#4 Mr. Robot
Mr. Robot è una di quelle serie, ma diciamo pure che Mr. Robot è la serie, che la testa la dimentica.
Mr. Robot funziona così, come protagonista non ha l’essere umano, ma la mente dell’essere umano, e contemporaneamente fa di tutto per neutralizzarla, schiacciarla e manipolarla per portarla dentro il vortice della serie e di quello che rappresenta.
Siamo arrivati a dubitare dei personaggi: della fisicità del protagonista, della sua dimensione psichica, siamo arrivati a dubitare persino delle nostre stesse capacità di comprendere le situazioni e decodificare gli indizi.
Perché gli indizi possono essere visti, ma possono non esistere. Come tutto quello che crediamo di aver osservato ed analizzato con attenzione in Mr. Robot.
Tutto questo disordine, questa inquietudine, lo smarrimento, non possono che farci scomparire per un attimo, per poi ricomparire ed accorgerci che tutto quello che resta è il nostro malessere.
#5 The Killing
L’atmosfera cupa, la lentezza, la pioggia ed i personaggi sempre sul filo del rasoio danno a The Killing degli ottimi spunti per crescere ed infine esplodere.
L’importanza dei contrasti tra personaggi e situazioni, tra Linden e Holder, tra questa coppia e tutto il resto, è fondamentale. Dà vita alle nostre impressioni e al caos calmo che decide le puntate nonché le intere stagioni.
Ed è proprio questa lentezza che ci porta ad un passo dall’impazzire, dal diventare le nemesi dei protagonisti, con i loro vizi, le loro indecisioni e le loro incontrollabili battaglie.
Il clima è rilassato, ma sempre in tensione verso un’eterna sconfitta.