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La Classifica dei 10 Migliori Finali nella storia delle Miniserie

Quello di Chernobyl è senza dubbio tra i migliori finali delle miniserie
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Le miniserie sono uno dei formati seriali più amati, e forse i più riusciti. Sono brevi dunque non possono permettersi il lusso di sprecare tempo. Non ci sarà una seconda stagione per rimediare. Bisogna lasciare il segno con sceneggiature solide e interpretazioni da brividi. Conquistare lo spettatore e tenerlo incollato allo schermo dal principio alla fine: è questa la specialità delle miniserie. A pensarci bene, sono poche quelle che hanno fatto davvero flop. Veramente, non riusciamo a trovarne nessuna che non meriti di essere inserita in una classifica. La lista però sarebbe troppo lunga. Ne sono uscite una più bella dell’altra, da Unorthodox, When They See Us (When They See Us: il confronto con i personaggi realmente esistiti), Maid, La regina degli scacchi, Patrick Melrose, The Serpent, Chernobyl, Band of Brothers, Sharp Objects, The Pacific fino alle più recenti Ripley, Baby Reindeer, The Penguin e altre decine di titoli. Ogni miniserie possiede una solidità e una unicità che la rende interessante e imperdibile. Ma non potevamo certo metterle tutte in classifica. Inoltre qui non valuteremo la complessità dell’opera bensì l‘atto finale. I 10 migliori finali delle miniserie che abbiamo messo in questa classifica però non sono solo degli ottimi epiloghi: rappresentano anche le migliori puntate della serie tv stessa. Il viaggio è stato meraviglioso, ma è l’arrivo memorabile che si è distinto per intensità, originalità, qualità tecnica, recitazione e coinvolgimento emotivo. Ma soprattutto, che ha saputo donare alla storia un significato più profondo. È stato difficile, ma ne siamo usciti vivi.

Iniziamo con la classifica dei 10 migliori finali delle miniserie

**ALLERTA SPOILER: trattandosi di finali, vi consigliamo di saltare il paragrafo se non avete ancora visto la puntata conclusiva della serie tv menzionata nel titolo.**

10) Chernobyl – “Vichnaya Pamyat”

Chernobyl - Vichnaya Pamyat migliori finali delle miniserie
Chernobyl – Vichnaya Pamyat (640×360)

Chernobyl è una miniserie perfetta. Lo sono il cast, la sceneggiatura, la fotografia, la ricostruzione della vicenda (con le dovute libertà del caso) e la colonna sonora. Il suo unico difetto è quello di raccontare in maniera superba una tragedia realmente accaduta. L’ultimo, il quinto (uscito il 3 giugno del 2019), non è solo un gran finale, ma è anche il migliore episodio della serie stessa. La recitazione raggiunge un livello rarefatto d’intensità tale da donare l’ultimo tocco di realismo, quello necessario affinché il pubblico non dimentichi che tutta quella sofferenza è autentica. Ovviamente i titoli di coda che ricordano le vittime non fanno altro che aggravare quella sensazione di torpore, nausea e tensione che ci ha turbato per cinque estenuanti puntate. Alla fine, tutte le bugie e gli intrighi politici dietro il disastro di Chernobyl vengono allo scoperto, ma l’angoscia resta. Quella sensazione di straniamento è un monito che, si spera, porteremo sempre con noi. Diretto da Johan Renck e Craig Mazin, Vichnaya Pamyat è l’esempio perfetto di come si realizza un finale per una miniserie basata su un evento storico.

9) Little Fires Everywhere – “Find a Way”

Little Fires Everywhere - "Find a Way" (640x360)
Little Fires Everywhere – “Find a Way”

La giuria raggiunge il verdetto che innesca così quel susseguirsi infuocato di eventi esplosivi. Diretto da Lynn Shelton e scritto da Amy Talkington, l’ottavo e ultimo episodio di Little Fires Everywhere è un’esplosione drammatica in cui la tensione accumulata per otto puntate ci travolge. Una vicenda che ha corso sempre al limite non poteva che concludersi con un climax tanto intenso che, dopo aver sfiancato lo spettatore, lo tramortisce. Il ritmo incalzante della narrazione è stato supportato ovviamente dal cast. E dal casting, poiché la selezione degli attori ci dà l’impressione di trovarci alle prese con delle famiglie vere. Il finale riesce a sbrogliare la matassa – sebbene non ci dia giustizia – ma ciò che conta davvero è la nostra posizione. Con chi ci schieriamo, in chi ci identifichiamo? In fondo il dilemma è sempre stato il protagonista della vicenda e un finale così polarizzante non è altro che la cifra distintiva del drama basato sull’opera omonima di Celeste Ng.

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