Uno dei cambiamenti più radicali, e anche tra i miei preferiti devo ammettere, è stato quello di Carol. Dopo la morte del marito che abusava di lei è praticamente rinata, ma il vero colpo di grazia alla donna gentile e indifesa delle prime stagioni l’ha dato la morte di Sophia, sua figlia. Carol ha dovuto imparare nel modo peggiore che la speranza può fare più male che bene. Da allora il suo senso materno e di sopravvivenza per il gruppo è salito alle stelle: a partire dal giorno in cui ha brutalmente bruciato vive le persone malate nella prigione per fermare precocemente il contagio (meglio prevenire che curare no?) fino a quando, dopo essere stata esiliata da Rick, ha salvato praticamente da sola tutti i suoi compagni. La Carol che conosciamo ora è una vera sopravvissuta: inganna le persone con la sua immagine innocua pur essendo uno dei membri più pericolosi del gruppo, non si fa alcuno scrupolo ad uccidere chiunque la minacci e si comporta nel modo più razionale possibile in un mondo che ormai è impazzito. Tutta questa violenza è giusta? Dal mio punto di vista sì, o ci si adatta o si muore.
