5) Through The Looking Glass – Lost: la storia della serialità in uno dei migliori episodi delle serie tv
Il finale della terza stagione di Lost è uno dei momenti più iconici della serie, per via di una trama avvincente e rivelazioni scioccanti. Through the Looking Glass, questo il titolo dell’episodio, gioca con la struttura narrativa attraverso l’uso di diversi flash-forward. Rivelando così un futuro che cambia radicalmente la comprensione della storia dei personaggi. Questo episodio, infatti, rappresenta un momento cruciale in cui il format dello show cambia radicalmente. Si passa dai tradizionali flashback a una nuova struttura piena di flashforward, che raccontano dunque il futuro dei protagonisti. La trama si concentra su Jack e i suoi tentativi di salvare i sopravvissuti sull’isola. Il gruppo dei Sopravvissuti si trova sotto attacco da parte degli Altri, mentre Jack tenta di attivare un segnale radio per attirare i soccorsi. Anche Charlie gioca un ruolo fondamentale: deve entrare in una stazione sottomarina per disattivare il blocco alle comunicazioni e permettere la trasmissione del segnale.
Durante questa missione, Charlie sacrifica la propria vita per il bene del gruppo, avvertendo Desmond con un ultimo messaggio: “Not Penny’s Boat”. Questo iconico e scioccante colpo di scena rivela che le intenzioni del misterioso soccorritore non sono del tutto chiare, cosa che fa accresce il senso di pericolo. Parallelamente alle tensioni sull’isola, Through the Looking Glass presenta per la prima volta un flashforward incentrato su Jack. Questi viene mostrato in modo molto diverso da come lo avevamo conosciuto: tormentato e distrutto, ben lontano dall’eroe ottimista di sempre. Sul finale, Jack pronuncia a Kate l’iconica frase “Dobbiamo tornare indietro”, aprendo a un futuro incerto e angosciante. Jack fa intendere che lasciare l’isola non è la soluzione ai problemi dei protagonisti, bensì l’inizio di nuove difficoltà. L’episodio non solo amplia il senso di mistero, ma ridefinisce la narrativa dello show, gettando le basi per esplorare le conseguenze emotive e psicologiche del ritorno alla “realtà”.
6) No Better To Be Safe Than Sorry – The Magicians
L’episodio No Better to Be Safe Than Sorry, tredicesimo e conclusivo della quarta di The Magicians, è un momento cruciale. Qui si approfondiscono le dinamiche tra i personaggi principali e il mondo magico in cui vivono. La trama si concentra su Quentin Coldwater e i suoi amici, che si trovano a dover affrontare le ripercussioni delle loro azioni. Mentre Quentin cerca di trovare un modo per sconfiggere una nuova minaccia, il gruppo deve anche gestire le tensioni che si sono accumulate tra di loro. Qui il pubblico incontra una versione inedita di Quentin Coldwater, interpretato da Jason Ralph nelle prime quattro stagioni di The Magicians. A ogni stagione, Quentin diventa sempre più sicuro di sé e della sua magia e, nel finale del quarto capitolo, il personaggio di Quentin completa il suo arco narrativo. Questo lo porta a compiere l’ultimo sacrificio per i suoi amici e a lasciare definitivamente la serie.
L’abbandono di Quentin, in realtà, renderà la serie praticamente irriconoscibile, anche se The Magicians proseguirà per una sola stagione dopo il suo addio. Tuttavia, la serie è riuscita a rendere giustizia alla sua eredità, approfondendo le storie dei personaggi rimanenti. Un tema centrale di No Better to Be Safe Than Sorry è il desiderio di protezione dei protagonisti. I personaggi si trovano di fronte a scelte difficili e devono confrontarsi con le conseguenze delle proprie decisioni. Questo è particolarmente evidente nel rapporto tra Quentin e Alice, che deve affrontare i propri demoni e il peso delle sue esperienze passate. La loro relazione è messa alla prova mentre entrambi cercano di capire come sostenersi a vicenda in un mondo che diventa sempre più pericoloso.