Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Arrested Development, Brooklyn Nine Nine, Sense 8, Community, The Expanse, Lucifer, Young Justice, Designated Survivor, Nashville, Warrior Nun
Quanto può essere potente un fandom? Quanto sono realmente fondamentali le persone che guardano una serie tv? Tantissimo. Lo dimostra il fatto che sempre più spesso il pubblico ha modo di esercitare il suo potere su intere produzioni. E con questo non si intende un “semplice” cambio di trama o un aggiustamento qua e là della narrazione. Con potere del pubblico intendiamo una vera e propria forza pulsante che sempre più spesso fa paura agli autori dei prodotti. Molti fandom, infatti, detengono il premio di essere riusciti addirittura a resuscitare la loro serie preferita. Non stiamo esagerando, la parola resuscitare è quella giusta. Sempre di più le serie, lo sappiamo, soffrono di un successo effimero e soffrono soprattutto di un giudizio continuo da parte del pubblico che si traduce (spesso in maniera troppo frettolosa) in un giudizio di qualità. Ma chi segue questo mondo in modo assiduo sa anche che non sempre successo significa automaticamente qualità e infatti, quando una serie non ha quello che si merita, il pubblico si infervora e fa sentire la sua voce. Una voce che, molto più dei primi anni, ha assunto un significato importante perché rispecchia un benestare fondamentale: quello dei fruitori dei prodotti. E allora serie come Lucifer o Brooklyn Nine Nine, che spiccano per qualità e per originalità, sono riuscite a sopravvivere e appunto, a rivivere di una seconda vita ancora più solida, forti dell’amore del proprio pubblico.
1. Arrested Development
Nasce nel 2003, dalla casa di produzione della Fox, come una delle serie più innovativa del periodo. E in effetti lo è. Arrested Development è davvero difficile da descrivere, è una serie che va vista in tutta la sua interezza e che va capita passo dopo passo. Bisogna entrare nel suo mood e soprattutto nel suo linguaggio apparentemente troppo facile che nasconde, però, una complessità di fondo. Dopo tre stagioni, nel 2006, la Fox decide di non rinnovarla, di cancellare la serie nonostante non avessero girato alcun episodio finale. Il motivo è ovviamente lo scarso successo ottenuto, o almeno più esiguo di ciò che si aspettavano. Eppure, proprio in contrasto a questa supposizione, Arrested Development viene salvata dai suoi fan, che magari non erano tanti ma erano sicuramente più agguerriti che mai. Tanto clamore viene fatto che alla fine la serie riesce a risorgere e non su una piattaforma qualsiasi, bensì su Netflix. Quest’ultimo decide di investire su Arrested Development per altre due stagioni, facendola arrivare quindi alla quinta. Al momento nessuna notizia in merito alla sesta, chissà se anche questa volta l’orda dei fan avrà voce in capitolo.
2. Brooklyn Nine Nine
A pensarci adesso, di cancellare Brooklyn Nine Nine, davvero ci vengono i brividi. Perché spesso sono le serie che faticano ad ottenere un pubblico saldo che poi diventano capolavori conclamati, quando finalmente ci si rende conto che esistono. Pensare oggi che Brooklyn Nine Nine ha rischiato la chiusura solo alla quinta stagione, ci sembra assurdo perché le vicende del novantanovesimo distretto di Brooklyn sono ormai entrate nella storia. La serie è infatti una delle migliori comedy degli ultimi anni, brillante e sagace, divertente e mai scontata. Eppure, abbiamo rischiato di non vedere le ultime tre stagioni. Al termine della quinta stagione, infatti, Fox decise di non rinnovarla dato il lento calare di ascolti (come se non fosse fisiologico dopo cinque stagioni). Ma per fortuna Nbc ci ha visto lungo e ha deciso di acqusire Brooklyn Nine Nine e darle una seconda possibilità. Ovviamente Nbc non lo fa per niente: moltissimi fan, infatti, si sono rivoltati alla notizia della chiusura lamentando a Fox uno scarso interesse per la qualità. Nbc, che ha avuto il merito anche di giocare di furbizia in questo, ha preso la palla al balzo acquistando il prodotto e dandogli un finale degno della bellissima serie che è.
3. Sense 8
In questo caso siamo di fronte ad un evento leggermente diverso, andiamo per gradi e cerchiamo di fare chiarezza: dopo la prima stagione Netflix annuncia la cancellazione di Sense 8, serie particolarmente originale, con un mood tutto suo e una narrazione di base unica. Dopo l’annuncio della cancellazione i fan insorgono, lamentando il fatto che Netflix produce pochissimi prodotti di qualità e che uno dei pochi sia proprio Sense 8. Perciò Netflix decide di tornare sui suoi passi ma non in maniera canonica, bensì “regalando” al fandom una puntata speciale, di circa due ore, che delinei una sorta di conclusione. A questo punto, però, lo speciale ha un grande successo, sicuramente inaspettato dati i precedenti dati della serie. Netflix concede, quindi, una seconda stagione e al primo episodio lunghissimo se ne aggiungono degli altri. La trama va avanti e Sense 8 si sviluppa. Fino ad arrivare al finale di stagione, che include un grosso cliffhanger e che fa quindi sperare il pubblico in una terza stagione. Che, però, non arriverà mai. Anche questa volta Netflix, per non inimicarsi i fan di Sense 8, rilascia un ultimissimo episodio speciale, sempre della durata di un film, e chiude definitivamente il ciclo di Sense 8. Sembra fantascienza, ma questo è il gioco di potere che si instaura tra un pubblico volenteroso e una casa di produzione mondiale.
