Oltre alle nostre famigerate e amate serie tv, le piattaforme streaming in questi ultimi anni ci hanno offerto una vasta quantità di contenuti molto diversi fra loro e capaci di accontentare preferenze e gusti disparati. Tra i nuovi prodotti seriali che hanno ottenuto enorme seguito e successo, scalando le classifiche e trascinando migliaia di spettatori, ci sono le docuserie, ossia un ibrido che riesce con una struttura episodica a trattare un determinato argomento in maniera, spesso, accattivante, interessante e meno pedante di quanto un documentario, in determinate circostanze, possa riuscire a fare. Si tratta di un espediente di maggior appeal che sa essere coinvolgente, funzionale alla divulgazione delle informazioni riguardo un tema nello specifico e che, per questo, oggi viene particolarmente apprezzato perché in grado di insegnare senza sfociare in un tono didascalico.
Questo 2021 ci ha consegnato molti di questi contenuti, alcuni sicuramente più riusciti di altri, ma che hanno contribuito ad alimentare questo filone e a spingere le case di produzione a impiegarci tempo e risorse. Abbiamo raccolto per voi le migliori docuserie 2021 per avere un quadro più chiaro delle uscite più interessanti di questo anno che sta volgendo al termine e procedere al recupero di ciò che ancora non avete spuntato in lista.
Ecco le 5 migliori docuserie 2021 che ci hanno piacevolmente coinvolti:
5) Flee
Flee è un film documentario animato, diretto da Jonas Poher Rasmussen e scritto da Poher Rasmussen e Amin. Racconta la storia di un uomo, Amin, che nasconde a tutti un importante segreto sulla sua vita passata. Fuggito da Kabul, il giovane trova rifugio a Copenaghen e lì inizia a costruire la sua vita. Amin è ormai un accademico affermato e sta per sposare l’uomo di cui si è innamorato. Nessuno però sa chi sia veramente, nemmeno il suo fidanzato, ed è riuscito a costruire accuratamente la sua falsa esistenza, anche se il minimo passo falso potrebbe far crollare tutto quanto e la sua vita potrebbe sgretolarsi davanti ai suoi occhi da un momento all’altro.
Per la prima volta dopo anni, però, Amin decide di rivelarsi e raccontare la storia della sua odissea giovanile, del suo doloroso abbandono della sua terra di origini e comprende che la possibilità di avere un futuro diverso dal suo passato implica la verità e il confronto con tutto quello che la vita gli ha messo davanti anni prima.
Flee, tra i documentari e le migliori docuserie 2021, è una storia personale e universale al tempo stesso, che riesce a parlare per molti anni uomini e donne che fuggono dalle terre in cui sono nati per motivi più o meno drammatici e si ritrovano a costruire le loro vite in altri contesti. Ma il passato non si può rinnegare, resta lì ed è bene che venga metabolizzato anche da chi ci è accanto nella nostra nuova vita per conoscerci fino in fondo e restarci accanto con una maggiore consapevolezza.
4) A Glitch in the Matrix
A Glitch in the Matrix è l’ultimo documentario del regista Rodney Ascher in questa lista dei documentari e migliori docuserie 2021. Una sola teoria ha ispirato tutto il suo racconto: e se tutti noi stessimo vivendo in una simulazione e fossimo intrappolati in un mondo non reale? Il film ripercorre la genesi di questa teoria nel corso degli anni, tra scontri filosofici degli antichi greci che si sono interrogati a riguardo, come anche le moderne discussioni di Philip K. Dick, le sorelle Wachowski e altri importanti studiosi. Tra questi documenti, troviamo anche le interviste di coloro che credono fermamente in questa possibilità. Inoltre, tutte le rievocazioni sono state animate digitalmente e gli archivi sono tratti da cyber-thriller e videogiochi anni ’90. Nel febbraio 2003, un diciannovenne di nome Joshua Cooke ha ucciso i suoi genitori nella loro casa in Virginia. Il ragazzo ha confessato ai suoi legali di credere di essere in Matrix, l’universo del film di Keanu Reeves del 1999. Dopo anni, questa storia offre ancora degli spunti inquietanti ed estremamente dolorosi di quanto questo giovane abbia visto la sua vita stravolta dall’accusa, rendendosi conto di aver compiuto una vera e propria tragedia.
A Glitch in the Matrix ci spinge a porci folli e assurdi interrogativi sulla nostra realtà, assecondando quelle teorie stravaganti e bizzarre che almeno una volta nella vita ci hanno sfiorato la mente. Quanto siamo in grado di determinare con certezza il grado di realtà di cui siamo parte e le persone con cui ci relazioniamo ogni giorno?
Tante domande, forse troppe, ma nessuna risposta. Si tratta di assimilare una miriade di spunti e interrogativi tutti diversi e potenzialmente in grado di schiudere mondi e dimensioni solo in parte esplorate o immaginate prima.
3) All Light, Everywhere
All Light, Everywhere è un documentario di Theo Anthony che si propone di mostrarci riprese e filmati di telecamere “pubbliche” ma anche di intersecare questo aspetto ad altri come le armi, la polizia e la giustizia.
