8) Strappare Lungo I Bordi
E’ passato un po’, ma Strappare Lungo i Bordi non l’abbiamo ancora dimenticata. Ci segue ovunque, ci perseguita come l’armadillo con Zero. E’ diventata la nostra coscienza insieme al suo finale, quel finale che non avresti previsto. Nessuno poteva pensare, durante le prime puntate, che Zero potesse salutarci con un dramma come quello raccontato, ma così è andata. Il finale di Strappare Lungo i Bordi è quello di cui avevamo bisogno, ma anche quello che a volte è meglio non ascoltare. Farci troppo caso significa mettere nero su bianco qualsiasi forma di vulnerabilità, rimanendo così disarmati di fronte a tutto quel che accade. E’ questo ciò che Zero ha fatto per tutto il tempo prima del finale, prima di Alice. Evitava di ascoltare riuscendo così a deresponsabilizzarsi. Ma quel che è successo non può non provocare un cambiamento, non può non svegliarti. Strappare Lungo i Bordi, così, cambia nel giro di pochissimo. I personaggi acquisiscono una voce nuova e diversa perché finalmente Zero riesce davvero ad ascoltarli. Alice acquisisce una voce diversa. La retorica sulla cicatrice che lascia il segno l’abbiamo sorbita per diverso tempo, ma in Strappare Lungo i Bordi acquisisce finalmente il suo vero significato, la sua vera funzione. E’ così che giungiamo alla fine, riscoprendo cosa significhi una cicatrice. E’ così che comprendiamo che, alla fine, quel dolore non lo dimenticheremo mai. Una verità troppo scomoda da accettare con facilità.
Strappare Lungo i Bordi, The Americans, When They See Us, Sons of Anarchy: ognuna di queste Serie Tv ci ha salutato restituendoci un finale capace di riassumere la loro potenza, la loro estrema verità. Non importa quanto sia poetico e magistrale il finale di Breaking Bad (sicuramente, in generale, uno dei migliori finali delle serie tv) o di qualsiasi altro colosso delle Serie Tv, questi appena citati hanno qualcosa che altri non hanno, ed è l’estremo contatto con la realtà.