4. Community
Il caso di Community si può tradurre come una sorta di accanimento terapeutico. La serie creata da Dan Harmon, infatti, era stata cancellata dalla sua casa di produzione, la Nbc, alla fine della quinta stagione e una sesta non era assolutamente stata confermata. Community, infatti, cominciava a diventare davvero dispendiosa e, visti gli incassi calati durante le ultime stagioni, Dan Harmon cominciava ad arrendersi (complici degli stipendi stellari degli attori che, nel frattempo, erano diventati molto più famosi dell’inizio delle riprese). Ma i fan, anche questa volta, hanno avuto quello che volevano. Ossia, una sesta stagione. Sesta stagione che, però, avrebbe dovuto davvero essere l’ultima, data l’impossibilità della produzione di andare avanti. A salvare la serie è stata Yahoo! Screen, sito di video on demand ideato da Yahoo! Nel 2006. Grazie al finanziamento di questa piattaforma, Community riesce ad avere il suo finale e il pubblico riesce ad ottenere ancora una volta ciò che vuole. Ma possiamo dire che, in questo caso, avremmo potuto anche farne a meno, più che altro per evitarci un’ulteriore delusione alla rinnovata chiusura, dopo la sesta stagione.
5. The Expanse
Composta da sei stagioni, The Expanse ha avuto una vita travagliata. La serie parla di un mondo distopico, gli umani sono riusciti a colonizzare l’intero sistema solare e il pianeta Terra sembra in continua guerra con il pianeta Marte. È una serie che definiremmo sci-fi, dove la geopolitica la fa da padrone, dove i protagonisti sono prima di tutti dei diplomatici prima ancora di essere eroi. E poi è anche un thriller, c’è un detective che indaga sulla sparizione di una donna terrestre. The Expanse è una serie particolare e probabilmente non per tutti; eppure, la sua fetta di pubblico se l’è conquistata, tanto da avere una grande peso nella sua storia. Dopo le prime tre stagioni distribuite da Syfy (canale via cavo della Nbc) arriva l’annuncio della cancellazione. Salvo l’arrivo, in extremis, di Amazon Prime Video che decide di accontentare i fan e di annettere la serie unica nel suo genere, nel suo catalogo. Non contenta, Prime Video addirittura rinnova la serie per ben due volte, arrivando ad una sesta stagione conclusiva, annettendo così una grossa fetta di pubblico piuttosto specifica (quella del genere sci-fi) e conquistando la sua fiducia.
6. Lucifer
Il viaggio di Lucifer è travagliato, proprio come quello del suo protagonista. La serie è prodotta, almeno le prima tre stagioni, dalla Fox che punta tutto sul poliziesco più dark di questo mondo e anche di quell’altro. Eppure, arrivata alla fine della terza stagione, Fox decide di non andare avanti, di chiudere Lucifer e lasciare tutti in sospeso. Neanche a dirlo, i fan insorgono e quando insorgono i fan di Lucifer c’è da preoccuparsi. Forti del fatto che la serie avrebbe avuto ancora molto da dare e da raccontare, cominciano a protestare specialmente sui profili social della Fox e su quelli ufficiali della serie Lucifer. Tutto questo non sfugge a Netflix, che coglie l’occasione di acquisire un nuovo prodotto e un nuovo pubblico. La piattaforma acquista, quindi, Lucifer promettendo di regalarci due stagioni in più, quindi fino alla quinta. Ma la quinta stagione, chissà se per marketing o per cattiveria, non si conclude e non conclude il viaggio di Lucifer e della sua detective. Perciò, dopo altri litigi col pubblico, Netflix cede di nuovo e a sorpresa pubblica un post su Instagram annunciando la sesta e “ultima ultima, eh” stagione di Lucifer. Almeno, però, nella sesta stagione di Lucifer c’è un vero finale, un finale degno dei personaggi e della storia, un finale che ci fa sperare ben poco in una settimana stagione, conclusivo. E sulle note di Welcome to The Black Parade dei My Chemical Romance, Lucifer si conclude in maniera spettacolare.
