stagioni. C’è bisogno di aggiungere altro? A qualcuno l’idea è balenata in mente: in particolare negli ultimi due anni la parola revival è spesso stata accostata al titolo di una delle serie tv più iconiche degli ultimi tempi, Lost. La serie statunitense creata da J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber e prodotta da ABC, Bad Robot Productions e Grass Skirt Production è andata in onda tra il 2004 e il 2010 catturando i cuori non solo del pubblico ma anche della critica. Insieme a Grey’s Anatomy e Desperate Housewives è considerata la serie che ha riportato il canale ABC al suo splendore. Lost è un prodotto davvero grande non solo per quanto riguarda tutti questi numeri e titoli, ma anche per la complessa mitologia che vede intrecciarsi elementi diversi che obbligano lo spettatore a una visione attenta e attiva.
Quali sarebbero dunque i rischi di un revival per un colosso del genere? O forse, la vera domanda è quanti sarebbero? Davvero molti. Il pericolo di snaturare un intero universo sarebbe sempre in agguato, così come quello di alterare la natura dei personaggi e della trama. 6 stagioni ricche di contenuti, colpi di scena e dinamiche interessanti tra i suoi protagonisti sembrano sufficienti. Non si sente proprio la necessità di aggiungere altro a una serie come Lost.
2) Desperate Housewives
Come Lost, anche Desperate Housewives è una delle serie tv che hanno contribuito al successo della ABC. Composta da 8 stagioni, per un totale di ben 180 episodi, la serie statunitense creata da Marc Cherry è andata in onda dal 2004 al 2012. Le (dis)avventure delle casalinghe di Wisteria Lane che mescolano elementi del dramma, della satira, della commedia, della soap opera, ma anche del mistero, hanno tenuto compagnia a un numero davvero elevato di spettatori – e pensate che inizialmente la serie fu rifiutata da varie reti televisive. L’ultima stagione ha fatto guadagnare a Desperate Housewives il titolo di serie con protagoniste femminili più longeva della storia della televisione statunitense, battendo Streghe. E forse questo avrebbe dovuto tenere a bada le voci su un ipotetico revival. Eppure, la temutissima parola è comparsa su Twitter grazie a un account che ha parlato di un progetto segreto.
Il post è stato ri-condiviso da una scioccata Marcia Cross che si è detta all’oscuro di tutto. Solo voci di corridoio? Questo è quello che sperano gli spettatori di Desperate Housewives, perché la serie ha già avuto il suo perfetto finale, ogni cosa è andata al suo posto, non ci sarebbe proprio bisogno di rimescolare le carte. E poi, in caso, tornerebbero tutte le protagoniste? Quel che è successo con Sex and The City – il revival con l’esclusione di Samantha – ha gettato una nuova ombra sulla moda di ridar vita alle serie tv.
3) Everwood
Cambiamo ambientazioni e troviamo una produzione americana che, seguendo le vicende di una famiglia, tratta temi molto complessi e importanti come il rapporto genitore-figlio, la malattia e l’alcolismo tra giovani, intervallandoli a momenti più leggeri e ironici: stiamo parlando di Everwood, andata in onda tra il 2002 e il 2006 (2005-2007 in Italia) per un totale di 4 stagioni, 89 episodi. Una lunghezza non indifferente che ha dato la possibilità di sviluppare trama e intrecci in maniera efficace, permettendo al pubblico di affezionarsi ai personaggi. Nel 2018 si è parlato di un revival della serie e gli attori hanno commentato in modo diverso: per Greg Berlanti e Debra Mooney l’idea non sarebbe poi così male. In particolare, quest’ultima ha provato anche a ipotizzare cosa potrebbe succedere al suo personaggio, dicendo che Edna girerebbe il mondo in camper e si divertirebbe da pazzi.
Molto diversa, invece, la posizione di Emily VanCamp. L’attrice infatti si è dichiarata pronta per tornare a rivestire i panni della sua Amy Abbott, però ha espresso delle perplessità riguardo a ciò che potrebbero pensare i fan. Secondo lei, ciascuno ormai avrà un’idea diversa di ciò che sono diventati i personaggi dopo il finale e dare una versione definitiva potrebbe generare delle delusioni. E i fan condividono questa visione: perché cercare di rovinare una storia che già riuscita bene? Giù le mani da Everwood!
4) Merlin
Tra il 2008 e il 2012 sono andate in onda le 5 stagioni di Merlin, 65 episodi trasmessi da BBC One che vertono sulle vicende di Merlino e Artù, protagonisti di una delle storie d’amicizia più belle degli ultimi tempi. Il fantasy che ricalca il ciclo bretone e porta sullo schermo personaggi iconici come Morgana e Ginevra si è concluso con un finale che molti ritengono aperto: Merlino, ormai vecchio, che attende ancora il ritorno di Re Artù proprio come vuole la leggenda. Ma è davvero così aperto questo finale? Si immagini un ritorno di Re Artù – ancora giovane come l’età della morte? -, l’uomo riabbraccia il vecchio amico Merlino e… ? Come andrebbe avanti la storia?
Il fascino del finale di Merlin sta proprio nel senso di attesa e speranza che emerge dal comportamento fedele e fiducioso del mago. Merlino non si arrende e onora la propria amicizia con Artù. Il Re tornerà? In questo caso non è un dubbio da suspense, perché allo spettatore non interessa davvero tutto quello che potrebbe accadere dopo: non c’è nulla di aperto. Quel che realmente si vuole è rivedere i due abbracciarsi. Ma non è il presupposto per un solido revival. Anche in questo caso ci sarebbe il grande rischio di rovinare una serie tv perfetta così com’è.