8) Volo MH370 – L’aereo sparito nel nulla
Era la notte dell’8 marzo 2014 quando, quello che doveva essere un normale volo di linea tra Kuala Lumpur e Pechino, ha dato vita a uno dei più grandi misteri dell’ultimo decennio. Da quel momento, l’MH370 ha infatti smesso di essere un aereo diventando un fantasma per tutti i sistemi di localizzazione. Né i suoi resti né i corpi delle 239 persone presenti a bordo sono mai stati ritrovati. Attraverso le testimonianze di familiari lacerati dalla mancanza di conferme, e da esperti che tentano di fornire una risposta a un universo abitato solo da domande, la docuserie Netflix Volo MH370 – L’aereo sparito nel nulla cerca di far luce sull’inquietante e misteriosa vicenda.
I tre episodi da cui la docuserie è composta dimostrano quanto la realtà riesca fin troppo spesso a superare l’immaginazione, spingendo il telespettatore a interrogarsi sulla veridicità di quanto sta guardando. Ciò che potrebbe apparire come un lungometraggio di spionaggio o di genere distopico è però la triste e spaventosa realtà, mostrata in tutte le sue contraddizioni dall’attenta regia di Lousie Malkinson. La coinvolgente e interessante opera si attesta tra le migliori docuserie da vedere su Netflix secondo i nostri utenti, che ne sconsigliano tuttavia la visione a chi ha già prenotato un volo per le prossime vacanze.
Il documentario di Malkinson, infatti, non ha neppure per un’istante la presunzione di fornire risposte a un mistero che non ne ha mai avute, ma si limita a mostrare gli antefatti, a raccontare il background di alcune delle vittime e a vagliare tutte le ipotesi succedutesi nel corso degli anni, siano esse le più probabili o le più complottiste. La docuserie Volo MH370 non può certamente offrire speranze, ma è in grado di regalare livelli di coinvolgimento e pathos difficilmente replicabili sul piccolo schermo.
7) Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio
Disponibile su Netflix dal 16 luglio, Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio ha diviso l’opinione pubblica per la delicatezza del tema trattato, rimasto indelebile nei ricordi di tutti gli italiani fin da quel lontano 26 novembre 2010, giorno in cui si sono perse le tracce della giovanissima Yara Gambirasio. Come espresso nella nostra recensione – che potete leggere qui – non sarà questo il luogo o lo spazio per parlare di innocenti o colpevoli. Questo compito spetta a chi di dovere. Il Caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio va raccontato per ciò che è: la narrazione di una storia devastante che non può essere dimenticata, come suggeriscono i membri della Community di Hall of Series, secondo i quali la docuserie Netflix è tra le migliori visioni della piattaforma.
La docuserie ripercorre le complesse indagini sulla scomparsa della giovane Yara che hanno portato anni dopo all’arresto di Massimo Bossetti, il quale offre la sua testimonianza diretta ai microfoni di Netflix. Tra i temi che emergono dalla visione dei 5 episodi che compongono il documentario, salta sicuramente all’occhio il ruolo dei media nelle indagini investigative e il labile confine tra informazione e prevaricazione. La drammatica vicenda è sviscerata attraverso le vecchie immagini dei notiziari e le testimonianze di chi ha preso parte alle lunghe e travagliate indagini, che hanno coinvolto ai tempi gran parte dei cittadini di Brembate di Sopra.
Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio è sopratutto un mezzo attraverso cui ricordare una terribile vicenda affinché non si ripeta mai più, e per omaggiare la vita di Yara, spezzata troppo presto da un atroce e ingiusto destino.
6) Giù le mani dai gatti – Caccia a un killer online
Nel mondo sommerso e anarchico del dark web, è possibile incappare in brutali video in cui a fare le spese della violenza ingiustificata dell’uomo sono i gatti. Mossi da un senso di giustizia animalista, due giovani nerd decidono allora di dare la caccia all’autore di quello spietato gesto commesso contro i felini, scoprendo che dietro la violenza sugli animali si nasconde anche quella contro le persone. Ha così inizio una caccia all’uomo e al killer, Luka Rocco Magnocca, che diventa reciproca, perché il sadico assassino di gattini e di persone trae piacere dalla consapevolezza di essere braccato.
Ha soprattutto inizio Giù le mani dai gatti – Caccia a un killer online, considerata dai nostri utenti una delle migliori docuserie da vedere su Netflix.
In soli tre episodi, la docuserie prodotta dal colosso dello streaming racconta con un’inaspettata vena ironica il nostro tempo, in cui le indagini si muovono sul web e le improbabili personalità del mondo dello spettacolo si ritagliano angoli insperati di notorietà online. Giù le mani dai gatti – Caccia a un killer online è anche la dimostrazione del fatto che, se usati a fin di bene e dalle persone giuste, i social e internet possono essere un utilissimo mezzo di giustizia.
5) Conversazioni con un killer – Il caso Gacy: una della migliori docuserie da vedere su Netflix secondo gli utenti della nostra Community
Tra i più tristemente noti serial killer di sempre avrete senza dubbio sentito parlare di John Wayne Gacy, lo spietato assassino che dal 1972 al 1976 ha mietuto 33 vittime, la maggior parte delle quali sono state poi rinvenute nel seminterrato di casa sua. Conversazioni con un killer – Il caso Gacy si serve delle registrazioni degli interrogatori fatti al killer dopo la cattura: attraverso le parole dello stesso Gacy, la docuserie Netflix spazia dalla sua infanzia fino all’età adulta, dal primo omicidio fino all’arresto. A rendere particolarmente interessante il documentario è però l’enorme mole di materiale che lo arricchisce, dalle interviste ai parenti e amici delle vittime, a quelle ai vicini di casa e all’avvocato chiamato a difenderlo durante il processo.
Attraverso i tre episodi da cui è composta, Conversazioni con un killer – Il caso Gacy è soprattutto un’agghiacciante testimonianza dell’oscurità della psiche umana, nonché tra le migliori docuserie da vedere su Netflix a detta dei nostri utenti.
Il documentario diretto da Joe Berlinger, oltre a ricostruire la storia di Gacy partendo dai traumi della sua infanzia fino alle follie compiute in età adulta (l’uomo era solito travestirsi da clown per intrattenere i bambini, diventando noto come killer clown), pone il focus sul contesto sociale in cui Gacy ha potuto compiere indisturbato i suoi crimini. Una critica puntuale al ruolo delle autorità dell’epoca, che avrebbero potuto probabilmente evitare un terribile e crudele destino a troppi giovani.