L’essenza di una grande serie tv può essere talvolta racchiusa in una singola immagine. È il caso delle 8 serie televisive elencate di seguito, i cui iconici finali sono rimasti impressi nei nostri ricordi grazie a un’unica, ipnotica immagine, scolpita per sempre nella storia della serialità televisiva. Se c’è qualcosa in grado di rendere la naturale conclusione di una serie tv il migliore finale possibile di una serie tv è proprio la sua ultimissima scena, e la sua capacità di rievocare in noi l’intera narrazione dalla prima all’ultima stagione grazie a quel singolo e indimenticabile frame. Queste 8 immagini riescono meglio di qualsiasi altra in questa singolare impresa: queste 8 ipnotiche immagini sono diventate icone dei migliori finali delle serie tv di sempre.
Ecco gli 8 migliori finali delle serie tv racchiusi in altrettante ipnotiche e immortali immagini, entrate a tutti gli effetti nella storia della televisione.
1) Lost
Non è facile raccontare il finale di Lost, né le emozioni in grado di suscitarci ancora oggi la vista dell’immagine di Jack (Matthew Fox) nei suoi ultimi drammatici momenti.
Il finale di Lost si colloca infatti in una dimensione eterna che prescinde dal tempo, in un mondo ultra-terreno in cui è lo scorrere del tempo stesso a non essere lineare, in cui perché tutto accada, tutto deve morire. Quello che potremmo definire uno dei migliori finali delle serie tv è un fantastico racconto dell’Eternità, intesa come assenza di tempo, sospensione dal male, sopravvivenza dell’amore: “Nessuno muore da solo, Jack. Tu avevi bisogno di loro e loro di te“.
È in questa realtà eterea che il finale di Lost ci ha lasciati sospesi da oltre dieci anni, lasciandoci un incolmabile vuoto che difficilmente verrà sostituito da un’altra serie tv, e consegnandosi alla gloria eterna attraverso la sua ipnotica e profonda scena finale.
2) Six Feet Under
La drammatica scena finale di Six Feet Under è un peso sull’anima per chiunque sia entrato in contatto con questa magnifica produzione HBO. Il viaggio finale di Claire verso il nulla simboleggiato da quell’arido deserto, verso la fine, intervallato dalle immagini degli ultimi istanti di vita di tutti i protagonisti della vicenda, ridotti a una semplice sequenza di nomi poiché tutti siamo uguali nella morte, è entrato nella storia della televisione come pochissimi altri finali delle serie tv. La creazione di Alan Ball ci ha accompagnati, morte dopo morte, alla scoperta della vita, facendoci versare sulle note di “Breathe Me” di Sia tutte le nostre lacrime. Solo chi conosce la morte come la famiglia di becchini Fisher può insegnarci l’accettazione della mancanza di logica della vita, il cui valore è dato dalla sola esistenza della sua fine.
Il finale di Six Feet Under è come morire, ma restando vivi. Quello di Six Feet Under è tra i migliori finali delle serie tv di sempre.
3) BoJack Horseman
“Penso che alcune persone ti aiutano a diventare la persona che sei e che bisogna essergli grati anche se non rimarranno nella tua vita per sempre“.
Davanti a quel cielo stellato e a quella insensata immensità, prende vita l’iconica immagine di un bellissimo finale, caratterizzato dall’avvenuto distacco emotivo (e fisico) di Diane nei confronti di colui che l’ha portata a dubitare di se stessa e dell’amore, rivelandosi tuttavia essenziale nella sua esistenza; Diane si distacca da BoJack Horseman lasciandolo a galleggiare in un oceano senza fine. Eternamente alla deriva. Eternamente incapace di essere pienamente uomo o cavallo.
Questa semplice immagine di uno dei migliori finali delle serie tv racchiude al meglio l’essenza di uno dei personaggi più autentici e profondi mai visti sul piccolo schermo.
4) Mad Men
L’ipnotico finale di Mad Men è (letteralmente) un liberatorio sospiro di sollievo. Il viaggio di Don Draper (Jon Hamm) si conclude in California, segnando la fine e allo stesso tempo l’inizio di una nuova era, tanto quanto è riuscita a fare Mad Men stessa nell’universo seriale televisivo. Un finale rassicurante ma struggente, ambiguo ma gentile, pieno di grazia e dignità in cui l’energia interiore della storia e del suo formidabile protagonista raggiunge il suo apice.