7. Young Justice
Stavolta siamo di fronte ad una bellissima serie animata, derivante da un fumetto ma non del tutto comunicante con esso. Siamo infatti nell’universo della DC ma invece di provenire dall’omonimo fumetto di Peter David, la serie animata è più che altro un adattamento narrativo dell’intero universo della DC. Come spesso succede, pur essendo una serie animata è assolutamente apprezzabile anche dai più grandi e questo la Warner Bros lo ha intuito da subito (in Italia, invece, si può vedere solo su Cartoon Network, che è un canale solitamente destinato ai più piccoli). Ma alla fine della seconda stagione, senza un finale degno, proprio la Warner decide di non continuare con la serie animata Young Justice, lamentando un calo di ascolti che per quella fascia d’età non era assolutamente adeguato. E invece, proprio in virtù del fatto che non era solo quella fascia di età a vedere la serie animata, è arrivato un pronto intervento a difesa di Young Justice che, chiusa nel 2013, riapre i battenti nel 2016 sempre con emittente Warner Bros, che si lascia quindi convincere dal suo pubblico. A distanza di tre anni, i fan hanno rivendicato la loro serie e, anche se immediatamente ricancellata dopo la terza stagione, hanno potuto veramente farsi valere sulla casa di distribuzione.
8. Designated Survivor
Designated Survivor è una serie molto particolare, non tanto dal punto di vista stilistico (la serie è infatti un classico poliziesco con delle trame rimandanti al thriller) quanto dal punto di vista tematico. Il presupposto di base vede, infatti, Thomas come un sopravvissuto designato, appunto, che è una carica unica negli Stati Uniti e che prevede l’elezione a presidente nel caso in cui la liena di successione subisse delle emergenze. Insomma, un ripiego in caso di crisi di stato. E così accade, ovviamente. Mentre cerca di capire come fare ad essere presidente degli Stati Uniti senza alcuna esperienza politica, Thomas indaga sulla morte dei suoi predecessori nella linea di successione. La serie è prodotta, inizialmente, e distribuita dalla ABC che punta molto sul fascino thriller della narrazione per fare colpo su un pubblico appassionato del genere, un po’ alla House of Cards; intrighi politici, inganni, passioni. Eppure, nonostante la prima stagione fosse andata molto bene (tanto da saltare completamente la fase dell’episodio pilota, andando a confermare da subito l’intera stagione) nel 2016, a pochi mesi dalla fine della seconda stagione, la ABC decide di chiuderla definitivamente. A salvarla arriverà Netflix che, forte di un pubblico molto affezionato a temi simili, produce una terza stagione. Designated Survivor verrà comunque per sempre chiusa anche da Netflix al termine della terza stagione.
9. Nashville
Il caso di Nashville è uno dei casi meno eclatanti, seppur discussi, fra tutti in primis perché viene cancellata nel momento in cui aveva già avuto modo di farsi conoscere per quella che è: una bella serie a tema musicale, che tratta anche degli argomenti complessi con un linguaggio piuttosto leggero. Nashville, prodotto e distribuito dalla ABC nel 2012, raggiunge infatti ben quattro stagioni con la casa di produzione di provenienza, senza mai subire grandi battute d’arresto. La notizia arriva nel 2016, quando ABC nota un grosso calo di interesse da parte del pubblico e pensa che forse è arrivato il momento di non investire più su Nashville. Eppure, lo zoccolo duro sei fan di Nashville esisteva eccome e si è fatto sentire in maniera preponderante soprattutto sui social ufficiali della serie tv. C’è da dire che, però, hanno ottenuto ben poco: un altro paio di stagioni sì, ma su un canale molto meno noto e di conseguenza molto meno inflazionato, Viacom CMT, un canale televisivo a tema prettamente musicale. Nashville ha così inevitabilmente fatto una piccola caduta di stile, seppur molto più vicina al suo mondo. I fan si sono accontentati pur di vedere in finale degno della loro serie preferita ma forse a volte ci vuole coraggio anche a desistere.
10. Warrior Nun
Warrior Nun è una serie originale Netflix che ha una trama fantasy e piuttosto particolare: il presupposto è una tragedia capitata alla protagonista, che la porterà ad un convento di suore molto particolari. Attraverso dei riti e dei malintesi la ragazza diventa importante per la setta religiosa e, in qualche modo, deve diventare una vera e propria guerriera. Netflix, agli esordi di Warrior Nun, prevede una sola stagione, per poi rinnovare anche per una seconda. Ma alla fine della seconda la piattaforma decide che non è il caso di andare avanti con Warrior Nun, dato il pochissimo successo riscosso e il mancato boom che si aspettavano tutti. Ma proprio da pochi giorni, nel mese di giungo del 2023, Simon Barry, lo showrunner della serie tv, ha annunciato sui suoi canali social l’arrivo di una terza stagione. Come mai? Pare che incalzato dai fa della serie, che evidentemente sono molti di più di quelli che Netflix è riuscita a percepire, Barry abbia voluto loro fare una sorpresa. La terza stagione ci sarà ma un enigma rimane: con quale casa di distibuzione? Su quale piattaforma? Si continuerà su Netflix? Al momento lo showrunner non ha specificato niente di tutto questo, perciò staremo a vedere. Chissà che i fan non abbiano anche il potere di decidere il canale di distribuzione.