Ogni film è in parte un’autobiografia, perché ogni immagine ha una cornice. E ogni fotogramma esclude un mondo oltre i suoi confini. Eppure, quando capiamo qualcosa, diciamo ancora: ‘Capisco’
Queste sono le parole del narratore invisibile scelte dal regista come prologo del suo film e, sin dai primi minuti, capiamo che non avrebbe potuto scegliere frasi più evocative di queste. Mentre le tecnologie di sorveglianza sono ormai una costante nella vita di tutti i giorni, questo film si interroga sull’esistenza di un reale punto di vista oggettivo che possa andare oltre i pregiudizi sia della percezione umana che dell’obiettivo. Si tratta di una riflessione sul legame tra le immagini e le armi. Baltimora è la città banco di prova di molte nuove tecniche e tecnologie di sorveglianza e dunque, alla fotografia sviluppatasi parallelamente al colonialismo e alle armi automatiche, vediamo la sede della Axon, un’azienda che detiene una sorta di monopolio sulle body camera negli Stati Uniti.
Quanto cediamo, in maniera più o meno consapevole, della nostra privacy e ci ritroviamo a dare fiducia a ciò che vediamo e a coloro che sviluppano e controllano le tecnologie in cui siamo immersi? Anthony riesce in questa brillante e, a tratti inquietante, dimostrazione delle conseguenze che ignoriamo e che, invece, potrebbero ritorcersi contro di noi.
2) The Beatles: Get Back
Ha scalato le classifiche attirando l’attenzione di fan e non: The Beatles: Get Back è la serie fenomeno di Disney+ di cui non possiamo fare più a meno. Il documentario di Peter Jackson racconta, tra le altre cose, i giorni trascorsi insieme dai membri della celebre band inglese per registrare le loro ultime canzoni. Ciò che ha incantato gli spettatori è la raccolta di materiali inediti che sono stati restaurati: quasi 60 ore di filmati mai visti e 150 ore di registrazioni audio mai ascoltate, rimaste conservate per oltre cinquant’anni e mai rese note. Oltre alle comprovate doti del regista, amante dei cantanti di Liverpool, la migliore docuserie 2021 sui Beatles mostra per la prima volta la loro ultima e storica esibizione dal vivo, sul tetto della Apple Records, a Londra. Vediamo John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr che discutono, ridono, litigano e provano i loro brani. Le cosiddette “Get Back Sessions” avevano poi come obiettivo quello di scrivere e provare le canzoni per un nuovo disco che sarebbe stato registrato di fronte al pubblico dal vivo.
Jackson ha definito il suo prodotto come un «documentario su un documentario» e ha dichiarato che è stata la pandemia a trasformare questo film di due ore e mezza in una serie di oltre sei ore:
Nella storia dei Beatles, non credo che esistano tre settimane più prolifiche e creative di queste. Quindi, invece di essere un periodo di crisi deprimente che ha dato vita a registrazioni scadenti, è uno dei periodi di scrittura, prove e registrazioni più frenetici che i Beatles abbiano mai vissuto, ne sono sicuro. Di solito questi ragazzi registravano un album in due, tre o quattro mesi. Nel corso di questi 22 giorni, scrissero e registrarono la maggior parte dell’album Let It Be. La maggior parte delle canzoni dell’album non è stata soltanto scritta ma anche registrata in questo periodo
Ciò che il regista ci ha permesso di fare è godere di una prospettiva più ampia permettendo ad un evento così importante di parlarci dello spirito della band che si è così mostrata a noi con tutte le sue molteplici sfumature.
1) Framing Britney Spears
Parliamo del film più atteso fra i documentari le migliori docuserie 2021: Framing Britney Spears ha catturato l’attenzione dei fan prima della sua uscita. Si tratta di un film documentario diretto da Samantha Stark e prodotto dalla The New York Times Company che sceglie di raccontare la vita e la carriera della cantante internazionale di fama internazionale Britney Spears. Lo svolgimento del lungometraggio affronta diversi momenti della vita della star, anche lontani dai riflettori, come la sua infanzia e formazione. Tuttavia, la maggior parte del film si concentra sulle vicende del movimento #freebritney, ossia quel gruppo sempre più vasto di suoi fan che per anni ha reclamato la sua libertà dalla ingombrante e asfissianti autorità paterna. Non si tratta certamente di un prodotto giornalistico che indaga rigorosamente retroscena e fatti reali e comprovati, ma senz’altro riesce in questa difficile operazione di rappresentazione delle conseguenze più drammatiche della popolarità, specie in giovane età, che possono tramutarsi in veri e propri traumi psicofisici da doversi portare dietro per lunghi anni.
Framing Britney Spears racconta i lati più negativi e rovinosi della celebrity culture, anche se poggia su basi troppo poco solide in certi frangenti della narrazione. Al centro della storia della star, una grande rilevanza viene affidata al modo in cui il mondo dei social, con tutti i suoi strumenti, abbia potuto alimentare il movimento e permettergli di acquisire una voce di cui oggi tutto il mondo conosce l’esistenza. Di fatti, dopo la pubblicazione del documentario, sono giunte numerose scuse pubbliche, da parte di personaggi vicini a Britney, che hanno ammesso i propri errori cercando di “ripulire” l’immagine di una celebrità che negli anni si è macchiata di numerosi giudizi infondati.