Nel mondo della pubblicità dominato dall’apparenza, Mad Men conclude il suo viaggio attraverso la profonda accettazione e riscoperta interiore, sintetizzata dal mantra “Om” che ancora risuona nelle nostre orecchie alla sola vista della scena di quello che potremmo definire uno tra i migliori finali delle serie tv della storia.
5) Buffy
“D’ora in avanti, ogni ragazza nel mondo che potrebbe essere una cacciatrice, sarà una cacciatrice. Ogni ragazza che potrebbe avere il potere avrà il potere e se vorrà ribellarsi, lo potrà fare. Cacciatrici, tutte! Fate la vostra scelta. Siete pronte ad essere… potenti?”
La scena finale di una delle serie tv più significative e importanti degli ultimi venti anni (che puoi recuperare per intero qui su Disney+) mostra l’immortale sorriso della prima, vera icona femminista del piccolo schermo; il sorriso di Buffy (Sarah Michelle Gellar) non deriva solo dalla vittoria sul nemico, ma dalla conquista della libertà. Libertà di non portare più sulle sue spalle il peso di essere la Prescelta, libertà di amare Spike e di essere ricambiata in quell’amore che diventa persino sacrificio per il vampiro, libertà di non mettere mai da parte i suoi sentimenti per Angel nonostante tutto.
Quest’indimenticabile sequenza finale riassume al meglio uno tra i migliori finali delle serie tv di sempre, e ne rimarca la sua iconicità.
6) Breaking Bad
“Tutto questo l’ho fatto per me. Mi piaceva farlo. Ero molto bravo. Mi sono sentito vivo”.
Walter White – Breaking Bad 5×16
La scena iconica del bellissimo finale di Breaking Bad – definito dai critici come uno dei migliori finali delle serie tv nella storia della televisione – passa attraverso l’accettazione della propria natura da parte del protagonista Walter White. Non esiste però alcun rimorso né sacrificio altruistico nelle gesta di Walt, il cui passaggio verso il male è tale da distruggere totalmente la sua persona facendo spazio unicamente al suo alter ego, nonché alla sola e reale versione di sé. Nell’unico dei finali possibili, l’anonimo professore di chimica della prima stagione ha ottenuto tutto ciò che la mediocrità dell’ordinario gli avrebbe per sempre negato: l’immortalità, nonostante la sua morte.
7) Twin Peaks
“L’urlo di Laura come quello di Munch attraversa ogni singola fibra del nostro corpo per metterci di fronte alle più profonde paure nascoste in noi stessi e ci costringe a chiederci cosa sia veramente reale. Lasciandoci soli e senza risposte“; con queste parole vi avevamo raccontato di uno dei più terrorizzanti finali mai visti in televisione, e di una scena talmente iconica da entrare a far parte della cultura popolare dell’ultimo decennio.
La scena finale di Twin Peaks – The Return ci ha messi di fronte alla definitiva consapevolezza di non poter giungere mai a una reale certezza di chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Lo scorrere del tempo è inesorabile, inevitabile e immutabile al di là di ogni più estremo tentativo. Quell’urlo disarmante è la presa di coscienza di un personaggio immaginario che scopre di esistere confinato in un’altra, sconosciuta realtà. La nostra realtà. Quell’urlo disarmante è un’ipnotica immagine, icona di un immortale finale di una altrettanto immortale serie tv.
8) I Soprano
Dalla riformulazione del concetto di suspense che David Chase ha attuato attraverso quella perenne attesa dell’ignoto nella sequenza finale, in cui ci si aspetta che da un momento all’altro accada qualcosa, quella cosa; al fatto che in assenza della Dottoressa Jennifer Melfi (Lorraine Bracco) il telespettatore perda l’accesso privilegiato ai pensieri di Tony (James Gandolfini) e dunque alla sua dimensione umana, ciò che resta nell’iconica scena finale de I Soprano è l’immagine del criminale Tony Soprano, un gangster qualunque di cui la serie pilastro della televisione non ha mai voluto raccontare, neanche nei suoi ultimi istanti, limitati quindi al buio.
Quello de I Soprano non è un finale aperto: è un finale perfetto. Quello de I Soprano è uno dei migliori finali delle serie tv poiché perfettamente coerente alla sua volontà di essere prima di tutto un trattato di psicologia sociale, ben lontano dai classici racconti di mafia e criminalità.
In quell’iconica, brusca interruzione finale, è racchiuso il fulcro della storia della serialità televisiva. I Soprano, a oggi, è per noi il più grande trattato televisivo di sempre sulla depressione.